Trento - Riunione molto intensa nella sesta
Commissione permanente di
Walter Kaswalder i Palazzo Trentini. Fissato un fitto programma di audizioni sul programma di lavoro della Commissione per il 2025
"Avanti insieme: un'Unione più coraggiosa, più semplice e più rapida", l’organismo ha poi ascoltato i referenti provinciali dei progetti europei a gestione diretta della Provincia: dall'analisi dei programmi di finanziamento al monitoraggio dei risultati.
Il dirigente di unità di missione
Francesco Pancheri, ha osservato che in questa fase l’attenzione è stata riservata ai fondi a gestione diretta degli uffici o tramite agenzie specifiche. Tra i primi nati di questo tipo il
progetto Erasmus: si tratta di fondi tematici messi a disposizione dalla Commissione ai vari Stati e che richiedono la collaborazione tra più stati. Sono coinvolti nell’organizzazione il dipartimento affari istituzionali, il servizio minoranze linguistiche e relazioni esterne, l’unità strategica di pianificazione per l’Europa e Pnrr e poi l’ufficio che sta coordinando i fondi, quest’ultimo in fase di implementazione e potenziamento per cogliere al meglio le numerose opportunità che si presentano. Bandi specifici dunque ai quali è legata una proposta progettuale che deve dare un valore aggiunto europeo. Su 100 progetti presentati ne viene approvata una decina. Tra i progetti finanziati dall’Amministrazione provinciale ce ne sono 34, di cui 22 nell’ambito di programmi settoriali e 12 nell’ambito della cooperazione territoriale europea su base transnazionale (CTE). I contributi su circa 3 anni sono pari a 13,5 milioni che diventano 18 considerando che su alcuni programmi il finanziamento non è al 100%. Attualmente abbiamo 9 proposte presentate in fase di valutazione. Sono stati quindi illustrati i programmi e relativi progetti.
Horizon Europe, con un impegno complessivo d
i 80 miliardi di euro è il programma settoriale più importante della
Commissione europea che coinvolge come clienti privilegiati i centri di ricerca e l’università, anche a livello locale. In questo contesto abbiamo finanziati tre progetti in ambito turistico e sportivo, per le aree rurali e per rafforzare la resilienza e l’accesso a servizi e ad opportunità di lavoro.
Sul programma
Erasmus (programma su istruzione, studio e sport) sono finanziati 6 progetti in ambito sanitario e della non autosufficienza e nel campo dell’istruzione e formazione professionale.
Il programma
Life è centrato su ambiente e resilienza. Tre i progetti finanziati in questo settore, sulla qualità dell’aria, efficienza energetica e sviluppo sostenibile.
Sul programma
EU4Health abbiamo 4 linee di attività incentrate sulla prevenzione e le politiche sanitarie e per la non autosufficienza.
Connecting Europe sostiene le reti trans europee: si tratta di mobilità e trasporti.
UCPM è un programma incentrato sul servizio di prevenzione rischi e di protezione civile a livello europeo anche attraverso connessioni e sistemi di realtà virtuale
Il programma
Spazio Alpino ha come obiettivi progetti in campo ambientale, di innovazione e di digitalizzazione, puntando alla coesione territoriale.
Central Europe ha come riferimento la macro regione dell’Europa centrale e ha come obiettivo un’Europa più compettitiva, più smart e meglio connessa, puntando a sviluppare nuove competenze.
Con
Interreg Europe la finalità è una migliore governance della cooperazione, il supporto a progetti di cooperazione interregionale e l’implementazione di una piattaforma che facilita l’apprendimento delle politiche e la capitalizzazione di buone pratiche.
Il programma Italia-Austria prevede come autorità di gestione la Provincia di Bolzano e quella di Trento grazie al Gect. Due i progetti su questo programma: Cairos (con la finalità di armonizzare metodi di lavoro nella progettazione di software in campo delle valanghe) e Digiway (con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle amministrazioni nel fornire informazioni per la sicurezza di alpinisti ed escursionisti nell’area Euregio).
I

l presidente
Walter Kaswalder (nella foto credit Zanon) ha chiesto se si possa prevedere per particolati ambiti un più ampio coinvolgimento su questi progetti della protezione civile nascente in Brasile nello stato di santa Caterina, recentemente colpito dalle alluvioni. La consigliera
Eleonora Angeli (Lista Fugatti Presidente) ha sollevato una questione di natura sindacale, attingendo dalla propria esperienza personale e riferendo la personale difficoltà vissuta nell’ambito della gestione di progetti nel settore sanitario. A fronte degli indotti e delle skills aggiuntive e del maggiore carico che viene richiesto ai dipendenti che si fanno carico dei progetti, si dovrebbe a suo avviso ragionare su un riconoscimento specifico, senza contare le spese sostenute dal dipendente nelle eventuali trasferte che spesso vengono contate in maniera parziale e rigida. C’è molto da lavorare anche a livello economico e giuridico, oltre che formativo, ha suggerito. Pancheri ha risposto che il problema è già all’attenzione. Si è introdotta maggiore elasticità, sebbene ci sia ancora molto da fare sul riconoscimento dei costi.
Mettere dei limiti è corretto, ha aggiunto, ma vanno senz’altro fatti degli adeguamenti nell’ambito degli accordi sindacali introducendo più elasticità sopratutto per le trasferte all’estero.
Il progetto Meridian si occupa degli investimenti nel settore dei trasporti e delle tecnologie intelligenti. Un progetto che coinvolge 25 enti di ricerca e pubblici e 6 paesi europei e che si occupa della viabilità principale, secondaria e turistica introducendo un ammodernamento della rete di monitoraggio del traffico permanente al fine di progettare e programmare nuove opere ed avere una maggiore informativa sull’utenza della rete stradale, con dati in temporale, attraverso telecamere e spire conta traffico ed elaborazioni statistiche su traffico, emissioni, origine e destinazione dei flussi. I vantaggi stanno anche nella sinergia delle tecnologie e nella condivisione.
A questo proposito Walter Kaswalder ha chiesto se all’interno di questi progetti si possa prevedere l’implementazione delle connessioni radio e telefono in tratte o zone della viabilità attualmente scoperte.
In abito istruzione è stato illustrato il progetto Esic (campus europeo dell’innovazione sociale) che ha l’obiettivo di sviluppare competenze nel particolare settore dell’economia sociale, privilegiando la valenza dell’impatto sociale e ambientale rispetto al profitto. Come evidenziato recentemente da Eismea una serie di dati restituiscono un trend incoraggiante nella misurazione dell’impatto dell’economia sociale. Il progetto Esic nasce già nel 2021, mentre il progetto è ufficialmente finanziato nel 2023. Le istituzioni europee hanno dunque iniziato solo recentemente ad occuparsi in concreto di questo settore. Finanziato dal programma Erasmus+, con durata di 4 anni (abbiamo appena concluso il primo anno), Esic è chiamato “alleanza blueprint”, un sistema di alleanze molto estese con 15 partner appartenenti a dieci paesi europei. L’alleanza è una triade composta da enti della formazione che devono dialogare con gli attori del mercato del lavoro supportati dal mondo della ricerca. 6 le sfide e gli obiettivi nell’ambito dell’identificazione e mappatura delle competenze dei profili professionali e dello sviluppo di percorsi di formazione che coprono tutti i livelli del quadro europeo della formazione. Tre le fasi del progetto: si parte dall’analisi delle competenze con la realizzazione dello “skill monitor”, per arrivare alla definizione dei curricula per la formazione e infine si conclude con la sperimentazione dei percorsi formativi sul territorio.
Su richiesta della consigliera Francesca Parolari (PD), è stato specificato che le spese principali per questo tipo di progetti sono quelle sul personale, oltre che per acquisto di attrezzature, accanto a spese riferite alla comunicazione, ad incarichi a consulenti. Parolari si è quindi chiesta su cosa si basi la scelta di partecipazione ad un bando o all’altro, dal momento che i i progetti finanziati sono uno su 10. Molte volte le scadenze sono molto ravvicinate, ha replicato Pancheri: la realtà è che spesso la volontà di mettersi in gioco è legata alla volontarietà. A volte l’opportunità di partecipare o di attivare una ricerca dei fondi europei su determinati programmi nasce dalle reti a livello locale, nazionale o europeo. In generale la qualità dei progetti è aumentata negli anni e la competitività di conseguenza. Un altro elemento di cui tenere conto, ha osservato la consigliera Eleonora Angeli inserendosi nel dibattito, potrebbe essere la valutazione delle ricadute dei progetti e degli investimenti. Pancheri ha aggiunto che sui fondi a volte serve il coraggio di buttarsi, magari non come leader del progetto, ma come partner. Sulla ricaduta occorre fare die monitoraggi, ha convenuto.
L’Ufficio per i rapporti con l’Unione europea a Bruxelles, interviene nel ciclo di progetto con la ricerca di nuove partnership, la preparazione del bando, la divulgazione di best practices. Quello che è ritenuto più utile è che l’ufficio, pur coordinandosi con tutti, segnali le opportunità e i bandi o i gruppi che si stanno muovendo, in anticipo rispetto al termine. Ci si deve sempre collegare nei temi alle strategie, creando gruppi per affrontare le richieste di professionalità e monitorando le reti.
Eusalp, ad esempio, è una strategia di sviluppo dell’arco alpino in cui la Pat coordina un gruppo specifico sul mercato del lavoro, educazione e formazione professionale. Ogni progetto ha le sue regole di finanziamento e organizzative che vanno incrociate con le regole amministrative. In questo ambito sono state realizzate diverse azioni nel 2024, tra cui l’organizzazione di un summer camp per giovani in Francia, un workshop su nuovi modi di lavorare in montagna, con sperimentazioni degli strumenti per l’individuazione e valutazione delle soft skills in vari contesti, mentre per il 2025 sono in programma attività di indagine e ricerca sul fenomeno di “multi activity mountain jobs and alpine hubs” (muti attività professionale nelle aree alpine) e numerose altre attività innovative.
Sulle soft skills, competenze trasversali, è stato precisato su richiesta di Eleonora Angeli, che è in corso un ragionamento a livello nazionale dove è stato elaborato uno strumento legislativo. Francesca Parolari si è chiesta cosa possano fare i consiglieri per supportare una maggiore conoscenza e partecipazione ai progetti e alle attività e per accompagnare un lavoro di crescita culturale e di sensibilizzazione della macchina, oltre che politica amministrativa. Ha quindi proposto di fissare momenti stabili a lunga scadenza per una restituzione ai commissari sullo stato dell’arte di proposte e progetti, per essere loro stessi portatori di informazione, in un’ottica collaborativa, non certo di controllo o di indagine. Infine, se vogliamo lavorare sui giovani, ha suggerito di organizzare momenti di confronto coinvolgendo il Consiglio provinciale dei giovani, al fine di diffondere e insieme raccogliere degli stimoli. Due proposte accolte con favore dai commissari e anche dai tecnici intervenuti.