Trento - È stata votata all’unanimità, dai lavoratori del porfido riuniti venerdì alla mensa di Albiano, la piattaforma per il rinnovo contrattuale dell’industria dei lapidei. Come si ricorderà, il testo era stato presentato a livello nazionale da Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. Due le principali richieste: aumento salariale di 330 euro al mese (calcolato sul livello contrattuale 136, un dato medio) e maggiori garanzie per la sicurezza. Spiegano il segretario di Fillea Cgil del Trentino Giampaolo Mastrogiuseppe e il coordinatore del settore porfido Manuel Ferrari: «Parte dei redditi dei lavoratori del porfido, che in Trentino occupa 530 lavoratori, è composto dal “cottimo”. Ebbene, per dare un ordine di grandezza, l’aumento salariale richiesto è pari agli introiti che si hanno realizzando 122 quintali di prodotto finito (al mese)».
Oltre al settore porfido, ci sono altre centinaia di addetti, in Trentino, tra chi lavora col marmo e chi con la sabbia. «L’assemblea del porfido – spiegano ancora da Fillea Cgil - si è svolta in un luogo simbolo di recenti rivendicazioni. Dopo un forte impegno della Fillea Cgil, finalmente il servizio mensa è tornato su livelli soddisfacenti, sia per qualità sia per quantità. Ricordiamo che queste persone fanno un lavoro decisamente impegnativo, per cui una corretta alimentazione è indispensabile.
Ebbene, nel tempo si sono ottenute prima importanti migliorie alla struttura e, più recentemente, nell’erogazione dei pasti».
L’occasione è stata utile anche per ricordare come la Cgil sia fortemente impegnata nella promozione della campagna referendaria, sui temi “Stop ai licenziamenti illegittimi”, “Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese”, “Riduzione del lavoro precario”, “Più sicurezza sul lavoro”, “Più integrazione con la cittadinanza italiana”.
Tornando al contratto: «La richiesta di aumento è necessaria per compensare le recenti e fortissime spinte inflattive e per garantire il potere di acquisto delle famiglie. La richiesta tiene conto anche dell'andamento del settore e della sua produttività, nella prospettiva di istaurare una nuova modalità di calcolo e di recupero dell'inflazione. «Si tratta dunque di una risposta doverosa a chi ha contribuito alla crescita di questi anni».
Tra gli altri temi in piattaforma, oltre al salario, salute e sicurezza rappresentano priorità su cui intervenire con più prevenzione e maggiori controlli. Si punta anche alla riduzione dell'orario di lavoro per fronteggiare problematiche tipiche di un settore altamente rischioso e usurante. C'è poi la necessità di affrontare le problematiche connesse al cambiamento tecnologico, che sta investendo il comparto e l'intera filiera dei materiali da costruzione, tra processi produttivi digitalizzati e intelligenza artificiale.
Terminata la fase di confronto con le assemblee sul territorio nazionale, la piattaforma vedrà la sua definitiva approvazione e sarà quindi presentata ufficialmente alle parti datoriali martedì 25 marzo a Milano: sarà l’avvio del tavolo di trattativa. La Fillea Cgil del Trentino sarà presente.