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Trento, il bilancio dell'autorità per le minoranze linguistiche

Trento - A Palazzo Trentini è stata presentata la relazione da parte dell'Autorità per le minoranze linguistiche, l'organismo incardinato presso il Consiglio provinciale di Trento. Ad illustrare la relazione la relazione i tre componenti l’Autorità Katia Vasselai, Chiara Pallaoro e Matteo Nicolussi Castellan, affiancati dal presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder, e dal professor Jens Woelkl, referente dell'Università degli Studi di Trento e delegato del Rettore alle iniziative in materia di minoranze linguistiche.


L'Autorità per le minoranze linguistiche, organismo incardinato presso il Consiglio provinciale di Trento con l’obiettivo di valutare, vigilare e ispezionare la corretta attuazione della normativa in materia di tutela e promozione delle minoranze, ha presentato stamane alla stampa la relazione annuale nella splendida cornice di sala dell’Aurora, a Palazzo Trentini.


Introdotta dal presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, che ha ricordato che il lavoro di questo prezioso organismo proseguirà oltre la legislatura fino al 2028, la presidente dell’Autorità Katia Vassellai si è soffermata in particolare sull’analisi della situazione della minoranza ladina.


"Il lavoro lavoro dall’Autorità nel 2022 - ha detto Katia Vassellai - è stato impostato sulla concretezza. Si è agito laddove si poteva incidere, con la complicità e il sostegno, non solo economico, delle istituzioni. Partendo dalla condizione della comunità ladina sono stati individuati diversi ambiti di attività, incrementando quanto già svolto sul territorio a tutela delle minoranze e valorizzando gli sforzi compiuti da famiglie e studenti nella salvaguardia della ricchezza culturale e linguistica di minoranza".


Vassellai ha sottolineato l’importanza della convocazione il 23 maggio scorso della prima seduta di Consiglio provinciale dedicata alle minoranze: un passaggio che ha avviato, questo è l’auspicio, una consuetudine che sarà presto regolamentata.

“Stiamo lavorando - ha aggiunto - su una una norma di attuazione per la delega di funzioni al Comun general de Fascia, mentre è in corso il dialogo con le istituzioni sul finanziamento delle funzioni già delegate”.
Vassellai ha infine espresso profonda riconoscenza per i rapporti intercorsi in questo secondo anno di mandato con l’Amministrazione provinciale rilevando in tal senso l’importanza strategica della presenza di un rappresentante politico provinciale a sostegno della minoranza ladina: “Abbiamo trovato un interlocutore serio e attivo nei nostri confronti, - ha concluso - capace di ascoltare le nostre istanze, anche grazie al costante contributo e alla preziosa disponibilità del consigliere di minoranza ladina Luca Guglielmi”.
Chiara Pallaoro, componente dell’Autorità in rappresentanza della minoranza mochena ha evidenziato due macroaree che necessitano a suo avviso di interventi, quella dell’insegnamento e quella economica e di sviluppo del territorio. Ha espresso soddisfazione per l’aumento delle ore di lingua mochena nella scuola per l’infanzia di Fierozzo e per il progetto, proposto dalla Giunta provinciale, dell’inserimento di Palù del Fersina tra i borghi da qualificare finanziato con risorse del PNRR.


Il terzo componente dell’Autorità, in rappresentanza dei cimbri, Matteo Nicolussi Castellan, ha parlato della tenacia straordinaria con cui resiste l’uso della sua lingua di minoranza, nonostante le numerose limitazioni e criticità, così come emerso dagli esiti della ricerca socio linguistica che approfondisce le competenze nelle lingue di minoranza e gli atteggiamenti verso tali lingue nei comuni trentini, di Bolzano e Belluno.


Ha arricchito la relazione dell’autorità il commento conclusivo di Jens Woelk, delegato dell’Università di Trento in materia di minoranze linguistiche. Il professore ha riflettuto sull’importanza di sovrapporre e armonizzare l’articolata normativa multilivello riferita alle minoranze con la normativa generale e sull’importanza, anche in tal senso, dell’attuazione del dettato costituzionale di svolgere la seduta del Consiglio provinciale annuale sui temi delle minoranze linguistiche, auspicando altresì che nei prossimi anni possa seguire in quella stessa sede un dibattito di approfondimento sugli aspetti critici emersi dalla relazione. Infine, concretamente, ha proposto due spunti di approfondimento, sull’importanza della continuità didattica ancor più nell’insegnamento delle lingue minoritarie e sull’opportunità dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nello sviluppo di app di mediazione e apprendimento nelle lingue minoritarie.

Ultimo aggiornamento: 04/08/2023 16:26:35
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