Tra le idee cui si sta cercando di dare gambe, tre in particolare: una certificazione ufficiale di conoscenza della lingua, da assegnare a chi conclude i percorsi scolastici, per valorizzare queste skill anche in funzione del patentino di ladino; l’aumento dell’indennità di bilinguismo riconosciuta a chi nel settore pubblico garantisce all’utenza un servizio in doppia lingua (i 10 euro al mese attuali sono poco più che simbolici); un’opera di informazione dei cittadini fassani circa l‘importanza della standardizzazione della lingua ladina parlata in valle, pur nel rispetto della dignità del ladino di Fassa tradizionale.
Sempre sul fronte della ladinità, per intervento di Jens Woelk (delegato del rettore dell’Università per queste tematiche) si è citata la legge costituzionale che eleva di rango il Comun general de Fascia e cui va dato seguito con apposita norma di attuazione.
Chiara Pallaoro si è soffermata sulla comunità mochena ed ha elogiato la Giunta provinciale che ha scelto Palù del Fersina come Comune destinatario del contributo straordinario del Ministero della Cultura, reso possibile dal bando Pnrr sulla rinascita dei borghi periferici. Il sindaco di Palù Franco Moar ha aggiunto alcune specifiche: si prospettano 20 milioni di euro da investire in 35 azioni contro lo spopolamento del territorio, un budget mai visto che potrà essere gestito solo grazie al supporto Pat alla piccola struttura municipale.
Matteo Nicolussi Castellan ha riferito sui cimbri di Luserna, esortando i trentini ad abbandonare una visione puramente folkloristica delle lingue minoritarie.
Senza mezzi termini il giovane componente dell’Autorità ha parlato di “regressione pericolosa e drammatica” della comunità parlante, aggiungendo però che chi resta lotta con i denti per difendere a oltranza la propria cultura. Nicolussi Castellan ha elogiato la mozione provinciale di Luca Guglielmi, che prospetta la traduzione dei comunicati nelle tre lingue minoritarie, nonché il disegno di legge 132/XVI dello stesso consigliere ladino, mirato a dare più personale al Comune di Luserna, per rendere effettiva la sua capacità operativa.
Ne ha voluto parlare anche il sindaco, Gianni Nicolussi Zaiga, che è intervenuto – al pari del collega mocheno, Luca Moltrer - ed è tornato a definire scellerate le gestioni associate obbligatorie tra Comuni, che negli ultimi anni hanno svuotato e depotenziato il municipio del piccolo paese.