Trento - Prosegue in Consiglio provinciale a Trento, l’esame dei disegni di legge 45 (collegata), 46 (stabilità) e 47 (bilancio di previsione), che compongono la manovra finanziaria della Provincia 2025-2027. Nel pomeriggio sono intervenuti: Daniele Biada, Paolo Zanella, Andrea de Bertolini, Michele Malfer, Antonella Brunet, Francesca Parolari. Domani la discussione in aula prosegue dalle 10.
Gli interventi
Daniele Biada (Fratelli d’Italia) condivide le scelte fatte da questo Governo provinciale, che hanno saputo dare respiro ai cittadini. Della manovra mette in evidenza gli sgravi fiscali alle famiglie, l’assegno di natalità, la parificazione dei congedi parentali del privato con quelli del pubblico. Diversi i temi su cui si sofferma. “E’ un bilancio pienamente condivisibile – dice - che le mie considerazioni siano spunto di ragionamento”. Denatalità e invecchiamento sono problematiche che interessano anche il Trentino. La popolazione cresce grazie al saldo migratorio e risulta in forte aumento la popolazione anziana. La sfida sarà dunque far fronte alla domanda di servizi socio assistenziali. E se da un lato le politiche devono affrontare temi come i giovani nel mondo del lavoro; dall'altro si deve garantire una vita dignitosa agli anziani. Politiche socio sanitarie e assistenziali. La manovra prevede un incremento di posti nelle Rsa. E’ necessario riflettere per creare nuove strutture e ampliare le esistenti. Non si può fare a meno delle Rsa, ma si deve innovare il contesto in cui operano. Servono servizi, cure intermedie e di sollievo alle famiglie. Agricoltura. Ci sono modifiche normative rilevanti nella legge di bilancio. Bene il potenziamento dell’imprenditoria giovanile e altre agevolazioni che favoriscono la formazione e lo sviluppo. Per Biada è importante riuscire a facilitare il ricambio generazionale, serve dare sostegno alle imprese agricole giovanili. Il consigliere osserva che sono pochi i giovani che puntano a lavorare nel settore agricoltura se non c’è un’azienda familiare alle spalle perché ci sono costi troppo alti. Serve quindi sostegno strutturale con mutui a tasso zero e avvio all’imprenditorialità. Altro tema è quello degli scopazzi del melo, una delle malattie più importanti nella coltivazione delle mele in continuo aumento. Servono interventi mirati da parte della Provincia e nuove modalità di finanziamento. Per questo Biada ha presentato un ordine del giorno. Trasporto pubblico nelle valli. E’ necessario rendere più agevole la vita a chi è distante dalla città. Servono orari adeguati, serve intensificare e ottimizzare le corse dei mezzi pubblici predisponendo anche parcheggi pubblici. Cambiamento climatico. Se da un lato serve contrastare la siccità; dall’altro si devono affrontare dissesti idrogeologici e approvvigionamenti idrici. Bene quindi l’attenzione per la sistemazione del servizio degli acquedotti previsto in manovra e gli interventi di prevenzione con la disposizione di risorse. La prevenzione ha costi inferiori degli interventi emergenziali.
Paolo Zanella (Pd) parte da un’analisi di contesto, citando la guerra in Ucraina e in Palestina, la crisi del mondo globalizzato, il momento storico caratterizzato dalle destre populiste e dai movimenti antisistema che stanno prendendo piede. “L’economia sembra dettare le regole alla politica – dice - e così non dovrebbe essere. È la politica che deve decidere le traiettorie. Il divario tra mondo ricco e mondo povero si sta ampliando. C’è una fragilità europea con poca unione politica”. Zanella cita la premier Meloni che “affronta situazioni senza risolverle, nega la crisi climatica, non affronta la sanità con il suo problema enorme, non affronta la questione migratoria. Bisogna guardare all’interesse collettivo, il potere va gestito” prosegue Zanella, introducendo la riflessione alla relazione di Fugatti, definendo inaccettabile il passaggio in cui il presidente osserva che nell’amministrare la ‘cosa’ pubblica tutti possono commettere degli errori. Per Zanella c’è un asservimento della politica al malaffare. Non si può parlare di errore ma di seduzione del denaro, c’è mancanza di etica politica. Serve rimettere al centro della politica un interesse generale collettivo liberi da condizionamenti. Non facciamo finta non sia successo niente. Entrando nel merito della manovra. Autonomia. Per Zanella l’Autonomia ha a che fare con la vita delle persone più che con le infrastrutture. I servizi essenziali stanno chiudendo. Scuola, cultura, politiche sociali sono state menzionate con solo una riga dal presidente Fugatti. La questione ambientale è trattata in modo del tutto marginale. Opere pubbliche, contributi e salari. I dati elencati trascurano povertà e salari. Ce la stanno raccontando o stanno guardando un altro film? Chiede retoricamente. Pagine pagine dedicate al PIL e a contributi a pioggia. Perché se il PIL sale i salari rimangono al palo? Se il PIL cresce e i salari non aumentano, significa che stanno aumentando le disuguaglianze. Sanità. In Trentino il sistema rimane sotto finanziato. I professionisti sanitari scappano. Mancano professionisti perché manca una programmazione. Tanti professionisti vanno nel privato come già successo già in altre regioni. Chi può permetterselo va privatamente. C’è una sanità a due velocità. Zanella si sofferma sul tema della salute mentale, ambito con una domanda sempre più alta e risposte che non arrivano. Serve riorganizzare, dice, ma siamo al palo. L’unico problema sembra essere quello di salvare i punti nascita nelle periferie, ma queste vivono se ci sono servizi e trasporti Va potenziata e riorganizzata la medicina di base. Invecchiamento e prevenzione. Sono trattati con una riga. Salari. Se non si aumenta il potere d'acquisto il territorio non è e non sarà attrattivo e lavoratori non ce ne saranno. Servono salari adeguati. I giovani vanno assunti con contratti stabili e non con contratti precari. Fisco. Servono Sgravi Irap per incentivare la sicurezza sul lavoro. Quanto all'addizionale Irpef c’è uno sgravio aggiuntivo per figlio, ma è stata abbassata la deduzione. Per l’Icef non è stata indicizzata al costo della vita. Migranti. E’ stato proposto un emendamento. Ci deve essere un investimento di risorse. Nel bilancio non c’è nessun intervento sensato. I costi tra l’altro, osserva Zanella, sono a carico della Provincia quando dovrebbero essere a carico dello Stato. Casa. Un problema strutturale gigantesco. L’assessore Marchiori ha fatto qualcosa per Itea ma servono appartenenti per le emergenze. Il momento è delicato. La gente finisce per strada. Altro tema e altro problema: gli affitti turistici brevi. Per Zanella sono i Comuni che devono mettere dei limiti.
Andrea de Bertolini (Pd) Il consigliere richiama alla salubrità sociale, alle finalità collettive. Per de Bertolini si guarda all'analisi grammaticale e non all’analisi logica in questo bilancio. Il bilancio è debole, è fragile per questioni oggettive. Relazione di Fugatti. Sembra fitta di omissioni narrative e rappresentazione idilliache che non esistono o non sono di percezione comune. E’ narrata una resurrezione rispetto al decennio precedente. Non è un peccato di buona fede, osserva de Bertolini, ma una scelta strategica di propaganda. La relazione dovrebbe guarda all’equità sociale mentre è fallosa e omissiva. Ci sono temi su cui si sarebbe dovuto investire. Le marginalità sociali. Dovevano essere il punto d’innesco. Gli stranieri, gli immigrati, sono reali. Non possono essere relegati alla sicurezza sociale. Dove non c’è equità sociale si annidano fratture sociali e la risposta non può essere solo un problema di sicurezza. Cultura, scuola, sanità. Temi su cui si sorvola, mentre tutto è legato a una dimensione fisica. Tutto concentrato su costruire strade, ponti. Ma si dovrà fare i conti con la realtà, servono ponti sociali Mi sarei aspettato che il perno fosse il riconoscimento condiviso del senso del presente e del prossimo futuro che sta dando tracce rassegnate. Cosa possiamo fare con un 80% che non andrà a votare? C’è un impoverimento di molti a favore dell'arricchimento di pochi.
Michele Malfer (Campo Base) Non possiamo accontentarci di proroghe e visioni frammentarie, dice il consigliere di minoranza. C’è bisogno di metodo, non possiamo rincorrere emergenze con azioni tampone. La coperta è corta e le risorse devono essere allocate con saggezza. Le questioni in gioco sono complesse dal lavoro ai servizi sociali, dalle infrastrutture alla formazione passando per l’attrattività dei territori. Autonomia. Non riguarda solo la crescita ma anche la coesione sociale. Gli enunciati della relazione del presidente Fugatti non corrispondo alle azioni. Povertà. Non possiamo ignorare le crescenti disuguaglianze. Se oggi il 50% dei trentini non riesce a risparmiare nonostante l'occupazione in crescita dobbiamo preoccuparci. I problemi ci sono e vanno riconosciuti. Serve uno sguardo alto per programmare a lungo termine. Non è stata adeguatamente considerata l’inflazione. Gli aumenti gravano sulle famiglie. La Giunta sembra puntare su misure frammentarie. In Alto Adige le scelte sono state più lungimiranti con agevolazioni fiscali più performanti. Casa. E’ proposto un emendamento specifico di ADA sul blocco dei canoni Itea.
E’ indispensabile un fondo perduto per le giovani coppie, riconsiderando parametri troppo stringenti. Vanno calmierati i prezzi degli affitti. Servono strategie sulla casa. Alcune azioni sono presenti in questa manovra, sono da cogliere con favore però bisogna guardare oltre. Vogliamo dare il nostro contributo. Giovani, casa e lavoro, questi ambiti evidenziano un divario sempre più vasto tra chi può restare sul territorio e chi è costretto ad andarsene. La pandemia ha lasciato ferite profonde, c’è un’emergenza di salute mentale che va affrontata con interventi immediati e calibrati. La trasformazione digitale ha ridisegnato spazi di socializzazione e fragilità. C’è incertezza. L’altro è diventato avversario e non più compagno di viaggio. Famiglia e coesione sociale. Manca una strategia di rilancio di ampio respiro. Servono politiche solide e supportate da risorse adeguate sia economiche che organizzative. Scuola. Speravo in più coraggio nelle scelte. Dobbiamo uscire da un modello tradizionale di scuola. Servono strumenti nuovi. Servono professionalità adeguate al cambio dei tempi. Dobbiamo dare le basi ai ragazzi per leggere e scoprire il futuro. Domani ci saranno lavori che oggi non esistono ancora. Dobbiamo pensare a una riforma della scuola dopo 20 anni dall'ultima. Sono cambiate le basi. Servono spazi e metodi con al centro lo studente e la sua salute psicologica. Servono scuole più accoglienti e più efficienti. Dobbiamo partire dalle carriere dei docenti che si trovano con paghe inadeguate. Michele Malfer è intervenuto una seconda volta soffermando su altri temi. Sanità. Bene che la manovra individui sani stili di vita e politiche per gli anziani, ma ci sono azioni di miglioramento nel disegno complessivo. Bisogna chiarire il contenuto dei progetti sul ruolo dei professionisti nel lungo periodo. Bisogna capire le competenze e i servizi di prossimità. La filiera sanitaria deve funzionare in modo integrato e di filiera. Serve un miglior utilizzo delle competenze. Gli ospedali di valle non devono essere passaggi di basso profilo o luoghi di attesa. Serve un ragionamento strategico che tenga conto delle realtà territoriali. Nessuno pretende di avere tutto sotto casa, ma serve diversificare garantendo i servizi essenziali. Se aumentano le prestazioni private, occorre ripensare il sistema. Serve qualità. Migranti. Impossibile ignorare il fenomeno. Un’opportunità rischia di essere un problema irrisolto. Immigrazione ben gestita e organizzata può contribuire al futuro del territorio. Discrepanza tra quanto annunciato a parole e negli investimenti Olimpiadi e para olimpiadi. Sono opportunità di sviluppo strutturale e turistico. Fondamentale che i grandi eventi siano di apertura all’inclusione di società sportive territoriali. Olimpiadi e para olimpiadi non diventino solo vetrina ma volano per la crescita dei giovani, del territorio, della coesione sociale, dell'associazionismo sportivo. Impianti e opportunità non si esauriscono con la fine dei giochi. Ambiente. Serve prevenzione e pianificazione. Dobbiamo pensare al domani. Servono piani forestali integrati e formazione. Non possiamo perdere la ricchezza delle foreste e la filiera del legno va tutelata. Nostro dovere mettere in campo politiche ambientali coraggiose. La manovra manca di prospettiva e visione strategica e non articola soluzioni strutturali coraggiose. Tampona emergenze.
Antonella Brunet (Noi per Fugatti presidente) La consigliera di maggioranza questa manovra perchè indaga tutti settori chiave del territorio. “Essa - dice - dimostra una chiara intenzione a investire sul futuro del Trentino. Ci sono scelte strategiche che porteranno benefici concreti rendendo il territorio più competitivo”. Apprezzo l'impegno a cercare soluzioni innovative per il welfare. Altro passo importante il marchio Trentino che andrà a rafforzare la nostra identità e darà valore aggiunto al mondo agricolo, artigianale e tutti i settori sui mercati nazionali e internazionali. Turismo. Il settore genera un ritorno economico di 4/5 volte superiore a quanto speso. C’è una visione strategica rispetto al passato. Anche il collegato che vincola i contrattati con i sub fornitori è passo nuovo e strategico che tutela i diritti del personale e dà un’equa distribuzione della ricchezza. Gli eventi sportivi aumentano la visibilità del Trentino e ne consolidano la credibilità Infrastrutture. Bene gli investimenti sulle infrastrutture. Sono stati investiti 883 milioni ancora a luglio. I tempi sono lunghi, c'è la burocrazia. Politiche abitative Sono soddisfacenti. Chiaro che c’è molto da fare ma credo sia un’ottima partenza. Tema cruciale la crescita del territorio. In questo bilancio si vede il desiderio di trovare una soluzione. Nessuno ha la bacchetta magica. Rilevante il lavoro che si sta facendo con Itea per dare respiro alle famiglie in difficoltà. Vedo una misura lungimiranti nel creare nuovi appartamenti. Positivi anche il progetto RiUrb per lo sviluppo dell’edilizia residenziale di rigenerazione urbana e progetto (RiVAL) contro lo spopolamento delle valli svantaggiate e ad alta vocazione turistica Importante non fermarsi alle città. Bene anche i contributi ai giovani per la prima casa. Si può fare di più? Certo ma siamo partiti. Sanità, pilastro fondamentale di benessere. La giunta dimostra di affrontare le sfide con determinazione per un servizio accessibile ed efficiente. L’obiettivo è quello migliorare la vita dei cittadini e diminuire il carico degli operatori sanitari. Ho presentato un emendamento per promuovere e incentivare i corretti stili di vita. Serve un approccio alla prevenzione per diminuire le malattie croniche. Enti locali. Bene il concorso del segretari comunali, serve investire sulla macchina amministrativa. Agricoltura. Centrale la ristrutturazione malghe e il sostegno alla qualità e alla funzionalità. Il Premio alpeggio è un altro investimento che mira a incentivare i giovani a lavorare in questo settore. Associazionismo e volontariato. Sono mondi indispensabili per preservare storia, cultura e tradizione. Bene aver maggiorato il bilancio per il settore della cultura e le attività culturali.
Francesca Parolari (Pd) osserva positivamente la preoccupazione di Fugatti quando nella sua relazione evidenzia che i giovani vorrebbero più figli, ma nei numeri non realizzano questo desiderio. Ed entra subito nel merito. Natalità e politiche di conciliazione. Quali sono i sostegni alla natalità nella manovra? Prorogare per solo un anno l’assegno alla natalità? È l'unico strumento di questo disegno. Affrontato con una misura limitata e temporale. Sulla questione c’è un intervento frammentato e con scadenze che vengono prorogate. Che efficacia possono avere sulle giovane famiglie? Si interviene sulla natalità con queste miserie. Ciò che serve sono servizi strutturali, che hanno una lunga nel tempo che danno sicurezza e certezza. Serve affiancamento alle famiglie. Serve affrontare le difficoltà economiche, la carenza di servizi, serve lavoro stabile. Non le mancette e le elemosine. Serve un sostegno complessivo. Nelle politiche di conciliazione non trovo politiche serie, investimenti sui servizi, individuazione di nidi a costi accessibili e come servizio universale. In Trentino ci sono disparità di trattamento inaccettabili. Ci sono valli con coperture pubbliche che arrivano al 50% e valli, come il Primiero, con percentuali di posti nido del 13%. Sono queste le questioni che devono essere aggredite per riorientare la curva demografica. Certo che ci vogliono risorse, ce ne vogliono parecchie ma sono scelte politiche che determinano il futuro della nostra comunità. Adeguamento Icef. Le politiche familiari sono collegate a questo parametro per la determinazione del costo. Questo parametro deve essere aggiornato agli aumenti che ci sono stati. Le politiche tariffarie non solo non le sostengono, ma le penalizzano. Non serve aspettare la riforma Icef, non lo si fa perché cosi la Provincia risparmia su strumenti essenziali. Addizionale Irpef. Ben venga, è stata chiesta da noi la deduzione sul numero di figli. Ma bisogna investire. Non si possono fare i giochetti e introdurre deduzioni sul numero dei figli e poi variare il tetto del reddito. Anziani. Parolari si rivolge all'assessore Tonina presente in aula. Un aumento di posti letto convenzionati e accreditati e interventi sul parametro Oss è apprezzabile. Ma è un intervento tampone. Tempo che non se ne accorgerà nessuno. E’ un intervento inutile all’interno di una macchina ormai vecchia e che andrebbe sostituita. Di che tipo di servizi abbiamo bisogno? Non stiamo facendo analisi dei dati e della conoscenza della situazione, come possiamo fare programmazione? Bisogna mettere a terra delle proposte condivise con i territori, con gli enti gestori dei servizi socio assistenziali, serve dare risposte. La Rsa non può essere l’unica risposta. Bisogna costruire una filiera di servizi. Apprezzo lo sforzo, ma bisogna agire. Politiche giovanili. Tema totalmente assente. Non c’è presa in carico delle difficoltà che sta attraversando la fascia più giovane della nostra popolazione. Non sono neanche degnamente rappresentata nella relazione del presidente. Nemmeno la dignità di essere una questione, di essere considerati. Non è un segnale positivo. Scuole, cultura. Si dedica una riga in una sede in cui si definiscono strategie e bilancio. La cultura tradotta in cifre. Non dà il senso, eppure sono servizi che crescono le nostre generazioni. Di che tipo di scuola la nostra società ha bisogno? Nella manovra si parla solo di opere pubbliche, strade, pil numeri, crescita. Dove sono le questioni che toccano la vita quotidiana dei nostri bambini?