Un equilibrio peraltro reso ancora più fragile dai sempre più frequenti casi di cattiva amministrazione e dagli inaccettabili costi che ne derivano a carico dei contribuenti. Episodi che, anche quando non configurano specifiche ipotesi di reato, sono comunque il frutto di una gestione delle pubbliche risorse superficiale, incompetente o, peggio ancora, negligente”.
Il presidente della Provincia è dunque intervenuto ricordando l'evoluzione - fin dal secondo Statuto del 1971 - del quadro autonomistico, che contrassegna le istituzioni e le comunità locali: “E’ evidente che l’incremento delle competenze legislative ed amministrative non può che andare di pari passo con un allineamento ed un adeguamento dell’autonomia sotto il profilo dell’approvvigionamento di congrue risorse finanziarie” sono state le sue parole. Il presidente ha poi ricordato come sia in atto “un confronto per l’adeguamento della regolazione dei rapporti finanziari con lo Stato, polarizzato a calibrare gli effetti della prevista rivisitazione dei livelli di pressione fiscale all’assetto finanziario e tributario che permea il titolo VI dello Statuto”.
Il completamento nel 1999 dell’assetto decentrato della Corte dei Conti a Trento e a Bolzano è stato, secondo il presidente Fugatti un “passaggio fondamentale. Va salutato positivamente – ha aggiunto - questo bipolarismo istituzionale tra gli enti dell’autonomia e la prossimità della Corte dei conti, che rende più agevoli ed efficienti i controlli sulla sana gestione finanziaria e sugli equilibri di bilancio, garantendo una visura complessiva del coordinamento della finanza pubblica”.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema, il vice procuratore generale della Corte dei conti Paolo Luigi Rebecchi e il presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per il Trentino - Alto Adige/Südtirol, sede di Trento Pino Zingale. Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha infine incontrato una rappresentanza delle minoranze linguistiche del Trentino e, una volta raggiunta la sede della Provincia in Piazza Dante, alcuni membri della Protezione civile del Trentino, ringraziandola per l'impegno e per l'ottima gestione dell'emergenza meteo nell'ottobre 2018.
COLLE MIRAVALLE - Inoltre la seconda carica dello Stato ha fatto tappa al Colle di Miravalle, luogo simbolo di pace e riconciliazione. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha scelto un luogo altamente simbolico per la sua ultima tappa in Trentino. AccompagnaTA dall’assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro, Achille Spinelli, Maria Elisabetta Alberti Casellati è salita a Maria dolens, la Campana dei caduti di Rovereto, che, come afferma una nota ufficiale - “rappresenta la volontà e l’intelligenza nel costruire l’incentivo della Pace, della solidarietà e dei diritti umani”. Il cerimoniale ha visto, dopo un momento di raccoglimenti in memora dei caduti, l’esecuzione dell’inno di Mameli, cantato dal Minicoro del Maestro Daicampi, e la cerimonia dell’alzabandiera. La visita si è conclusa con la firma del Libro d’onore della Campana, lo scambio dei doni tra il reggente della Campana e la presidente del Senato.