"Vogliamo insegnare al computer a vedere un odore", spiega Peter Bell, professore di discipline umanistiche digitali alla FAU, e parte del team che utilizza l'apprendimento automatico e la visione artificiale per addestrare i computer ad analizzare oggetti profumati e informazioni olfattive in immagini storiche.
Lavoreranno con gli esperti di linguistica computazionale della Fondazione Bruno Kessler di Trento, guidati dalla ricercatrice Sara Tonelli (nella foto) che coordina il gruppo di ricerca in Digital Humanities: “Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un 'naso da computer' in grado di tracciare odori ed esperienze olfattive in testi digitali in un arco di quattro secoli e in sette lingue, tra cui ovviamente l’italiano. Per questo svilupperemo tecniche di intelligenza artificiale basate su deep learning, al fine di comprendere l’evoluzione del linguaggio sensoriale, e delle emozioni ad esso collegato”.
Il risultato finale? Sarà creato un archivio virtuale degli odori e del loro significato, realizzato da esperti del web semantico e storici della cultura, e messo a disposizione di tutti. Inoltre, alcuni dei profumi storici verranno riportati in vita da scienziati e profumieri del patrimonio e condivisi con i visitatori del museo in una serie di eventi pubblici nei prossimi tre anni.
Il team Odeuropa è un consorzio internazionale con competenze in storia, storia dell'arte, linguistica computazionale, web semantico, visione artificiale, scienze del patrimonio e chimica.
Ecco i partner:
1. KNAW Humanities Cluster (Paesi Bassi) 2. FAU Erlangen-Nürnberg (Germania) 3. Fondazione Bruno Kessler (Italia) 4. EURECOM - Sophia Antipolis (Francia) 5. Anglia Ruskin University (Regno Unito) 6. Istituto Jožef Stefan (Slovenia) 7. University College London (Regno Unito)
I loghi dell'identità visiva e olfattiva del progetto sono stati creati dalla designer Kate McLean e dal profumiere Frank Bloem. Il logo profumato è un odore che unisce i profumi chiave dell'Europa e che potrà essere odorato in musei ed eventi.