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Trento: sulle Rsa Fenalt chiede il confronto con l'assessore Segnana

Trento - Caso Rsa del Trentino, dopo le direttive provinciali emanate dall'assessore Segnana il sindacato Fenalt (Federazione Autonoma Lavoratori del Trentino) chiede un tavolo di confronto per dar voce ai lavoratori. "Troppo poco è previsto per OSS e infermieri. Mancano soprattutto il riconoscimento formale e organizzativo del carattere sanitario delle residenze e un contratto adeguato alle nuove incombenze che l’assistenza oggi richiede".


Ecco il documento del sindacato Fenalt (Federazione Autonoma Lavoratori del Trentino):
"Abbiamo preso visione delle nuove direttive provinciali sulle RSA emanate dalla assessora Segnana per l'anno 2021, e francamente troviamo il documento ampiamente insoddisfacente.


Innanzitutto ci preme sottolineare che non c'è stato, come ormai pare essere abitudine consolidata, alcun confronto da parte della PaT con i Sindacati che rappresentano i lavoratori del settore.


Come unica risposta alla nostra richiesta di attenzione agli operatori socio-sanitari (OSS) e agli infermieri, constatiamo che è stato individuato un profilo di psicologo da inserire nei parametri delle APSP per supportare i lavoratori.

Benché si siano individuati 10 milioni di euro da accantonare per eventuali ristori alle RSA, nessuna nota a favore di chi le APSP le fa andare avanti! Si parla di risorse per rendere competitivo il contratto dei medici, ma nulla per il contratto degli OSS dopo anni che denunciamo che sono trattati peggio rispetto ai colleghi della APSS, verso la quale cercano di migrare ad ogni occasione.


Unica nota positiva: l'introduzione di un direttore sanitario, che, pur assorbendo gran parte delle risorse aggiuntive, non risolve il problema di un management inadeguato per strutture sanitarie ed, anzi, vi si sovrappone in maniera stabile. Fenalt ritiene improrogabile l’individuazione di una guida prettamente sanitaria per le APSP.


Chiediamo, per l'ennesima volta, un tavolo di confronto. Crediamo che queste direttive ci porteranno alla perdita di OSS e Infermieri nelle APSS. Non ci sono risorse per gli operatori, per aggiornare i parametri che definiscono il rapporto fra operatori ed ospiti, nonostante sia cambiato il lavoro da residenze sanitarie a reparti infettivi. Manca soprattutto l’idea della necessità di un cambiamento che porti le APSP a diventare strutture sanitarie anche sul piano formale: non basta investire in medici e psicologi se si trascura la dimensione dell’assistenza diretta all’ospite. Chiediamo quindi all'Assessore un incontro urgente con chi rappresenta i lavoratori, per garantire la giusta attenzione a chi opera nell'assistenza e anche per iniziare a trasformare il contratto applicato oggi in uno strumento operativo che sia specifico per le esigenze di una struttura sanitaria. Il rischio di dover chiudere o abbassare i posti letto delle Rsa è molto alto: ancora una volta, per quanto riguarda gli operatori dell’assistenza, c'è stata una sottovalutazione dei problemi".

Ultimo aggiornamento: 24/12/2020 00:00:15
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