Sondrio - La via attraverso cui il sistema bancario può sostenere lo sviluppo passa dalla necessità di riallineare l’aumento di reddittività delle banche e la concessione del credito all’economia reale. Questa spinta all’economia è una delle funzioni fondamentali che devono ritrovare tutti gli istituti di credito e che adesso è sostenuta soprattutto dalle cosiddette banche di territorio, specialmente in un Paese come l’Italia, caratterizzato da un altissimo numero di piccole e medie imprese.
Questa necessaria ridefinizione del ruolo del sistema bancario è emersa nel corso del convegno, “Sviluppo e sistema bancario – Linee guida per un nuovo progresso”, promosso dalla Banca Popolare di Sondrio, in collaborazione con la società di consulenza aziendale Vitale Zane & Co. svoltosi a Sondrio presso la sede centrale della Banca Popolare.
Mario Alberto Pedranzini, direttore generale e consigliere delegato di Banca Popolare di Sondrio, ha affermato a margine del convegno: “Che la visione della Popolare di Sondrio è quella di una sana crescita, senza inseguire le grandi dimensioni fini a sé stesse. L’ambizione della Sondrio è diventare “giganti nel fare bene banca” secondo una strategia di presenza e relazione con il territorio e la comunità, come dimostrano le prossime aperture di lunedì 26 a Trieste, seguite da Pordenone e da Colere (Bergamo), piccolo comune della Val di Scalve, rimasto senza sportelli bancari.
Il convegno di oggi, nato dall’idea e dalla passione dell’amico professor Marco Vitale, contribuisce – prosegue Pedranzini - ad aprire una nuova fase di pensiero per identificare le possibili risposte del sistema bancario alle reali necessità dell’economia reale.
Marco Onado, docente presso il Dipartimento di finanza alla Bocconi di Milano, sulla base delle più recenti ricerche scientifiche e degli stessi dati della Bce, ha approfondito il confronto tra il sistema bancario italiano e altri sistemi bancari, con particolare riferimento alle banche del territorio.
Onado ha mostrato come le grandi banche internazionali sono cresciute enormemente negli ultimi vent’anni, ma dedicando solo una piccolissima parte dei loro profitti allo sviluppo dell’economia e ai prestiti alle imprese. La redditività e l’efficienza delle banche non dipende invece dalla loro dimensione: le banche piccole e medie di comunità possono essere altrettanto, se non più efficienti e redditizie delle grandi e sono inoltre in grado di valutare e conoscere meglio le esigenze creditizie delle imprese del territorio e i bisogni dei risparmiatori locali.