Bolzano - La
tappa regina del
47esimo Giro delle Dolomiti è stata decisiva. La salita fino al
Passo delle Erbe è ormai un classico al Giro delle Dolomiti e nella 47esima edizione la tappa di
137 chilometri con
2000 metri di dislivello ha praticamente decretato i vincitori della classifica generale:
Julia Jedelhauser e
Mauricio Cuartas si sono imposti nuovamente nella crono in montagna, la più breve in programma, con grande vantaggio e ormai è pressoché impossibile raggiungerli.
Alla vigilia dell’ultima tappa, in programma venerdì, entrambi i ciclisti sono nettamente in vantaggio nella classifica generale.
Jedelhauser ha 7’03” di vantaggio sulla connazionale tedesca
Daniela Kratzer, mentre Cuartas ne ha 4’31” sul tedesco Ralph Ziegaus. Se venerdì affronteranno con lo stesso ritmo la crono in montagna dell’ultima tappa, da Prato Isarco a Collepietra, la vittoria sarà loro. E dopo la frazione cronometrata di giovedì entrambi hanno annunciato all’unisono di voler essere i più veloci anche nella gara di venerdì.
I podi di tutte le crono disputate finora sono stati gli stessi:
Jedelhauser e
Cuartas waren sono stati fuori portata per gli avversari, Kratzer e Ziegaus si sono classificati secondi, mentre la tedesca Carola Skarabela e il sarentinese Eduard Rizzi si sono classificati terzi. La scena si è ripetuta anche giovedì sui 7,8 chilometri con 553 metri di dislivello della frazione tra S. Pietro di Funes e l’incrocio Halsl/Rodella.
In
campo femminile Jedelhauser (foto credit Sportissimus) ha vinto con un tempo di 28’28”, ben 3’04” in meno di Kratzer (31’32”). Skarabela ha tagliato il traguardo al ponte Russis circa mezzo minuto dopo Kratzer (32’01”).
“Vincere il Giro era il mio obiettivo”, ha dichiarato
Jedelhauser dopo la sua terza vittoria di tappa. “Ma non sapevo quanto sarebbero state forti le mie avversarie. Conosco Daniela Kratzer dalla Transalp, è una ciclista forte. Ma dopo la prima tappa ho capito che le cose non si mettevano male per me”, ha affermato la
36enne bavarese.
Anche
Cuartas è arrivato in
Alto Adige con grandi ambizioni.
“Alcuni anni fa alcuni miei amici avevano preso parte al Giro con l’intenzione di vincerlo, ma non ci erano riusciti. Quest’anno ho voluto provarci io. Questa è la mia prima esperienza nelle Alpi italiane. Pedalare qui è un piacere, mi piace moltissimo, non avevo mai visto posti così belli”, ha commentato con entusiasmo il
28enne colombiano. L’atleta d’eccezione di Medellin è arrivato al traguardo con 1’29” di vantaggio su Ziegaus (24’27”).