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Trento: arrestato minore con 30 dosi e sacchetto di cocaina

L’operazione sulla ciclabile a nord di Trento. In campo anche i cani Boti e Hyper

Trento - A seguito di segnalazioni pervenute da alcuni frequentatori della pista ciclabile che fiancheggia l’Adige in direzione nord, che da qualche mese notavano la presenza di un giovane in atteggiamenti sospetti nei pressi del torrente Avisio, la Squadra di sicurezza urbana della Polizia locale si è appostata nel pomeriggio di martedì scorso in una zona confinante con il percorso ciclopedonale che conduce a Lavis.
Gli agenti, nascosti in punti defilati tra le campagne della zona, hanno subito riscontrato un insolito via vai di persone che non sembravano interessate all’attività sportiva. Queste, arrivando a piedi, con monopattini, ma anche con autovetture si avvicinavano alla sponda sud dell’Avisio, dove un giovane - dopo brevi colloqui - scendeva verso il greto del torrente per poi effettuare dei veloci scambi. Tali atteggiamenti hanno fatto supporre un’attività illecita, essendo tipici dell’attività di spaccio.
Visto il comportamento del ragazzo, gli agenti hanno fermato poco distante due delle persone che lo avevano contattato, accertando l’effettiva consegna di una dose di cocaina e di un ulteriore modesto quantitativo di hashish e marijuana. Successivamente due agenti in abiti civili - avuta conferma dell’attività di spaccio - si sono avvicinati al soggetto che subito ha cercato di darsi alla fuga dirigendosi verso le acque dell’Avisio. A quel punto è intervenuto anche il restante personale che, dopo un breve inseguimento, ha fermato il ragazzo trovandolo in possesso di una decina di dosi di cocaina del peso complessivo di 9 grammi circa e quasi 700 euro in contanti nei tagli tipici dell’attività di spaccio.

Anche durante le operazioni immediatamente successive al fermo del ragazzo, molte persone si sono avvicinati alla zona aggirandosi nervosamente, nell’atteggiamento tipico degli assuntori alla ricerca di sostanza stupefacente. Alla luce dell’esperienza acquisita gli operatori della Squadra di sicurezza urbana - che ormai da cinque anni si dedicano al contrasto dell’attività di spaccio - si sono insospettiti in quanto il numero dei potenziali acquirenti era decisamente superiore alle dosi detenute dal giovane. Considerati i movimenti del ragazzo che dall’argine si portava verso il fiume, era ragionevole presumere che avesse occultato sulle rive altri stupefacenti.
A questo punto venivano fatti intervenire i due cani antidroga Boti e Hyper che grazie al loro fiuto, rinvenivano ben presto, nascoste nella sabbia sotto una pietra, altre 20 dosi di cocaina già confezionate per lo spaccio al dettaglio e due sacchetti contenenti uno polvere bianca e l’altro sostanza solida sempre di colore bianco, oltre a un bilancino di precisione.
Il ragazzo è stato quindi portato presso gli uffici della Polizia locale per procedere alla sua identificazione, in quanto straniero privo di documenti che dichiarava di parlare solo arabo e spagnolo e affermava di essere minorenne. Dal riscontro delle impronte digitali il ragazzo risultava non essere mai stato foto-segnalato sul territorio nazionale.
Successivamente sono state effettuate le consuete verifiche sul traffico telefonico tra uno degli acquirenti e il presunto minore, da cui si poteva riscontrare come l’attività di spaccio proseguisse da qualche mese. Inoltre sul suo smartphone c’erano numerose foto e video dove lo stesso si ritraeva all’interno di un appartamento esibendo ingenti quantitativi di denaro e partite di sostanza presumibilmente stupefacente pura e in fase di confezionamento. Il giovane si è rifiutato di fornire informazioni sul luogo dove erano state scattate le foto, ma la conoscenza del territorio degli agenti ha consentito di individuare il paesaggio che si intravedeva dalle finestre. Dopo alcuni riscontri delle immagini è stato individuato il probabile domicilio del ragazzo e, con il supporto di una pattuglia dei Carabinieri, è stata eseguita la perquisizione domiciliare fuori dal territorio comunale. All’interno dell’appartamento non sono stati trovati altri stupefacenti ma si è riusciti a risalire alle generalità del soggetto che risultava essere effettivamente un minorenne arrivato in Italia attraverso la Spagna. Contestualmente il laboratorio di analisi scientifiche dei Carabinieri di Laives ha analizzato la droga sequestrata accertandone l’elevato grado di purezza, oltre che la provenienza da partite diverse e la presenza di sostanza da taglio, chiaro riscontro di un’attività di spaccio ben radicata e organizzata.
Visto il quadro indiziario delineato, il soggetto è stato dichiarato in stato di arresto e, essendo minore, è stato informato il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minori, il quale, alla luce degli elementi forniti dagli agenti operanti ha disposto il trasferimento del ragazzo al centro di prima accoglienza minorile di Treviso.
Ultimo aggiornamento: 18/10/2024 16:19:59
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