Bolzano - Durante la scorsa serata è giunta una chiamata alla Centrale Operativa della
Questura, attraverso il numero di emergenza “112 NUE”, con la quale si segnalava che alcune persone armate di cocci di vetro, nei pressi di
piazza Domenicani a
Bolzano avevano scatenato una violenta lite all’esterno di un Esercizio pubblico.
Le
due pattuglie della
Squadra “
Volanti” della Polizia di Stato, giunte rapidamente sul posto segnalato, hanno acquisito le prime testimonianze, dalle quali emergeva che qualche minuto prima un cittadino straniero aveva minacciato altri due soggetti, uno dei quali, per tutta risposta, ha rotto una bottiglia di vetro, brandendola nei confronti della controparte senza però giungere ad alcun contatto fisico.
I tre, poi, alla vista dell’auto della Polizia si sono dati alla fuga.
Grazie alle descrizioni ricevute, pochi attimi dopo gli Agenti sono riusciti a rintracciare e fermare in Piazza Stazione uno dei tre contendenti con ancora in mano un coccio di vetro, che gli è stato immediatamente requisito dopo essere stato disarmato.
Condotto negli Uffici della Questura, il soggetto quindi è stato identificato per tale K. Y., cittadino afghano di 38 anni residente in Puglia, incensurato e in regola sul territorio nazionale.
Al termine degli atti, l’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica per il reato di porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
Il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano Paolo Sartori, in considerazione di quanto emerso, ha emesso nei confronti di K. Y. la Misura di Prevenzione Personale del Foglio di Via Obbligatorio con il Divieto di far ritorno nel Comune di Bolzano per i prossimi 4 anni.
“La tempestiva richiesta di intervento della Polizia è risultata fondamentale al fine di individuare e denunciare alla Autorità Giudiziaria un pregiudicato che si aggirava per le vie del Capoluogo brandendo come un’arma una bottiglia rotta - ha evidenziato il Questore Sartori –. L’episodio testimonia in maniera evidente l’importanza di segnalare alle Forze dell’Ordine ogni situazione potenzialmente pericolosa, al fine di prevenire la commissione di reati e di evitare che si possano compiere vere e proprie tragedie”.