Clusone (Bergamo) - Operazione antidroga tra
valli bergamasche e
Valle Camonica: i
carabinieri della Compagnia di
Clusone hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emesse dal
Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di
Bergamo su richiesta della
Procura della Repubblica di Bergamo, nei confronti di dieci persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di detenzione e spaccio di droga, cocaina e hashish.
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Questi i provvedimenti adottati: 3 indagati sottoposti alla misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari dei quali: due domiciliati nei comuni di
Cene, Gorlago; uno già detenuto nel carcere di Cuneo per altra causa; 4 indagati sottoposti all’obbligo di dimora nei comuni di residenza,
Cene, Gazzaniga,
Sellero e
Roncadelle, dei quali uno irreperibile; 3 indagati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Bergamo.
L’operazione eseguita oggi, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo e che ha visto l’impiego di oltre 40 Carabinieri, è l’epilogo di una complessa e articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Clusone, che ha consentito di scardinare una strutturata rete di distribuzione di cocaina e hashish operante nelle valli orobiche del confine nord orientale della provincia di Bergamo, i cui componenti avevano ruoli precisi e consolidati nel tempo.
I provvedimenti, a carico di sette persone magrebine e tre italiane, di età compresa tra i 24 e i 48 anni, attivi nel settore illecito dello spaccio di stupefacenti, sono stati eseguiti, oltre che nella provincia di Bergamo, anche in quella di Brescia, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Breno e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Casatenovo.
Secondo le risultanze investigative, i destinatari delle odierne misure operavano in vari comuni della provincia bergamasca e sono stati documentati plurimi episodi di vendita di droga attraverso numerose consegne avvenute in punti prestabiliti dei comuni di Esine, Costa Volpino, Rogno, San Paolo d’Argon, Parre, Cene, Gazzaniga e in alcuni comuni della provincia bresciana. Nell’ambito della medesima indagine, avviata dalla primavera del 2022, erano già state monitorate numerose cessioni di stupefacente in diverse località della Val Seriana e lungo la costa del Lago d’Iseo, con il deferimento negli scorsi anni di ulteriori 12 persone, ritenute responsabili di analoghe attività di spaccio, l’arresto in flagranza di reato di altre 6 persone, nonché al sequestro complessivo di oltre 10 kg di sostanze stupefacenti, che hanno poi permesso di dare pieno riscontro all’ipotesi investigativa iniziale, ma che rappresentano solo una parte della droga realmente movimentata dal gruppo in base alle evidenze emerse nelle attività d’intercettazione. Inoltre, nel corso dell’esecuzione degli attuali provvedimenti, gli operanti traevano in arresto nella flagranza del reato per detenzione ai fini di spaccio, uno degli indagati, cittadino marocchino classe’96, poiché, durante la perquisizione dell’autovettura a lui in uso, l’unità cinofila antidroga fiutava la presenza di droga all'interno del veicolo ed indirizzava i militari ad un nascondiglio ricavato in un doppiofondo dell’auto, localizzato tra i sedili posteriori e il bagagliaio, all’interno del quale venivano rinvenuti kg. 1,4 di cocaina.
Contestualmente un altro indagato di origini marocchine nato in Italia, di 23 anni, residente in provincia di Brescia, e la sua convivente italiana 25enne venivano deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Brescia per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, poiché nel corso della perquisizione venivano trovati in possesso di 25 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, 0,1 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, un bilancino di precisione ed oltre 11.000 euro in contanti, sequestrati poiché ritenuti provento della medesima attività illecita. Tanto si comunica per la rilevanza pubblica dell’informazione, segnalando che il fascicolo versa nella fase delle indagini preliminari e che nei confronti dell’indagato sussiste la presunzione di non colpevolezza sino all’eventuale condanna definitiva.