Rovato (Brescia) - Sequestro di persone, estorsione e frode fiscale, sei arresti e nove interdittive.per reati tributari.
Al termine di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia e la Compagnia di Rovato, in sinergia con le Autorità giudiziarie cantonali e federali svizzere, della polizia giudiziaria elvetica, dell’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria (Eurojust) e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia nell’ambito del progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), hanno eseguito eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di sei persone indagate per aver promosso e materialmente eseguito un sequestro di persona nonché condotte estorsive, poste in essere secondo le modalità tipiche mafiose, ai danni di un imprenditore al quale sono stati sottratti beni per un valore di oltre 1,5 milioni di euro.
Le indagini di polizia economico finanziaria, finalizzate a disvelare un collaudato sistema di evasione fiscale alimentato da un circuito di fatture per operazioni inesistenti per oltre 250 milioni di euro. Il sistema prevedeva la creazione e gestione di società operanti nel settore edile dedite alla somministrazione illecita di manodopera, insistenti nelle province di Brescia, Milano e Bergamo.
L’attività complessivamente sviluppata, anche mediante l’utilizzo di intercettazioni, accertamenti bancari e sequestri di denaro contante (oltre 2 milioni di euro), ha così reso possibile la ricostruzione di un'articolata attività fraudolento. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito alla competente Autorità giudiziaria di emettere, altresì, nei confronti delle società coinvolte, un sequestro preventivo, anche per equivalente, per un importo complessivo pari a oltre 27 milioni di euro, quale provento delle indebite compensazioni effettuate mediante crediti d’imposta inesistenti e dell’imposta evasa conseguente all’omessa presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali.
I provvedimenti eseguiti costituiscono l’epilogo di complesse attività di indagine, anche di carattere transnazionale, avviate a partire dal mese di dicembre 2021, che hanno riguardato l’operatività in territorio bresciano di due strutture complementari, di cui una partecipata da soggetti contigui alla cosca ‘ndranghetista Piromalli-Molé. Contestualmente, i Reparti della Guardia di Finanza operanti stanno procedendo all’esecuzione di 9 misure interdittive nei confronti di 7 imprenditori attivi nel settore edile e di 2 professionisti di Brescia, per il concorso nel reato di “indebita compensazione” di crediti inesistenti, per un importo di circa 1,5 milioni di euro. Sono attualmente in corso molteplici perquisizioni in Italia e all’estero, mediante l’impiego di 200 militari, condotte con il supporto tecnico-operativo dello S.C.I.C.O., l’ausilio di moderne strumentazioni tecnologiche e di tre unità cinofile “cash dog” per la ricerca di contanti, in una cornice di sicurezza garantita anche dall’impiego dei “baschi verdi”, militari con specializzazione A.T.P.I. “Anti Terrorismo - Pronto Impiego.