Bolzano - L’ormai imminente conclusione della stagione sciistica segna il momento per tracciare un bilancio complessivo dell’attività svolta dalle cinque Stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bolzano all’interno dei principali comprensori sciistici della provincia, ma anche in alta quota.
Un’azione a tutto campo quella delle Fiamme Gialle del SAGF, volta a garantire la sicurezza dei tanti sciatori ed escursionisti che hanno affollato le vette altoatesine e, al contempo, orientata al presidio economico-finanziario di aree che, pur lontane dai principali centri urbani, hanno una valenza strategica per il buon andamento dell’economia provinciale, trainata dalla forte vocazione turistica del territorio.
In questo peculiare contesto, i finanzieri del Soccorso Alpino hanno assicurato una presenza costante nelle località sciistiche più frequentate dell’Alto Adige, portando a termine poco meno di 900 interventi (300 dei quali di soccorso) e svolgendo un’attività di vigilanza sul rispetto delle norme provinciali che disciplinano le regole di condotta nelle aree sciabili attrezzate, per prevenire e, all’occorrenza, sanzionare comportamenti imprudenti e pericolosi ed evitare che le condotte irresponsabili di pochi compromettano la sicurezza dei tanti amanti degli sport invernali.
Sono state oltre cento le violazioni amministrative contestate (conseguenti al mancato possesso dell’assicurazione obbligatoria o dei dispositivi di protezione individuale, al mancato rispetto della segnaletica, specie con riferimento al divieto di praticare il “fuori-pista” in presenza di elevato grado di rischio valanghe) cui ha fatto seguito, in alcuni casi, il ritiro dello skipass nei confronti degli sciatori più indisciplinati.
È il caso degli sciatori sorpresi in stato di ebrezza o di quelli trovati in possesso di stupefacenti, nell’ambito di attività di controllo svolte in sinergia tra i militari del Soccorso Alpino e le unità cinofile antidroga del Gruppo di Bolzano, nelle quali è incappato anche un maestro di sci, in procinto di iniziare le lezioni giornaliere, che deteneva una modica quantità di droga e la cui posizione è stata segnalata agli uffici provinciali competenti, anche in relazione alla possibile decadenza dei requisiti per l’iscrizione all’albo.
I soccorsi non hanno riguardato solo le piste, ma sono stati svolti anche in media e alta montagna, luoghi frequentati da sci alpinisti e free rider.
Per tali interventi i Finanzieri del Soccorso Alpino possono contare, oltre che su una preparazione tecnica costantemente aggiornata, frutto di un addestramento continuo che li rende capaci di operare anche in condizioni estreme, anche sul supporto garantito dagli elicotteri della Sezione Aerea di Bolzano.
Numerose sono state le attivazioni della Centrale Unica di Emergenza che hanno visto protagoniste le Volpi altoatesine (questo il nome con il quale sono conosciuti gli elicotteristi del Corpo) ed i Tecnici di Elisoccorso del comparto SAGF, che hanno operato non solo per prestare assistenza ad alcuni sci alpinisti in difficoltà e bloccati in alta quota, ma anche nell’ambito dell’apparato di Protezione Civile provinciale, da ultimo, in occasione dell’incendio che ha interessato una vasta area boschiva nei pressi di Laces, in Val Venosta, nel corso del quale i finanzieri hanno evacuato oltre 100 persone a bordo degli elicotteri e portato in quota i volontari dei Vigili del Fuoco impegnati per domare le fiamme.
Altrettanto frequenti sono state le richieste di intervento in occasione di valanghe che hanno interessato il territorio provinciale. In questi casi, la presenza dei militari della Guardia di Finanza si rivela fondamentale non solo nelle attività di ricerca e soccorso di eventuali sepolti, anche con l’impiego dei “finanzieri a quattro zampe” – le unità cinofile da ricerca in forza alle Stazioni SAGF dell’Alto Adige – ma anche in relazione ai compiti di “polizia della montagna” affidati alla componente specialistica del Corpo e, dunque, all’avvio di immediate indagini e rilievi sul posto, finalizzate ad individuare e segnalare all’Autorità Giudiziaria eventuali responsabili.
Proprio in tale contesto, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura dei Minorenni di Bolzano tre giovani, ritenuti (allo stato delle indagini e fatta salva la presunzione di innocenza fino alla pronuncia definitiva) responsabili di aver causato una valanga di vaste proporzioni, nei pressi del comprensorio Merano 2000.
Come detto, l’azione del SAGF è stata anche orientata alla tutela dei tanti imprenditori e professionisti del settore, che operano nel pieno rispetto delle regole. Così, nel mirino dei Finanzieri sono finiti maestri di sci irregolari e guide alpine improvvisate, ma anche alcune scuole sci che impiegavano assistenti e aspiranti in numero superiore a quello consentito, nonostante le disposizioni che regolano l’esercizio dell’attività prevedano che tali figure possano svolgere esclusivamente un’attività di tirocinio, sotto la vigilanza del direttore della scuola.

Particolarmente significativi sono i numeri dei maestri “abusivi”: ben 21 quelli scoperti e sanzionati nel corso della stagione invernale.
Non sono mancate, infine, le iniziative di sensibilizzazione ai temi della sicurezza nella pratica degli sport invernali.
Nel corso della stagione le Fiamme Gialle sono state protagoniste della campagna “Sicuro mi diverto”, organizzata dalla Provincia autonoma di Bolzano e dall’Associazione degli Esercenti funiviari dell’Alto Adige, che si è svolta nei più importanti comprensori ed è stata rivolta soprattutto ai più giovani, con l’obiettivo di
promuovere la cultura della sicurezza in montagna, attraverso simulazioni e dimostrazioni pratiche.
L’impegno dei militari del SAGF proseguirà anche nei prossimi mesi; l’arrivo della bella stagione segnerà, infatti, un incremento del numero di presenze in montagna. Ai tanti escursionisti che si riverseranno nelle prossime settimane in Alto Adige si rivolge l’invito del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza a “misurarsi con contesti coerenti con il grado di preparazione fisica, affidarsi ai professionisti della montagna per individuare i percorsi più adatti da affrontare, consultare le previsioni meteo prima di intraprendere l’attività, utilizzare materiale ed abbigliamento tecnico adeguato(calzature adeguate, caschi protettivi, imbraghi), assicurarsi di essere sempre reperibili e di poter comunicare in ogni momento, evitando le zone sprovviste di copertura”.