Brescia - Vicenda ai limiti dell’incredibile quella a cui hanno dovuto far fronte nel pomeriggio di ieri i poliziotti impegnati nelle operazioni di frontiera presso lo scalo aeroportuale di Bolzano e, successivamente, gli agenti della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato.
Nel dettaglio, intorno alle 13:45, due donne si sono presentate all’imbarco per il volo diretto ad
Ibiza, una già munita di biglietto e l’altra con l’intenzione di acquistarlo al momento.
Durante le consuete procedure di identificazione precedenti all’imbarco, la donna munita di biglietto esibiva agli agenti di Polizia addetti ai controlli di Frontiera un fantomatico “Universal Pass”, e cioè una sorta di “documento autoprodotto” in cui erano riportate le generalità della stessa.
La pretesa che tale “documento” – di fatto un pezzo di carta senza alcun valore legale per le leggi del nostro e di tutti gli altri Stati – debba essere riconosciuto rappresenta una espressione caratteristica del tal gruppo auto-denominato “One People I am", una specie di “setta” presente in alcune località italiane ed anche all’estero, il quale rifiuta di riconoscere l’autorità statale e stampa in autonomia asseriti documenti di identità fake a nome dei propri adepti, contenenti impronte digitali impresse col sangue.
A fronte del fatto che gli Agenti di Polizia addetti al controllo aeroportuale abbiano ripetutamente cercato di far comprendere alle due donne che senza un valido documento di identità non le avrebbero fatte imbarcare, e che le carte in loro possesso non avevano alcuna valenza giuridica, dal momento che entrambe le donne si sono rifiutavate di esibire un documento di identità valido per l’espatrio, non solo è stato loro impedito l’imbarco, ma venivano altresì accompagnate in questura per essere sottoposte a fermo per l’identificazione.
Al termine delle attività di Polizia Giudiziaria le due donne – identificate infine per tali P. A. C., 51enne della Val Badia, ed O. A., 58enne di Brunico, entrambe con precedenti penali e di Polizia a proprio carico – venivano denunciate alla Procura della Repubblica per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.
Nei confronti della 51enne, inoltre, gli agenti hanno provveduto al sequestro di circa 20.000 euro in contanti, che la donna stava per trasferire all’estero senza dichiarazione doganale per la somma eccedente quella consentita dalla legge, e di cui la stessa, che si è professata nullatenente, non è riuscita a giustificarne la provenienza.
Il questore della Provincia Autonoma di Bolzano Paolo Sartori, quindi, in considerazione di quanto accertato dagli Agenti della Polizia di Frontiera dell’Aeroporto e da quelli della “Volante”, ha emesso nei confronti di entrambe le Misure di Prevenzione Personali del Foglio di Via Obbligatorio con Divieto di ritorno nel Comune di Bolzano per i prossimi due anni, nonché dell’avviso orale, prodromica alla futura applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.
“Vi sono soggetti che, adducendo motivazioni strampalate ed assolutamente senza alcun fondamento giuridico, ritengono di poter eludere le Leggi che democraticamente lo Stato in cui vivono si è dato per gestire in maniera pacifica la civile convivenza, con uguali diritti ed uguali doveri per tutti i cittadini – ha evidenziato il questore Sartori –. Ebbene, tali atteggiamenti antigiuridici non possono essere tollerati, e per questo motivo vanno sanzionati nella maniera più ferma. Non è ammissibile che una persona possa sentirsi al di sopra della legge e si arroghi il diritto di decidere se rispettarla oppure no”.