Sondalo - Addio al dottor Gerardo Paolo Rubino, responsabile del reparto di Cure Palliative degli ospedali di Sondalo e Sondrio.
Il cor0navirus ha fatto un'altra vittima: Gerardo Fabio Rubino era ricoverato da una settimana al Niguarda per il Covid-19, il virus è stato contratto verosimilmente in ospedale, ed ha perso la sua battaglia. Nato a Manfredonia, 55 anni fa, laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Pavia nel 1990, iscritto all'Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Milano, il dottor Rubino abitava a Cormano (Milano).
Nella sua lunga carriera ha ricoperto importanti incarichi: dirigente I livello del reparto di Anestesia e Rianimazione all'ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, anestesista del Dipartimento Emergenza urgenza e Accettazione, ed è anestesista e rianimatore nel Trauma Team e anestesista in Chirurgia d’urgenza-Ortopedia-Ginecologia Day Surgery e Week Surgery. E' stato primo operatore in numerosi interventi di terapia del dolore invasiva e nella metodica del Blood patch nelle ipotensioni liquorali, in collaborazione con la neurologia e il centro cefalee anestesista per la Camera Iperbarica dell'Ospedale Niguarda, ha lavorato al San Carlo. Nell'ambito della Terapia del Dolore, ha svolto attività ambulatoriale e di sala operatoria con utilizzo della maggior parte delle tecniche invasive come primo operatore, ed era docente universitario presso l'Università degli studi di Milano per il Corso di Anatomia umana e Chirurgia generale.
In Valtellina era molto conosciuto, non solo per l'attività ospedaliera, ma anche all'Associazione Cancro Primo Aiuto. Tutti coloro che l'hanno conosciuto hanno potuto apprezzare la sua competenza, ma soprattutto la sua disponibilità e la sua umanità. "Era una persona speciale, ci mancherà", è il commento di colleghi e delle persone che l'hanno conosciuto.
IL CORDOGLIO DELL'ASST VALTELLINA E ALTO LARIO
La giornata di Pasqua è stata funestata dalla notizia della scomparsa del dottor Fabio Rubino, avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, nella clinica San Carlo di Paderno Dugnano, dove era ricoverato da qualche settimana, per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute, dopo essere stato colpito dal coronavirus alla metà di marzo. Una perdita dolorosa per tutta l'Asst, per il Dipartimento Cronicità e fragilità, per l'équipe delle Cure palliative che dirigeva dall'autunno del 2018.