In questo modo società di dimensioni medio-grandi e solide, particolarmente attive sul mercato immobiliare, potevano sgravarsi delle incombenze fiscali, tributarie e previdenziali e, abbattendo significativamente i costi di gestione dell'impresa,
riuscivano ad essere maggiormente concorrenziali sul mercato.
Solo grazie a pregnanti attività investigative, eseguite mediante indagini bancarie, pedinamenti tramite sistemi di rilevazione satellitare GPS, appostamenti, intercettazioni ambientali e telefoniche, rogatorie internazionali e perquisizioni, è stato possibile svelare l’articolato schema evasivo e risalire alle singole responsabilità delle persone coinvolte nella frode fiscale oggetto d’indagine.
Per recuperare le somme sottratte al Fisco sono state eseguite diverse verifiche fiscali che hanno permesso di ricostruire un giro di fatture false per oltre 30 milioni di euro e di indebite compensazioni d’imposta per oltre 4,2 milioni di euro, di contestare ricavi non dichiarati per circa 25 milioni di euro, di accertare IVA evasa per 3,4 milioni di euro.
Nell’ottica di recuperare le somme evase e di aggredire i patrimoni illeciti degli indagati, su ordine della magistratura di Bergamo, le Fiamme Gialle di Treviglio hanno sottoposto a sequestro in più riprese disponibilità finanziarie su conti correnti per oltre 4 milioni di euro e beni immobili per più di 3 milioni, per un ammontare complessivo pari a 8 milioni di euro.
Il Tribunale del Riesame adito dai legali di alcuni degli indagati ha nella sostanza confermato la bontà del quadro accusatorio raccolto nei confronti dei principali beneficiari della frode, confermando il decreto di sequestro con specifico riferimento alle posizioni in relazione alle quali è stata raggiunta prova certa, ad avviso dei Giudici del gravame, in merito alla consapevolezza delle indebite compensazioni effettuate dagli amministratori delle società somministratrici di manodopera.
Sono settantanove gli indagati, denunciati a vario titolo, a seconda del ruolo svolto nell’articolato meccanismo di frode svelato, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, al riciclaggio e all'autoriciclaggio, emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti, indebite compensazioni d'imposta. Sessantasette le società coinvolte, con sede principalmente in Provincia di Bergamo, in Lombardia e alcune in Veneto e Emilia Romagna.
L’operazione di servizio conclusa dalla Compagnia di Treviglio conferma l’impegno della Guardia di Finanza e della magistratura a contrastare le forme più pericolose e dannose di evasione fiscale, anche attraverso l’aggressione dei patrimoni illeciti, per garantire il recupero delle imposte sottratte a tassazione e a tutela delle imprese oneste che operano nel pieno rispetto della legalità.