Nuova, Via Galilei, Largo Carducci, Via San Pietro, Via San Marco.
Preceduta da un’opera di sensibilizzazione degli esercenti a sollecitare i rispettivi clienti sul rispetto delle misure di contenimento in atto, in particolar modo il distanziamento fisico ed il corretto uso delle mascherine protettive, l’attività di servizio ha determinato i seguenti risultati:
- 66 persone identificate;
- 26 violazioni sull’uso delle mascherine;
- sei violazioni dei divieti disposti dall’ordinanza sindacale;
- una sanzione per addetto al controllo dell’attività di trattenimento non regolarmente iscritto all’elenco prefettizio;
- quattro cittadini extracomunitari accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione della Questura in quanto sprovvisti di validi documenti di identità (a carico di due dei quali è stato emesso decreto di espulsione ed ordine del Questore di abbandonare il territorio nazione entro sette giorni e un minorenne, interessato da una segnalazione di scomparsa, che è stato riaccompagnato presso una struttura di accoglienza specializzata).
Ma se i citati due stranieri destinatari del provvedimento di espulsione non sono sfuggiti ai controlli del dispositivo di servizio in argomento, non l’hanno fatta franca neanche quando le pattuglie della Squadra Volante impegnate nel controllo del territorio li hanno individuati poco dopo come autori del furto di una bicicletta e pertanto denunciati per furto all’Autorità Giudiziaria.
Nonostante qualche ulteriore intervento per segnalazione di lite in atto e musica riprodotta ad alto volume, la notte del capoluogo trentino è trascorsa tranquilla.
“Disporremo ulteriori e mirati servizi coordinati e congiunti, in linea con le direttive ministeriali e commissariali,” – afferma il Questore di Trento, Claudio Cracovia – “calibrati in funzione del contesto territoriale, in un quadro di tutela dell’ordine pubblico e contrasto a situazioni di disturbo della quiete pubblica e di degrado urbano, finalizzati anche a garantire il rispetto delle misure di contenimento del contagio. Abbiamo comunque manifestato sia all’Amministrazione Comunale che alle associazioni di categoria degli esercenti la più ampia disponibilità ad intraprendere un percorso condiviso per realizzare il giusto equilibrio fra le ragioni dei residenti e lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e bevande”.