Val di Scalve - Nei giorni scorsi si è conclusa l’operazione denominata “Turdus aureus”, nell’ambito di una complessa attività investigativa condotta dal Reparto Operativo–Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali del Raggruppamento Carabinieri CITES, unitamente dal Gruppo Carabinieri Forestale di Perugia e dal Centro Anticrimine Natura di Udine. Detta operazione, finalizzata al contrasto del traffico illegale di avifauna destinata ad uso come richiami vivi in ambito venatorio, nella fase conclusiva ha visto impegnati 131 Carabinieri Forestali, che hanno operato in diverse regioni italiane.
Le perquisizioni, su delega dell’Autorità Giudiziaria di Udine, sono state eseguite nei confronti di 5 soggetti residenti in Toscana, 2 in Lombardia, 2 in Campania e 5 in Umbria, hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di denaro in contanti, pari 141.019 euro.
Sono stati sequestrati, inoltre, 164 esemplari morti di avifauna appartenente a specie protetta e particolarmente protetta e 763 esemplari vivi appartenenti alle specie di tordi, merli e cesene privi di anello identificativo o con anello identificativo alterato, che sono stati affidati alle cure di centri di recupero animali selvatici, con finalità di riabilitazione propedeutica alla loro liberazione in natura, ovvero ai CRAS.E.
dell’Arma dei Carabinieri ai quali si affiancano, in perfetta sinergia, i centri recupero di diverse associazioni, in prima linea LIPU, WWF, CABS.
Nei giorni scorsi si è conclusa l’operazione denominata “Turdus aureus”, nell’ambito di una complessa attività investigativa condotta dal Reparto Operativo–Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno degli Animali del Raggruppamento Carabinieri CITES, finalizzata al contrasto del traffico illegale di avifauna destinata ad uso come richiami vivi in ambito venatorio.
L’Operazione ha interessato anche la Provincia di Bergamo con un soggetto indagato destinatario di misure cautelari. Le operazioni eseguite da militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Bergamo, sono risultate nel sequestro di 17 esemplari vivi di avifauna con marcaggio contraffatto, amovibile e/o assente.
Sequestrati inoltre strumentazione informatica, documenti, strumentazione utile alla contraffazione dei marcaggi e marcaggi contraffatti già pronti per essere usati su esemplari di cattura per celarne l’illecita provenienza.
La provincia di Bergamo, si conferma quindi parte attiva delle rotte di traffico illecito di avifauna autoctona e dell’hot-spot di bracconaggio delle prealpi Lombardo-Venete che richiede continua e costante attenzione e impegno profusi dai militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Bergamo a tutela del patrimonio faunistico e naturalistico della provincia.