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Ortisei, arrestati due rapinatori seriali

Individuati dai carabinieri gli autori del colpo alla filiale della Cassa di Risparmio

Ortisei (Bolzano) - I carabinieri della Compagnia di Vittorio Veneto (Treviso), all’esito di tempestiva attività d’indagine in stretta collaborazione con quelli della Compagnia di Ortisei (Bolzano), sotto la direzione delle Procure di Treviso e Bolzano, hanno identificato due individui ritenuti presunti autori seriali, in concorso, di rapine ad istituti di credito nelle province citate.

Gli episodi incriminati si sono verificati, con analogo modus operandi, il 20 marzo 2024 presso la filiale della BPM di Vittorio Veneto quando due soggetti, utilizzando una Mercedes Classe A e una Ford C-Max (quest’ultima risultata rubata nei giorni precedenti da un’abitazione del veneziano) accedevano travisati con parrucca e passamontagna all'interno dei locali della banca citata ove trattenevano e puntavano un taglierino alla gola di una cliente ultraottantenne, intimando al personale dell'istituto bancario la consegna del denaro custodito nella cassaforte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla loro volontà (la presenza di temporizzatore per l’erogazione del denaro); il 25 marzo 2024 ai danni della filiale della Credit Agricole di Meduna di Livenza (Treviso), quando due soggetti, utilizzando sempre la Mercedes Classe A del primo “colpo” e una Renault Clio sottratta nei giorni precedenti dal garage di un’abitazione di Cessalto (Treviso) accedevano travisati con parrucca, occhiali scuri e passamontagna/calzamaglia all'interno dei locali della banca ove trattenevano e puntavano un oggetto appuntito alla gola di un cliente 82enne del posto, intimando al personale dell'istituto bancario la consegna del denaro sotto minaccia di un fucile, non riuscendo nell’intento in quanto le casse risultavano protette da temporizzatore e il 3 aprile 2024 ai danni della filiale di Ortisei della Cassa di Risparmio di Bolzano (nella foto) quando sempre due individui, utilizzando una Fiat Punto e una Mercedes rubata in provincia di Pordenone, accedendo travisati con parrucca e passamontagna all' interno dei locali della banca, trattenendo e puntando un oggetto appuntito alla gola di un cliente che era nell'atto di fruire dei servizi dell'istituto di credito, ponendolo in stato di incapacità di agire, tenendo altresì sotto minaccia di un fucile (accertato poi trattarsi di una carabina ad aria compressa rubata nottetempo nel mese di marzo da un’abitazione di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia) il personale della banca, siimpossessavano di denaro contante per un importo complessivo di circa 2000 euro in banconote di vario taglio.

Essenziali, fra le altre, le immagini delle telecamere di sorveglianza stradale, che i militari dell’Arma gardenesi e vittoriesi hanno visionato trovando conferma delle ipotesi investigative, raccogliendo riscontri dei movimenti delle auto usate dai criminali sia durante il loro tragitto dal Veneto fino in Val Gardena, sia durante la loro fuga per i passi montani per tornare al loro covo. Uno dei due individui, peraltro, era già stato arrestato per una rapina commessa nella stessa banca di Ortisei nel 2006.

Analogamente cruciali le preziose testimonianze raccolte da cittadini (semplici passanti, clienti degli istituti colpiti) la minuziosa analisi delle immagini dei sistemi a circuito chiuso delle banche assaltate e le risultanze di controlli sul territorio operati dai Carabinieri di varie località del nordest a carico di soggetti stranieri.

Le citate, diuturne attività di polizia giudiziaria esperite hanno così consentito di risalire a un 40enne ed un 41enne, entrambi di nazionalità albanese. La coppia si muoveva per mettere a segno i “colpi” con modalità del tutto analoghe: l’utilizzo di una autovettura “pulita” (la Mercedes Classe A citata, intestata ad un connazionale dei due indagati) per effettuare i sopralluoghi sugli obiettivi nonché di un veicolo rubato per giungere sugli “obiettivi” che poi veniva abbandonato dagli indagati subito dopo. A carico dei due stranieri, di spiccatissima pericolosità e gravati, a vario titolo, da plurimi, significativi precedenti e condanne, in pieno recepimento delle evidenze raccolte da Carabinieri e Procure è stata quindi emessa in urgenza dal Gip presso il tribunale di Treviso, e poi da quello del tribunale di Bolzano cui il procedimento è stato trasferito per competenza territoriale, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il 41enne, irregolare sul territorio nazionale e con diversi alias, è stato rintracciato e catturato nei giorni scorsi nel veneziano: in abitazione i carabinieri lo hanno trovato in possesso di circa 13 chili di stupefacente del tipo hashish ed è quindi scattato per lui anche l’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti mentre il complice è tuttora attivamente ricercato.
Ultimo aggiornamento: 26/07/2024 17:31:47
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