Brescia - Al termine dell'
indagine avviata dal Centro Operativo per la
Sicurezza Cibernetica della
Polizia Postale di Milano, che ha interessato tutto il territorio nazionale con numerose perquisizioni informatiche, gli investigatori della
Polizia Postale di
Brescia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno perquisito
8 persone sospettate di aver scaricato e condiviso
foto e
video pedopornografici.
![](https://www.gazzettadellevalli.it/upload/2024/07/polizia-postale---brescia_9188.jpg)
L’attività è scaturita dall’analisi di una serie di segnalazioni pervenute, nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, al Centro Nazionale per il Contrasto della
Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, molteplici connessioni internet, riferibili a utenze italiane, utilizzate per scambiare materiale pedopornografico attraverso una nota piattaforma di messaggistica.
Per sfuggire ai controlli delle autorità, gli utenti si erano registrati al social con false generalità e adottando particolari accorgimenti tecnici per rimanere anonimi sulla rete. Tali espedienti non sono tuttavia bastati a ostacolare il lavoro degli investigatori, che grazie all’incrocio delle tracce informatiche acquisite dal collaterale estero con quelle rilevate durante le indagini sono riusciti a identificare le persone coinvolte.
In un caso, che ha visto coinvolto un
cinquantacinquenne bresciano, oltre a numerosi riscontri circa i reati oggetto di indagine, gli operanti hanno anche rinvenuto un’ingente quantità di
materiale pedopornografico, con bambini anche piccolissimi, conservato nella galleria dello smartphone a lui in uso e in uno spazio cloud.