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Perquisizioni per traffico di monili e oggetti d'oro a Trento

Smantellata dai carabinieri una banda di rapinatore e ladri

Trento - Perquisizioni e indagati anche in Trentino per traffico di monili e oggetti d'oro, frutto di rapine e furti. Una vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Padova ha interessato il Trentino. Sono stati eseguiti due sequestri preventivi e 74 decreti di perquisizione personale e domiciliare nei confronti di altrettanti indagati in tutto il Veneto, oltre che delle province di Trento e Rimini per traffico di monili e oggetti d'oro frutto di rapine e furti. Agli indagati sono stati contestati i reati di riciclaggio e ricettazione di preziosi di illecita provenienza. L'operazione ha origine da un'indagine condotta su diversi sodalizi criminali dediti alla commissione di furti e rapine in abitazione e sulla strada, contro anziani e ai danni di gioiellerie.

Il Comando Provinciale di Trento ha collaborato alla fase esecutiva odierna con 25 unità, effettuando perquisizioni su cinque obiettivi dislocati tra i comuni di Trento, Volano e Levico ed avvalendosi anche del supporto del 3° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bolzano.

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova, iniziata nel mese di aprile 2024 con il monitoraggio dei movimenti di vari soggetti dediti a furti e rapine in abitazione e sulla pubblica via, anche in danno di anziani, nonché all’interno di gioiellerie, si è poi focalizzata sulla figura di un soggetto della provincia di Vicenza, già operante nel settore del commercio al dettaglio di monili in oro e oggetti preziosi, in contatto con diversi componenti dei gruppi criminali attenzionati, che gli hanno recapitato con cadenza giornaliera ingenti quantitativi di gioielli, ritenuti provento di azioni predatorie.
Ed in effetti nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto in flagranza di reato 8 indagati per furti in abitazione perpetrati in danno di anziani nelle province di Venezia e Rovigo e 1 per rapina in gioielleria in provincia di Vicenza.

Più in particolare, nel corso dell’attività investigativa, sono stati documentati circa 730 accessi all’immobile dell’orefice da parte di soggetti, gran parte dei quali pregiudicati per reati contro il patrimonio, che hanno consegnato all’indagato in totale oltre 20 chili di monili in oro, ricevendo dallo stesso, a pagamento, importi in denaro complessivamente quantificati in oltre 1.350.000 euro.

Acquistati i preziosi, periodicamente quest’ultimo si rivolgeva a un suo conoscente dell’alta padovana, che all’interno di locali di pertinenza della sua abitazione, servendosi di forni ad alta temperatura, provvedeva a fondere i monili e a ricavarne lingotti e verghe in oro, che riconsegnava poi al complice vicentino, riciclando così di fatto il materiale di provenienza delittuosa, reso irriconoscibile e, quindi irrintracciabile.

Pertanto, nella mattinata del 13 marzo 2025, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Padova hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip, che disponeva nei confronti delle due persone indagate per riciclaggio il sequestro dei locali all’interno dei quali veniva svolta l’attività illecita di acquisto dei gioielli e della successiva fusione, nonché di tutta la strumentazione utilizzata per l’attività illecita.

In esecuzione del provvedimento del Gip, nei confronti dell’ex orefice vicentino, si è proceduto anche al sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell’importo di 500.000 euro, quale profitto del reato, tratto da conti correnti bancari a lui riconducibili.

Inoltre, durante le numerose perquisizioni sono stati rinvenuti elementi di riscontro all’ipotesi accusatoria (sequestrati complessivamente più di 20 chili di oro in lingotti, verghe e pepite, circa 30 chili di lingotti in argento, ulteriori 30 chili di monili in oro, gioielli, preziosi ancora in fase di catalogazione nonché la somma in contanti di circa 390.000 euro, telefoni cellulari, abbigliamento e radio scanner).
Ultimo aggiornamento: 13/03/2025 22:15:53
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