L’uomo, dopo averla picchiata, l’aveva rinchiusa nella camera da letto e le aveva sottratto il telefono cellulare per evitare che la moglie chiedesse aiuto.
La donna, che aveva già subito altre violenze, aveva però nascosto nella stanza un altro telefono con il quale è riuscita a contattare una sua amica, alla quale aveva spiegato cosa stava succedendo e le aveva richiesto di far intervenire i Carabinieri.
Quando i militari sono arrivati a casa hanno verificato che la 31enne presentava segni di percosse sul corpo. Nell’abitazione era presente anche una neonata. La donna è stata accompagnata prima in ospedale dove è stata medicata e poi alla Stazione carabinieri di Esine dove ha formalizzato la sua denuncia per maltrattamenti.
Gli stessi militari hanno verificato che la signora aveva fatto altri tre accessi in ospedale nell’ultimo anno, riconducibili alle aggressioni patite dal marito che, al termine degli accertamenti, è stato tratto in arresto per maltrattamenti e lesioni personali. Il Giudice del Tribunale di Brescia ha convalidato la misura e ha disposto nei confronti dell’arrestato il divieto di avvicinamento alla donna.