Desenzano del Garda (Brescia) - I
militari della Compagnia di
Desenzano del Garda della
Guardia di Finanza, sotto la direzione della
Procura della Repubblica di Brescia, ha eseguito una perquisizione nei confronti di un
commercialista per presunti reati di peculato, rifiuto di atti d’ufficio, falso in atto pubblico ed autoriciclaggio, commessi nell’esercizio dell’ufficio di amministratore di sostegno e curatore fallimentare. Secondo l'indagine delle
Fiamme Gialle avrebbe sottratto agli assistiti una somma pari ad oltre
due milioni di euro.
![](https://www.gazzettadellevalli.it/upload/2016/12/finanza-desenzano1.jpg)
Le indagini sono state avviate a seguito di più segnalazioni giunte alla
Procura di
Brescia, che vedevano il
professionista accusato di aver tenuto condotte
gravemente irregolari nella gestione di numerose amministrazioni di sostegno e curatele fallimentari, quali: prelievi in contante ed emissione di assegni e bonifici ingiustificati, nonché frequenti omissioni rispetto agli obblighi di rendicontazione delle attività svolte a favore dei soggetti amministrati.
Attraverso l’esame dei fascicoli segnalati, acquisiti con la collaborazione degli uffici del tribunale di Brescia, e analizzando numerosissime movimentazioni finanziarie, le
Fiamme Gialle hanno ricostruito la condotta che l’indagato avrebbe tenuto.
Secondo le evidenze emerse, il professionista, tra il 2015 ed il 2024, si sarebbe appropriato di ingenti somme di denaro appartenenti a persone sottoposte alla sua amministrazione ed a società fallite, prelevando denaro e disponendo bonifici a proprio favore senza alcuna giustificazione.
Le attività svolte hanno portato a ricostruire una complessa rete di disposizioni finanziarie che avrebbero permesso al soggetto, per anni, di coprire la propria condotta illecita. Infine, in numerosi casi, il professionista avrebbe impedito il corretto controllo da parte del Tribunale nei suoi confronti, depositando rendicontazioni dell’attività svolta quale amministratore di sostegno ed estratti conto artefatti, nonché contraffacendo provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Brescia, considerata la necessità di provvedere con immediatezza al sequestro delle somme distratte dal professionista, ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza del profitto del reato pari a 2.215.993 euro, derivante dalle condotte di peculato, provvedimento successivamente convalidato dal Giudice competente.
I militari del Corpo, durante l’operazione hanno sottoposto a sequestro diversi beni, tra i quali: due case ed un garage, un’autovettura, un motoveicolo ed un’imbarcazione.