Sondrio - La
Polizia di Stato di
Sondrio ha adottato la
misura di
prevenzione dell’ammonimento nei confronti di
due uomini responsabili di
atti persecutori. Tale provvedimento, emanato dal
questore di
Sondrio, si inserisce nell’ambito delle molteplici attività a carattere preventivo di condotte di “stalking” e molestie, quotidianamente svolte al fine di offrire una rapida ed efficace tutela alle vittime di tali comportamenti che vivono in un perdurante stato di ansia e di paura tale da costringerle a modificare le proprie abitudini di vita
Il primo provvedimento di ammonimento è stato emesso nei confronti di un
giovane di
30 anni, residente in provincia, che si è reso responsabile di numerosi episodi di
minaccia e
molestie nei confronti dell’ex compagna.
Nello specifico, il ragazzo ha chiamato numerose volte e inviato messaggi WhatsApp anche in piena notte alla donna, in più occasioni si è appostato sotto l’abitazione della stessa pedinandola anche nei locali ed in una circostanza si è fermato sotto casa ed ha iniziato ad insultarla fino ad afferrarla per i capelli.
Nel secondo caso il provvedimento ha riguardato un uomo di 61 anni residente in provincia, che si è reso responsabile di numerose condotte moleste reiterate nel tempo. L’ammonito ha, infatti, più volte cercato di incontrare la vittima, nel tentativo di cercare di convincerla ad allacciare una relazione sentimentale con lui. Nonostante l’esplicito rifiuto manifestato più volte dalla donna, l’ha ripetutamente contattata sia via messaggio che con chiamate anche durante la notte. La stessa ha provato grande disagio e si è sentita in pericolo.
L’attività informativa condotta dalla Polizia di Stato della Divisione Anticrimine di Sondrio, e l’attività operativa svolta dai militari dell’Arma dei Carabinieri, hanno fornito gli elementi necessari per emettere i due provvedimenti. Questi episodi evidenziano l’importanza di mantenere alta l’attenzione delle Forze dell’Ordine nei casi di condotte vessatorie e e di tutti quelle condotte che possono essere considerate dei reati spia o sentinella e che possono evolversi in qualcosa di più grave.
In tale contesto si ribadisce l’importanza che le donne vittime violenza anche psicologica e di atti persecutori si rivolgano alle Forze dell’Ordine per segnalare le condotte che niente hanno in comune con il rispetto della persona.