Sovere (Bergamo) - I
carabinieri sventano una
truffa a un
anziano e
recuperano 30mila euro. Prosegue l’impegno dei
carabinieri nel contrastare il fenomeno delle truffe telefoniche, un reato particolarmente insidioso contro cui l’
Arma continua a svolgere incessante attività di prevenzione e repressione. Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di
Clusone, hanno sventato un tentativo di truffa telefonica ("vishing") in danno di un
77enne di
Sovere che aveva ricevuto un sms sul proprio cellulare da parte del proprio servizio bancario di alert (che era stato fraudolentemente copiato) che lo avvisava dell’avvenuta esecuzione di un bonifico sospetto (in realtà inesistente) di alcune migliaia di euro e di contattare il numero di telefono indicato nel messaggio per avere maggiori chiarimenti.
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Così la vittima, contattava il numero indicato, a cui rispondeva un uomo, il truffatore, che la invitava a controllare l’applicazione tramite il servizio di home banking del proprio conto o tramite il computer, per riscontrare l’eventuale esecuzione dell’operazione avvisandola che il proprio conto era vittima di un tentativo di frode informatica.
A questo punto, per ottenere la fiducia della vittima, il truffatore le chiedeva quale fosse il comando carabinieri più vicino per metterli in contatto con il loro collega che stava indagano sulla frode, un sedicente maresciallo di Bergamo, al quale, puntualmente, passava la conversazione: quest’ulteriore truffatore convinceva la vittima a raggiungere la propria agenzia bancaria per effettuare un’operazione controllata dalle forze dell’ordine, che avrebbe permesso di intercettare il conto ed arrestare i truffatori. La vittima, così, si recava in banca, sempre mantenendo la conversazione telefonica attiva con l’interlocutore, il truffatore: quest’ultimo, nel frattempo, la metteva in guardia sulle azioni ostruzionistiche degli impiegati della banca, così la vittima, fermamente convinta da questo abile inganno, disponeva l’esecuzione di un bonifico di 30.000 euro a favore delle coordinate dettategli dal truffatore, giustificandosi con il cassiere che si trattava di operazione a favore della propria “nipote”. Intanto il truffatore manteneva al telefono la vittima fino al suo ritorno a casa, per evitare che lei potesse utilizzare il telefono o essere contattata da qualcun altro, ma anche per dare tempo al bonifico di venire accreditato sul conto fraudolento di destinazione e, da li, essere poi trasferito altrove, così da renderlo irrecuperabile.
Dopo la fine della telefonata, a mente fredda, la vittima si rendeva conto del raggiro ed avvisava tempestivamente i carabinieri della Stazione di Sovere, quelli veri, che, preparati sul da farsi, contattavano immediatamente l’Istituto di Credito della vittima facendo bloccare l’operazione bancaria, permettendo quindi al malcapitato di recuperare l’intera somma. Dopo la formalizzazione della denuncia sporta dalla vittima, la Stazione carabinieri, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, ha avviato le indagini finalizzate all’individuazione del truffatore. I carabinieri invitano chi è stato vittima di queste truffe a denunciarle subito alle forze dell’ordine, sottolineando che essere truffati, in questi casi, non è indice di ingenuità, perché si ha a che fare con criminali professionisti, che hanno sviluppato tecniche estremamente sofisticate in grado di ingannare anche le persone più attente, ma occorre agire tempestivamente.