Trento - Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune sui tre ricorsi in appello presentati da altrettanti esercenti trentini in opposizione ai provvedimenti emessi dalla Polizia locale con i quali è stata disposta la rimozione di slot machine e videolottery in quanto ritenuti troppo vicini a luoghi “sensibili” (quali scuole, chiese, sedi gruppi e associazioni) ai sensi della normativa provinciale vigente.
Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la piena legittimità costituzionale di tale normativa poiché tutela i soggetti più vulnerabili e non contrasta né con l’articolo 41 della Costituzione (tutela dell’iniziativa privata) né con il diritto europeo, che ammette deroghe riguardo alla libertà di prestazione di servizi se giustificate da motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza o di sanità pubblica.
Le norme in questione erano state recepite dal Consiglio comunale nel 2017 quando si decise di abrogare il regolamento precedentemente vigente e di dare diretta applicazione alla nuova legge provinciale, sia per semplificare il quadro normativo sia perché la legge confermava l’elenco dei luoghi sensibili già individuati dal regolamento comunale, aggiungendo solo gli spazi di culto, e il divieto di collocare questi apparecchi nel raggio di 300 metri da tali punti. In base a tali norme, tutti gli apparecchi da gioco installati in esercizi all’interno delle aree considerate sensibili avrebbero dovuto essere rimossi alla data del 12 agosto 2020, poi prorogata per i soli esercizi cd.