Esine (Brescia) - Nuovi a
ccertamenti della
Guardia di Finanza di
Modena nell'
inchiesta sulla
maxi truffa ai danni della sanità pubblica, che vede parte lesa le azienda sanitarie di Vallecamonica e del Garda. In carcere sono finite
tre persone, che fanno capo a una cooperativa emiliana, che dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture. La Finanza ha inoltre sequestrato anche 710mila euro che erano stati trasferiti ad altre società, per cui si ipotizza il reato di autoriciclaggio.
L'inchiesta condotta dalla
Fiamme Gialle di
Modena ha analizzato
39 procedure ad evidenza pubblica a
livello nazionale effettuate tra il
2019 ed il
2023, per un valore complessivo di oltre
29 milioni di euro.
Tra queste alcune procedure riguardano Esine e Manerbio: dalle indagini è emerso che, oltre a falsare la gara d’appalto, la coop in questione non forniva praticamente mai i servizi che erano previsti dal bando. Secondo gli inquirenti due procedure della coop emiliana erano con Asst Valcamonica e una per 93mila euro riguardava la fornitura di personale con specializzazione in anestesia e rianimazione all’ospedale di Esine, un’altra, per 105mila euro, era sulla fornitura del personale per il reparto di psichiatria, sempre di Esine. Il modus operandi era sempre lo stesso: la cooperativa allegava alla propria offerta un elenco di persone, professionisti, che avrebbero coperto i turni, ma secondo i finanzieri sovente si trattava di nomi di fantasia, in altri di medici che non avevano titoli per lavorare in quello specifico reparto oppure di soggetti effettivamente esistenti e con le qualifiche necessarie, che mai avevano avuto rapporti di lavoro con la cooperativa emiliana e che erano all'oscuro di figurare in quegli elenchi. L'inchiesta potrebbe allargarsi ad altre aziende sanitarie, sempre parti lese della cooperativa emiliana.