Pisogne (Brescia) - Nuovi elementi sono stati raccolti nelle ultime ore dagli inquirenti sulla morte di Angelo Frassi, 67 anni, residente a Pisogne, la mattina del 28 dicembre scorso. Il 67enne è stato ritrovato privo di vita vicino allo skilift Duadello della Val Palot, morte dovuta alla caduta di un pilone alto 7 metri, poi la vittima sarebbe stata spostata. Inizialmente l'ipotesi era di decesso dovuto a un malore, mentre gli accertamenti degli inquirenti, Guardia di Finanza e carabinieri, e l'autopsia hanno fatto emergere un'altra ipotesi: infortunio sul lavoro e spostamento del cadavere dal luogo dell'incidente. Sono state acquisite dal Pm Erica Battaglia nuove testimonianze di alcuni sciatori.
Sulla base di queste indagini il Pm ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per il legale rappresentante e il procuratore speciale della società che gestisce gli impianti sciistici della Val Palot: devono rispondere di omicidio colposo e mancanza di misure di sicurezza, mentre un dipendente è indagato per favoreggiamento. Lo skilift è stato posto sotto sequestro. Secondo quanto finora raccolto Frassi si sarebbe issato su un pilone della sciovia fino a raggiungere la sua sommità nel tentativo di sistemare una fune e il piattelllo rimasto attorcigliato, poi nella caduta ha riportato traumi letali. Non sarebbe stato dotato di attrezzature e misure di protezione.
Ora si attendono gli interrogatori delle due persone finite ai domiciliari che si terranno venerdì davanti al Gip del tribunale di Brescia. In quell'occasione il legale rappresentante e il procuratore speciale della società Val Palot avranno la possibilità di chiarire quanto accaduto.