Tuttavia, i carabinieri non si sono arresi ed hanno chiesto ed ottenuto l’emissione di un decreto di perquisizione dalla Procura della Repubblica di Trento, eseguito (data la particolarità della situazione) in sinergia con il servizio veterinario della Provincia Autonoma di Trento, due associazioni animaliste ed i Vigili del Fuoco Volontari del Comune di Sant’Orsola Terme.
Una volta presentatisi all’esterno dell’abitazione, di buon mattino, i carabinieri hanno trovato la solita opposizione dei proprietari, i quali si sono rifiutati di aprire per consentire il controllo. A tal punto, i militari sono stati costretti ad avvalersi dell’intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno praticato l’apertura forzata del cancello esterno e della porta dell’abitazione, riuscendo così ad accedere a tutti gli ambienti.
Già nel cortile esterno, l’aria era pervasa da un odore insopportabile, mentre per effettuare il controllo all’interno dell’abitazione, tutto il personale impiegato è dovuto ricorrere all’utilizzo di mascherine filtranti e bombole d’ossigeno.
La situazione palesatasi agli occhi dei carabinieri era terribile. I quadrupedi erano spaventati, alcuni aggressivi, in condizioni tremende, tra rifiuti, escrementi (che spesso venivano mangiati dagli stessi animali, alcuni dei quali in stato di gravidanza), malnutrizione e disidratazione. Gli animali vivevano in un ambiente malsano, senza adeguati ripari, esposti alle intemperie.
Al termine delle attività, tutti gli animali sono stati posti sotto sequestro, per poi essere ceduti al Comune di Sant’Orsola Terme ed accolti nelle strutture di accoglienza delle associazioni animaliste, dove alcuni privati cittadini si sono già interessati per le prime adozioni, al fine di restituire agli animali dignità affettiva e nuova speranza.