Brescia - Sono stati consegnati ieri i premi SS. Faustino e Giovita, organizzato da Fondazione Civiltà Bresciana. La giuria del premio, composta da Massimo Lanzini, presidentre, Maria Rosa Bertellini, Alfredo Bonomi, Piergiorgio Cinelli, Fabrizio Galvagni, Milena Moneta e Daniele Squassina, ha nominato i vincitori della diciottesima edizione del concorso dedicato alla poesia in dialetto bresciano.
Ecco la classifica:
Sezione 1 - Poesia inedita in dialetto bresciano
1° premio: Armando Azzini di Rezzato (Brescia) con la poesia “Che gatìgola 'l cél”
2° premio: Roberto Capo di Rezzato (Brescia) con la poesia “Zügà amó a ciàncol”
3° premio: Dario Tornago di Brescia con la poesia “El piöf”
Segnalazione di merito a: Luigi Legrenzi di Passirano (Brescia) con la poesia “Angei sènsa le àle”
Pierluigi Dainesi di Brescia con la poesia “La pianta”
Graziella Abiatico di Flero (Brescia) con la poesia “Zóntega 'n ghèl al dé che vé”
Ornella Olfi di Montichiari (Brescia) con la poesia “Cunfì”
Giuliana Bernasconi di Brescia con la poesia “'Na pianta”
Sezione 2 per ragazzi “ Francesco Braghini” - Poesia inedita in dialetto bresciano
La Giuria, apprezzando l’impegno dei cinque ragazzi partecipanti - Federico Facchinetti, Emma Franzoni, Matteo Rivetti, Michela Scalvini e Carolina Verzeletti - ha deciso di premiarli tutti con un ex aequo. I ragazzi sono risultati essere alunni della classe IIA Tecnico Agrario dell’Istituto Einaudi di Chiari che hanno accolto
l’invito della prof.ssa Alessandra Epis a comporre in dialetto. Si è pertanto deciso di assegnare il premio di 200 euro all’Istituto, vincolandolo all’acquisto di materiale didattico per la classe, e di omaggiare dei libri ai ragazzi che hanno partecipato al concorso.
Sezione 3 – Brani musicali inediti con testo in dialetto bresciano
1° premio: Franco Visconti di Brescia con il brano musicale “Vita balera”
Premio speciale “Costanzo Gatta”
Alberto Zacchi di Flero (Brescia) con la poesia “Nel mé rebelòt”
LE MOTIVAZIONI
SEZIONE 1 - Primo Premio alla poesia:
Che gatìgola ‘l cél di Armando Azzini (Rezzato)
In un mondo che cambia veloce, nel quale tempo e attenzione sono costante preda di social e smartphone, fa irruzione un ricordo di suoni e voci che ci spinge ad alzare lo sguardo e a liberare i pensieri. La lingua usata è un dialetto maturo e convincente, che non teme di confrontarsi con l’attualità.
Secondo Premio alla poesia:
Zügà amó a ciàncol di Roberto Capo (Rezzato)
Antichi giochi da bambini, fra lippe che volano e ciliegie rubate, riemergono dal cassetto della memoria e ci interrogano su chi siamo oggi. E l’adulto apre la porta al ragazzo che era. Composizione insieme sorridente e delicata.
Terzo Premio alla poesia:
El piöf di Dario Tornago (Brescia)
Il tempo meteorologico trova risonanza nel clima interiore. E così gocce che cadono dal cielo diventano mani che picchiano sulla spalla e voci che attraversano l’anima. Lasciando bagnati, dentro e fuori, in attesa del domani.
Versi intimi che dimostrano una volta di più la potenza lirica del dialetto.
Segnalazione di merito alla poesia:
Angei sènsa le àle di Luigi Legrenzi (Passirano)
Li incontriamo, anche se non sempre li vediamo. Sono persone che camminano con passo malsicuro, dando il braccio a speranze sbiadite. Sono fiori mai sbocciati, hanno pensieri confusi, hanno mani che ti cercano senza un perché. Sono angeli senza ali.
Segnalazione di merito alla poesia:
La pianta di Pierluigi Dainesi (Brescia)
Un albero può essere molto più di un semplice vegetale. Può diventare metafora di un vivere - il nostro - fatto di tristezze così come di tenerezze, di ricerca di protezione e di resistenza ai venti avversi. Un albero può diventare quella metafora nelle cui radici ritrovare un senso.
Zóntega ‘n ghèl al dé che vé di Graziella Abiatico (Flero)
Un centimetro in più al giorno che arriva. Un centimetro conquistato dentro al tempo che passa inesorabile. Un centimetro tutto nostro per dire le parole mai dette, per ascoltare chi ci sta accanto, per correre giocare, raccogliere fiori… E per ritrovarsi finalmente, noi fiammiferi nel vento, a camminare insieme.
Cunfì di Ornella Olfi (Montichiari)
I confini del vivere sono anzitutto confini fisici. Che talvolta ci appaiono stretti e dai quali vogliamo fuggire. Ma ricordi e poesia sono la via interiore grazie alla quale quei confini possono finalmente diventare meno oppressivi.
‘Na pianta di Giuliana Bernasconi (Brescia)
Dal messaggio di perdono che giunge dal Vangelo, dall’esempio di rinascita che regalano a primavera gemme e rondini, nasce la forza di chi semina l’albero della pace dentro un tempo sconvolto dalla guerra.
SEZIONE 2
Premio alle poesie dei ragazzi della IIA Tecnico Agrario - Istituto Einaudi di Chiari
Sollecitati dalla loro docente di Lettere, professoressa Alessandra Epis, i ragazzi si sono misurati con la poesia in dialetto e cinque di loro si sono iscritti al concorso della Fondazione. Ne emerge un quadro fresco, di autentica passione e di attento rispetto per la parlata dei nostri nonni. Difficile - e forse addirittura ingiusto - stilare qui una classifica di merito. A tutti loro la giuria ha voluto - convintamente - assegnare il premio ex aequo. Sono Federico Facchinetti, Emma Franzoni, Matteo Rivetti, Michela Scalvini e Carolina Verzeletti.
SEZIONE 3
Primo Premio al brano musicale:
Vita balera testo di Franco Visconti (Brescia)
Un centro diurno con un impianto voci a noleggio diventa orizzonte di ballo e di vita per una comunità pensionata che continua ad essere innamorata dell’umanità. E che sa ridere delle proprie fatiche. Al testo di Franco Visconti e alla musica del maestro Andrea Bettini si affianca nell’esecuzione la condivisione di Marco Poli.
PREMI SPECIALI
Premio “Costanzo Gatta” alla poesia:
Nel mé rebelòt di Alberto Zacchi (Flero)
In questo instancabile cercare, in queste sensazioni che si allargano come centri concentrici, in quelle onde di mare che interminatamente si rincorrono, abbiamo riconosciuto quella voglia di ricerca e quella insaziabile curiosità che hanno sempre accompagnato la vita del nostro, indimenticabile, Costanzo Gatta.
Perché - forse - trovare un senso sta proprio nel non smettere mai di cercarlo.