Malegno (Brescia) - Giornate Fai di promavera, in arrivo un grande appuntamento per la Valle Camonica e a livello nazionale. L'evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese prevede l’apertura a contributo libero di 750 luoghi speciali in 400 città e paesi, un’edizione speciale, in occasione dei 50 anni della Fondazione
Gli appuntamenti di
sabato 22 e
domenica 23 marzo in
Valle Camonica e
Valtellina
MALEGNO (Brescia) - Casa Nobili

Originariamente appartenuta alla famiglia Rizzieri, come testimonia il monogramma sul pavimento del salone, la casa risale al 1668, data incisa sul portale d'ingresso in arenaria grigia. Passata nel XIX secolo ai Caprani, la dimora fu restaurata, come dimostra il balcone centrale datato 1853. Oggi proprietà della famiglia Nobili, che ha saputo custodire e valorizzare questo tesoro architettonico, la casa conserva elementi che riflettono le trasformazioni subite nel corso dei secoli. Lo stemma della famiglia, visibile sulla facciata, rappresenta simbolicamente il legame della famiglia con la dimora e la storia del borgo. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, i visitatori attraverseranno l'androne con volte a botte e il portico, la maestosa scala e ammireranno il salone affrescato, impreziosito dal camino e dal pavimento. La visita proseguirà attraverso la galleria, il cortile, il giardino e il vigneto attraversando un ponticello coperto con feritoie che consentono di osservare indisturbati la strada sottostante.
BERBENNO DI VALTELLINA (Sondrio) Palazzo Marchionni - Le Corti dei Sassi
In origine residenza estiva della famiglia Sassi de' Lavizzari, questo edificio fu realizzato presumibilmente nel XV secolo, per essere quindi ampliato e modificato in più riprese. I Signori Marchionni, “gestori/fattori” delle case e dei terreni coltivati di proprietà della famiglia nobile Sassi de' Lavizzari, acquistarono il palazzo e i terreni, e negli anni successivi, oltre alle attività principali di coltivazione, vendita e stoccaggio del vino, intrapresero l'attività di trattoria con alloggio e campo da bocce. Il vero cambiamento è arrivato nel 2006, quando la famiglia Marchionni ha deciso di restaurare il palazzo esternamente e internamente, realizzando ambienti destinati all'alloggio di ospiti. Durante i lavori di restauro sono rinvenuti dei magnifici affreschi e fasce decorative rimasti nascosti per anni sotto uno spesso strato di intonaco di calce.
IN LOMBARDIA
Sabato 22 e domenica 23 marzo tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni. In Lombardia saranno 142 i beni che apriranno le loro porte in 59 comuni grazie ai Volontari delle 18 Delegazioni, 7 Gruppi FAI, 3 Gruppi FAI Ponte e 15 Gruppi FAI Giovani attivi in tutta la regione (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).
Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI - fondato nel 1975 da
Giulia Maria Crespi e
Renato Bazzoni, con
Alberto Predieri e
Franco Russoli – che anche attraverso le
Giornate FAI di
Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali - oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni - con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.
Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.
“Da oggi e senza incertezza anche noi del FAI dobbiamo avere ancora più chiaro che ogni nostra azione sociale ed educativa debba concorrere al rafforzamento di una comune coscienza europea e affido dunque a questa edizione delle Giornate FAI del cinquantennale e alle 750 piazze italiane - che esse virtualmente rappresentano - l’auspicio che la nostra festosa, concreta e appassionata manifestazione del 22 e 23 marzo possa essere proposta, vissuta e percepita in questa ottica più ampia, più civile, più militante. Il mondo, e non solo noi europei, ne ha un immenso e drammatico bisogno. Viva l’Europa!” ha dichiarato
Marco Magnifico, Presidente FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano.
Le
Giornate FAI di Primavera anche in questa edizione attraverseranno il territorio italiano - da Nord a Sud del Belpaese, aprendo luoghi insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco noti e valorizzati - per continuare assieme a meravigliarsi di fronte alla sorprendente vastità del patrimonio italiano, una festa con le persone e per le persone: 750 luoghi saranno infatti aperti in tutta Italia e 142 in Lombardia, grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti - cittadini di domani - appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Una mappa italiana, variegata e inaspettata (elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione dall’11 marzo su www.giornatefai.it): borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi che ci raccontano di altre culture, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. Saranno proprio le Giornate FAI di Primavera per due giorni a dare voce a tanti luoghi e a ricordarci di dar loro attenzione, per raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela. Una missione culturale verso il patrimonio italiano che coinvolge tutti, perché appartiene a tutti.
Tra le tante aperture proposte, alcune saranno dedicate agli iscritti al FAI e a chi si iscriverà durante l’evento. Verranno inoltre riaperti luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale. Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.
Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.
Ecco i luoghi più interessanti che si potranno visitare durante le Giornate FAI di Primavera 2025:
MILANO
Palazzo Clerici
Sede dell’ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale dal 1941, Palazzo Clerici sorge nel cuore della vecchia Milano, in quella che nel Seicento era detta “Contrada del prestino dei Bossi”. Residenza della ricca famiglia patrizia dei Clerici, nel Settecento divenne una delle dimore più lussuose e fastose della città; ne sono testimonianza la galleria affrescata nel 1741 da Giambattista Tiepolo, che conserva anche arazzi del fiammingo Jan Leyniers II, e la boiserie di Giuseppe Cavanna. Tuttavia nel 1768, alla morte del marchese, il patrimonio della famiglia risultava praticamente dissipato. Il Palazzo, con tutti i suoi arredi, passò quindi a Francesco Clerici, membro del ramo secondario della casata, che nel 1772 lo affittò all’arciduca Ferdinando d’Austria e alla moglie Beatrice d’Este, rappresentanti dell’imperatrice di Vienna nel ducato di Milano, che vi rimasero fino al trasferimento a Palazzo Reale nel 1778. Nel 1813 il Palazzo fu venduto al governo napoleonico del Regno d’Italia e divenne sede della Corte d’Appello nel 1862.
Torre Libeskind, sede milanese di PwC Italia - ingresso riservato agli iscritti FAI
La Torre Libeskind o Torre PwC, soprannominata il Curvo per la sua forma ispirata alla Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, venne costruita tra il 2015 e il 2020 nell'ambito del progetto CityLife, intervento di riqualificazione della storica Fiera Campionaria di Milano. Con le torri Isozaki e Hadid, completa il centro direzionale di CityLife e reca il nome del suo disegnatore, l'architetto statunitense Daniel Libeskind. Caratterizzato dalla sua forma curva, con un nucleo di distribuzione verticale prismatico che in parte fuoriesce dalla sagoma, è un edificio concepito come sezione di una sfera ideale che avvolgerebbe la piazza delle Tre Torri, ed è stato studiato per ospitare uffici: alta 175 metri, può contenere fino a circa 3000 persone. È la sede degli uffici milanesi del network internazionale PricewaterhouseCoopers (PwC).
Palazzo Assolombarda - ingresso riservato agli iscritti FAI
Alla fine degli anni ‘50, in piena crescita economica del Paese, Gio Ponti vinse il concorso per la realizzazione della nuova sede di Assolombarda nel centro di Milano e ne fece “un piccolo gioiello di architettura e design”. La costruzione, terminata nel 1962, sorge a pochi metri da molti luoghi simbolo della città, come la Torre Velasca, la Galleria Vittorio Emanuele, Palazzo Reale, il Teatro alla Scala, l’Università Statale. Nel tempo sono stati effettuati svariati interventi di restauro, che riguardano anche una parte degli arredi. Sviluppato su sette piani fuori terra e due interrati, uno dei quali ospitante un auditorium, la sua forma ricalca quella tradizionale delle corti dei palazzi milanesi, ma è assolutamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e funzionale. In occasione delle Giornate FAI si visiteranno, oltre all’atrio in ingresso, la corte interna inaugurata nel 2024, la sala direzione e l’auditorium. Lungo il percorso saranno esposte foto storiche del progetto.
Scuola Militare Teuliè
Edificato nel 1756 su progetto dell’architetto Questa secondo le fogge dello stile “barocchetto fiorito”, il complesso sorge sul sito dell’antico monastero di San Luca, per essere adibito a scuola militare nel 1802. Si tratta della più antica istituzione di epoca napoleonica ancora attiva e in occasione delle Giornate FAI si potranno scoprire il grande cortile d’onore, lo scalone monumentale - l’elemento più imponente e decorativo di tutto l’edificio, a doppia rampa, con granito rosa di Baveno e una balaustra in marmo rosa -, il Corridoio del Comando e alcuni saloni che offrono un’inedita e suggestiva vista sul limitrofo complesso di Santa Maria presso San Celso.
Il Santuario di San Zaccaria (Padri Barnabiti)
L’Istituto del Padri Barnabiti sorge nel quadrilatero tra via della Commenda e le vie San Barnaba, Daverio e Fanti, anticamente Porta Tosa e oggi Porta Vittoria. In occasione delle Giornate FAI aprirà le sue porte per consentire la visita agli spazi principali del Santuario di S. Zaccaria, la sacrestia e la sua cripta. Saranno visitabili il patrimonio artistico che testimonia il modello di vita religiosa propria degli ordini di chierici regolari del ‘500. La chiesa, edificata in epoca medievale e rimaneggiata nei secoli, presenta elementi gotici e rinascimentali. La facciata sobria ed elegante introduce all’atmosfera di raccoglimento dell’interno, mentre la navata principale con l’alternanza di luce e ombra crea un effetto suggestivo che invita alla meditazione. Gli affreschi e le tele di scuola lombarda che adornano le pareti confermano la profonda tradizione artistica del santuario, con l’altare principale, centro della devozione, decorato con preziosi intarsi e sculture. La sagrestia, tradizionalmente usata per la preparazione liturgica e la custodia di oggetti sacri, conserva armadi intagliati, reliquiari e preziosi tessuti esposti con cura insieme a dipinti e affreschi che narrano episodi biblici e la storia del santuario. La discesa nella cripta evoca un senso di mistero e contemplazione grazie alle volte in pietra sostenute da antiche colonne, tipiche delle cripte medievali. Attraverso la funzione originaria di luogo di sepoltura per religiosi e benefattori, racconta la continuità della fede capace di restituire un’atmosfera mistica.
Dolce&Gabbana Casa - ingresso riservato agli iscritti FAI
Sentirsi a casa: nata nel 2021, la Collezione Dolce&Gabbana Casa dedicata all’universo dell’arredo e del complemento è un tributo all’artigianato d’eccellenza, al design italiano e ai codici autentici del DNA del brand. Le fantasie dei temi della Collezione prendono vita su mobili, accessori per la mise en place, tessili e oggetti decorativi che evocano una storia che sa di amore e accoglienza, di passione per la bellezza e per l’arte di vivere la propria quotidianità. L’headquarter di Dolce&Gabbana Casa, nel cuore di Milano, è ospitato in un edificio progettato dallo studio Piuarch, frutto dell’amalgama di due preesistenze di epoche diverse: un palazzo degli anni Venti, adibito a uffici e spazi di rappresentanza, recuperato per mantenerne lo stile classico ed elegante, e un volume edificato negli anni Sessanta, oggi adibito a showroom per le collezioni di arredamento, che è stato svuotato internamente per dare vita a tre piani open space coronati da piccole terrazze, con l’esterno completamente rivestito in vetro. Un accostamento tra classico e contemporaneo che si inserisce in un dialogo armonioso con il contesto urbano circostante.
Palazzo Edison
La sede della società energetica Edison si trova in un imponente palazzo al numero 31 di Foro Buonaparte, all'incrocio con via Luigi Illica. Il tracciato semicircolare del Foro Buonaparte, che circonda la piazza del Castello Sforzesco sui lati est e sud, messo a punto dal Comune di Milano nel corso degli anni Ottanta dell'Ottocento, ha visto l'apertura di ampie arterie di collegamento e l'integrazione del Castello nel tessuto urbano. L’edificio è disposto su cinque piani, anche se risulta visivamente di quattro: il quinto piano è nascosto da una balaustra d’attico. Il bugnato della parte inferiore della facciata lascia spazio alle finestre decorate della parte superiore e a un largo utilizzo di cemento e di ferro battuto proprio del Liberty. La visita mostrerà un edificio incastonato nel Foro Bonaparte, salotto buono, cardine ed elemento qualificante del primo Piano Regolatore della città di Milano, il Piano Beruto. La particolarità dell'edificio consiste nella sua duttilità e nella sua capacità di adeguarsi ai tempi lavorativi moderni senza cristallizzarsi nella sua funzione di edificio ad uso uffici di fine 800.
Società Umanitaria
La Società Umanitaria rappresenta ancora oggi un'eccellenza milanese. Una fondazione veramente insolita, per la sua nascita avvenuta nel 1892 e per il finanziamento, progetto del commerciante ebreo Prospero Mosè Loria. Il pensiero alla base dello sviluppo della Società era quello di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione da rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro e istruzione”. Requisito e sconsacrato in età napoleonica, il complesso per un secolo fu adibito a vari usi: magazzino, scuderia, ospedale, riformatorio. Nel 1907 fu acquistato dall'Umanitaria che lo restaurò. Il vero gioiello artistico del complesso è l’antico refettorio con la “Crocifissione”, immenso affresco datato 1520 e opera di Bernardino Ferrari, espressione della raffinata e brillante scuola di Leonardo. Durante le Giornate FAI si avrà modo di visitare gli spazi storici dell'ex convento di Santa Maria della Pace e ripercorrere allo stesso tempo la centenaria storia filantropica della Società Umanitaria. Il percorso partirà dal Giardino dei Platani, con la statua dell'Emigrante di Domenico Ghidoni, una delle opere simbolo del verismo sociale di fine Ottocento. Si proseguirà con i quattro chiostri rinascimentali del complesso monastico, per concludere la visita nello splendido Salone degli Affreschi (l'ex refettorio), con le sue decorazioni cinquecentesche e lo spettacolare affresco della Crocifissione, opera già attribuita a Marco d'Oggiono, e oggi ritenuta di Bernardino Ferrari, un altro allievo della scuola leonardesca.
Conservatorio Giuseppe Verdi
In pieno centro a Milano, a due passi dal Duomo, Piazza San Babila e il Tribunale, il Conservatorio ha mantenuto l'aspetto di un luogo al di fuori del tempo, grazie anche alla piazza con l'antica pavimentazione in sassi di fiume, su cui affaccia anche la bellissima chiesa della Passione. Inaugurato il 3 settembre 1808, il Conservatorio di Milano ha sede negli spazi dell'ex-convento della Chiesa sopra citata. Da allora, rappresenta una delle più prestigiose istituzioni per lo studio della musica, a livello nazionale e internazionale. Palcoscenico per studenti e docenti, il Conservatorio di Milano racchiude due sale da concerto: la più piccola dedicata a Puccini e la più grande, nonché una delle più importanti sale europee, dedicata a Verdi. Racchiude inoltre un'esposizione storica di strumenti anche di origine etnica, di straordinario valore organologico. Nell'apertura di un luogo così importante non solo per Milano, il pubblico avrà modo di visitare il chiostro, le bellissime sale da concerto, il foyer Verdi in cui sono conservati oggetti appartenuti al grande compositore, una raccolta seppur ridotta rispetto all'originaria collezione di 278 di strumenti musicali antichi, meticolosamente raccolti a partire dal 1881. Tra gli strumenti musicali figurano esemplari unici, sopravvissuti sia alle spoliazioni della raccolta che agli eventi bellici.
Ippodromo SNAI San Siro
Inaugurato negli anni Venti del ‘900, costituisce, assieme allo Stadio Giuseppe Meazza, uno dei centri più importanti dello sport milanese. Il quartiere di San Siro, da cui l’Ippodromo prende il nome, era fino al momento dell’annessione al comune di Milano nel 1873 “un piccolo borgo rurale” nella periferia occidentale della città. Di questa vecchia urbanistica è rimasto ben poco, ma l'Ippodromo rappresenta ancora con i suoi ampi spazi verdi un'oasi di pace nel cuore della città. Da oltre un secolo, l'Ippodromo di San Siro è uno dei più prestigiosi palcoscenici ippici a livello mondiale. Realizzato interamente in stile Liberty, il complesso è composto da piste di gara, di allenamento, tribune e scuderie, immersi in un giardino botanico di oltre 1.400.000 mq. Nel 1999 all'ingresso è stato collocato il “Cavallo di Leonardo”, realizzato dalla scultrice Nina Akamu a partire dai disegni di Leonardo da Vinci per il monumento equestre in memoria di Francesco Sforza. L'Ippodromo di Milano, esempio di architettura Liberty milanese, è un esempio unico sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Dichiarato monumento di interesse nazionale nel 2004, unico Ippodromo al mondo ad avere questo riconoscimento, rappresenta uno di più prestigiosi palcoscenici ippici a livello internazionale. Durante la visita sarà possibile visitare la Tribuna del Trotto, restaurata e riportata al suo antico splendore, il Tondino, insieme alla "Sala della Bilancia", con gli spogliatoi dei fantini, la nuova GAMI - Galleria Archivio Multimediale Ippodromo e le scuderie dei cavalli da corsa.
Palazzo Arcivescovile
Il Palazzo Arcivescovile è oggi sede degli uffici amministrativi della Arcidiocesi di Milano, l'unica al mondo a contare più di mille Parrocchie. È sede degli Arcivescovi di Milano dall’epoca di Giovanni I Visconti (1339-1354) e conserva al suo interno opere di Sassu, Parma, Messina, oltre a noti seicentisti, quali Morazzone e il Cerano. La Quadreria del Palazzo dell’Arcivescovado di Milano fu costituita a partire dal secolo XVII e poi arricchita da lasciti e donazioni. In queste sale, nella storia più recente, sono passati Mussolini - nel tentativo del Cardinale Schuster di convincerlo a una resa -, e un gruppo di anonimi brigatisti che consegnarono al Cardinale Martini le borse con le armi in segno di abbandono della lotta armata. Sarà possibile accedere all'appartamento privato dell'Arcivescovo, in cui ammirare un'esposizione di paramenti sacri, al cortile della Curia con le grandi statue in pietra di Ambrogio e Carlo, allo scalone in pietra sopravvissuto ai bombardamenti del 1943, alla Sala del trono, antico luogo per le udienze pubbliche degli Arcivescovi, in cui oggi sono collocate quattro importanti statue in Candoglia raffiguranti santi. Dalle sale del primo piano si accederà alla cappella arcivescovile, interamente decorata all'inizio del ‘900; alla Galleria, ala del loggiato del cortile dei Canonici chiuso dal Cardinale Monti nel secolo XVII, per esporvi la propria raccolta di opere d'arte; infine alla grande cappella interna affrescata in stile rinascimentale nel primo Novecento.
Palazzo Beltrami, sede della Civica Ragioneria
Palazzo Beltrami sorge in piazza della Scala, una delle piazze più significative per la città di Milano. Realizzato dall'architetto Luca Beltrami tra il 1918 e il 1927, ora sede della Ragioneria Comunale, sorge sull'area della Casa Brambilla, uno dei primi palazzi moderni milanesi. Un tempo era conosciuto anche come Palazzo Rosso, per via delle decorazioni in terracotta, prima della demolizione e dell'intervento del Beltrami. Il Palazzo rispecchia in pieno lo stile degli anni Venti, con utilizzo di materiali e stili che vanno a celebrare la vittoria della Grande Guerra. Il palazzo è solitamente chiuso al pubblico, ospitando spazi istituzionali e uffici, tra cui quelli dell'assessorato. I visitatori avranno modo di compiere un viaggio nel tempo, scoprendo la storia della piazza e la nascita del suo aspetto attuale, a partire da Palazzo Marino, il Teatro alla Scala, la Galleria e i Palazzi di inizio Novecento. I visitatori potranno inoltre ammirare gli interni del monumentale Palazzo, il meraviglioso scalone d'onore, i vari elementi di modernità per l’avanguardia dell’epoca, il funzionamento di un palazzo pubblico, con i suoi ingressi, corridoi, uffici istituzionali, ricchi di storia e arredi di prestigio, come mobili ricercati, quadri di paesaggi, ritratti e soprammobili di epoche differenti.
Pio Albergo Trivulzio
Il Pio Albergo Trivulzio rappresenta un punto di riferimento per la comunità locale. Il suo inserimento nel tessuto cittadino riflette la crescita e l’evoluzione di Milano, con edifici storici che si affiancano a costruzioni contemporanee, in un panorama architettonico unico. Nasce nel 1771, grazie al lascito testamentario del Principe Antonio Tolomeo Gallio Trivulzio, con lo scopo di progettare un “Albergo de' Poveri” per accogliere “gli impotenti per età, per difetto corporale ed infermità”. L'edificio del Pio Albergo Trivulzio si distingue per la sua imponenza e per l'eleganza delle linee architettoniche, e durante le Giornate FAI di Primavera si avrà la possibilità di attraversare l'imponente facciata d'ingresso per procedere attraverso il Cortile d'Onore, ammirando sia il ritratto sia il monumento funebre del Principe Antonio Tolomeo Trivulzio, fino a scoprire gli interni della sua chiesa. Un percorso esclusivo che permette di apprezzare non solo la bellezza architettonica del complesso, ma anche la sua importanza storica e sociale. Questa apertura rappresenta un'occasione unica per conoscere da vicino un pezzo di storia milanese.
In provincia di Milano:
CUSANO MILANINO
Le Ville storiche della Città Giardino del Milanino
Milanino, la prima città giardino italiana, nacque sull'esempio delle Garden City inglesi di inizio ‘900, per opera dell'Unione Cooperativa e del suo presidente Luigi Buffoli. Rappresenta il progetto unitario di un quartiere dove si coniugavano i vantaggi della vicinanza alla città e quelli della campagna. Nonostante lo sviluppo edilizio sfrenato del secondo dopoguerra, dopo un secolo Milanino mantiene ancora oggi i suoi caratteri originari. La Città Giardino di Cusano Milanino rappresenta un esempio unico nel suo genere in particolare per il contesto urbanistico di primo Novecento, con il progetto innovativo di farne una città ideale. I modelli architettonici che vi si riconoscono sono di tre tipologie: il tipico villino con torretta, il palazzetto, lo chalet. Gli stili con cui sono realizzati sono quelli tipici del periodo, ovvero eclettico, floreale, déco. Per l’occasione, sarà allestita all'interno del coevo Acquedotto una mostra sui particolari stilistici degli interni delle dimore. La visita comprende anche l'ingresso ai giardini di due Ville.
SETTALA
Alfa Blue Team
Fondato nel 1972 grazie alla passione di 5 amici innamorati dello storico marchio milanese di automobili, il club privato Alfa Blue Team raduna auto e veicoli dell’Alfa Romeo; dai primi anni Novanta ha trovato sede in una ex Fonderia a est di Milano. Si tratta di una collezione di centinaia di automobili, motori, parti meccaniche, memorabilia, tutti pezzi originali del famoso marchio del Biscione dal dopoguerra al 1986, quando l'Alfa Romeo venne ceduta alla FIAT. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, i proprietari apriranno per la prima volta le porte di questa imponente collezione privata normalmente chiusa al pubblico. Tra le “chicche” di questa visita, si potranno ammirare la Giulia Sprint Speciale del 1967, prima auto della collezione, la Giulietta del 1955 1300 cc, con motore tutto in alluminio, e le Alfetta degli anni 70, fino a un rarissimo esemplare di cucina Alfa Romeo. La collezione comprende anche una biblioteca fornitissima, che conta quasi 9000 volumi motoristici.
SAN DONATO MILANESE
Chiesa di Santa Barbara
La chiesa è stata progettata dall'architetto Mario Bacciocchi e venne consacrata dall'Arcivescovo di Milano GB. Montini il 3 dicembre 1955. Le pareti all'interno ospitano lapidi marmoree che riportano episodi di eventi tragici, trasformando quell'ambito religioso in un luogo della memoria di un popolo, con una storia da custodire e da proteggere. Affinché la chiesa diventasse “la dimora di tutti” occorreva riempirla di “bellezza”. Furono coinvolti artisti già affermati nel campo internazionale, come Cassinari, Gentilini, Fazzini, Tomea, Arnaldo e Giò Pomodoro e Pietro e Andrea Cascella, che in quel periodo iniziavano il loro percorso artistico.