Trento - Ritratti di un
Alcide De Gasperi da album di famiglia, ma che parlano dell’uomo com’era in tutti i momenti della sua storia. Un uomo dal tratto severo che si concedeva (e concedeva) raramente qualche delicato sorriso, dallo sguardo profondo, indagatore. Il volto di un uomo che sapeva essere uomo sempre, come marito, come padre, come nonno, come politico, come statista e anche come malato nei suoi ultimi giorni di
Sella Valsugana.

Immagini di una persona senza maschera, di un filosofo abituato a pensare, a penetrare nei fatti e a progettare il futuro. Questi i tratti del grande trentino che si possono cogliere visitando la
mostra che è stata inaugurata oggi a
Palazzo Trentini.
Gli interventi
Le immagini – ha sottolineato nel suo saluto il
presidente del
Consiglio Claudio Soini – "
di De Gasperi colto nel suo lato più umano".
"Una mostra – ha aggiunto il Presidente della Giunta,
Maurizio Fugatti –
che ci permette di conoscere un aspetto forse meno conosciuto, quello casalingo e intimo, dello statista trentino".
Un
allestimento innovativo permette di cogliere i particolari delle
24 istantanee collocate su grandi pannelli illuminati dall’interno. Un effetto, curato dalla designfabrik di Rovereto, che aggiunge fascino alle fotografie in gran parte inedite e che riguardano la vita privata dello statista trentino scomparso a Sella Valsugana il
19 agosto 1954, settant’anni fa.

La mostra rappresenta il primo passo di un accordo, sottoscritto non a caso il 19 agosto scorso, tra il
Consiglio provinciale, la
Fondazione museo storico e la
Fondazione De Gasperi, ed è stata curata per la ricerca iconografica da
Paolo Magagnotti che è stato collaboratore di
Maria Romana De Gasperi, d
a Marco Odorizzi della
De Gasperi e
Elena Tonezzer del Museo storico, con il coordinamento organizzativo di
Chiara Bertolini, capo di gabinetto del Presidente Soini. Immagini che si accompagnano alle parole di De Gasperi che si possono anche ascoltare scaricando l’audio con il Qr Code del telefono. Sempre con il qr code è possibile leggere il testo in tedesco e inglese. Mostra inaugurata oggi, 5 settembre Giornata dell’Autonomia, come tributo all’uomo che, con il famoso accordo del 1946, ha messo la prima pietra dell’edificio dell’Autonomia.
Paolo Catti De Gasperi: ricordo le caramelle di nonno Alcide
All’inaugurazione, alla quale ha partecipato un folto pubblico, parlamentari, consiglieri provinciali, studiosi e autorità, era presente anche Paolo Catti De Gasperi, figlio di Romana e quindi nipote di Alcide. In una delle fotografie è ritratto bambino accanto al nonno nella casa di Castel Gandolfo. “Qui avevo tre anni – ha affermato ieri osservando sorridendo l’immagine che lo ritrae bambino col nonno – e sinceramente non ho un ricordo preciso. Così come non ho ricordi della casa di Sella. Ho invece presente invece quella di Castel Gandolfo. Per quanto riguarda il nonno, invece, i ricordi si sono sempre sovrapposti ai racconti che ho sentito in casa. Ma c’è una cosa che non ho mai dimenticato: le caramelle tonde e colorate che mi dava quando ci incontravamo. Quelle si me le ricordo. E penso sia tipico dei bambini”.

La mostra è a cura di Marco Odorizzi e Elena Tonezzer. Ricerca iconografica, Paolo Magagnotti, Progetto di allestimento e progetto grafico: Designfabrick_Rovereto, Organizzazione e coordinamento, Chiara Bertolini, Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio Provinciale. Alcide de Gasperi, Album di famiglia.
Palazzo Trentini dal
5 settembre al
4 ottobre tutti i giorni dalle ore 9 alle 18 con ingresso libero.
L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE SOINI
"Giornate come questa sono preziose.
È il momento di celebrare l’Autonomia speciale, interrogandosi sul suo stato di salute, riflettendo sulle sue fondamenta e su quali alimenti necessiti per svilupparsi in modo dinamico e sempre proiettato al futuro.
Io sono chiamato a farlo dal particolare versante che mi compete, come rappresentante di quello che viene comunemente definito “potere legislativo”.
Il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, che mi onoro appunto di rappresentare in questa XVII legislatura, è il cuore pulsante di un sistema che è assieme democratico, autonomo, speciale.
Un sistema democratico.
Nell’interpretare il pensiero di Alcide De Gasperi, lo scorso 18 agosto a Pieve Tesino, monsignor Ivan Maffeis ha ricordato che lo statista trentino aveva grande considerazione per il ruolo del legislativo, perché sede della legittimazione popolare e del confronto pacifico delle idee.
Poco più oltre nella sua orazione, il vescovo di Perugia ha ragionato proprio sul fatto che la politica è sempre stata, in Occidente, prima di tutto parola.
Il rischio è invece che il parlare, azione propria e precipua dei parlamenti e dei consigli, sia percepito come un esercizio che rallenta le decisioni anziché arricchirle di riflessione, ponderatezza ed equità.
Giova ricordarlo perché il nostro sistema di autonomia poggia e si fonda, e non sarebbe altrimenti, sulla democrazia.
La volontà provinciale appartiene al popolo trentino, che la esercita attraverso i propri rappresentanti. E tali rappresentanti compongono il Consiglio.
Occorre ripeterlo, il Consiglio significa legittimazione delle scelte che si prendono, è la sede dell’attività legislativa provinciale e garantisce un presidio costante di stimolo e di controllo nei confronti dell’esecutivo, che del Consiglio è pure parte integrante.
È un’esortazione che ritengo opportuna nei confronti di chi verso le autonomie è maldisposto: il Consiglio nella sua interezza lavora a garanzia della vitalità, della salute e dell’equità inter-istituzionale della nostra autonomia trentina.
Un sistema autonomo.
Dalla mia postazione di presidente ho avuto modo di apprezzare – in questi primi mesi di lavoro – la nostra capacità di produrre le leggi richieste dai cittadini, dai gruppi politici e dall’esecutivo provinciale, in accordo con i vari ordinamenti nazionale ed europeo.
Osservo con soddisfazione l’attività legislativa di questi primi mesi, a partire dalla variazione e dall’assestamento del bilancio provinciale ma non solo.
Immaginate un edificio, il Palazzo della Provincia diciamo, cosa gli permette di stare in piedi? Di resistere alle scorie del tempo? In modo un po’ semplicistico, possiamo dire che la capacità di resistere nel tempo sta in alcuni punti focali, delle colonne portanti, alcune più grandi ed evidenti, altre meno appariscenti. Che vanno tenute in debita considerazione e mantenute adeguatamente.
Ecco, ci sono alcune materie fondamentali su cui l’Autonomia si regge, senza le quali la casa di tutti i trentini rischierebbe di crollare.
Non è un caso allora che di recente l’aula legislativa si sia espressa in modo unanime sull’importante questione dell’acqua pubblica, si ricordi la vicenda delle quote della società Hde messe in vendita dal fondo d’investimento australiano.
Lo ha fatto anche ad esempio approvando, senza divisioni e senza voti contrari e di astensione, l’assestamento del bilancio preventivo dell’ente consiliare, corale ancora si è rivelato il no alla ventilata diga sul torrente Vanoi. Come lo è stato su altre importanti tematiche.
In diversi momenti la composizione degli interessi e il confronto di idee non si sono tradotte in scontro politico irrisolto, bensì hanno prodotto – pur nelle ovvie e sacrosante differenze di posizionamento – la ricerca e l’individuazione di punti di caduta comune, di scelte condivise.
Autonomia legislativa vuol dire quindi perseguire in primis un interesse generale, che a Roma chiamerebbero “nazionale”, che riguarda tutti e dove la dialettica politica si misura nella capacità di argomentazione ragionevole e nella ricerca del punto più alto di compromesso.
Un sistema speciale.
L’autonomia democratica trentina si qualifica di un carattere imprescindibile, per la nostra storia millenaria ma anche e soprattutto rispetto al nostro futuro.
Noi siamo un’autonomia speciale. E l’aggettivo speciale non è un optional, quanto la definizione, il contenuto dell’architrave autonomistica.
Speciale significa poter e saper discostarsi, avere le risorse economiche per farlo ed essere quindi laboratorio di innovazione e insieme fedele custode di ciò che va conservato del nostro territorio.
Il principio di specialità, come quello di differenziazione, scommette sulla responsabilità capacitante dei territori e va difeso e tutelato.
Non esiste autonomia senza specialità.
La riforma dello Statuto ha questo obiettivo: preservare la specialità, affermando il principio dell’intesa e ridefinendo i limiti delle competenze statuarie.
Particolarmente importante sarebbe coltivare già da ora un atteggiamento di unità, fino a quando l’assemblea legislativa sarà chiamata a esprimersi sulla riforma.
In quella fase il Consiglio provinciale dovrà dare un contributo importante ed esprimersi possibilmente superando gli steccati politici.
Il ruolo del legislativo ne uscirà sicuramente rafforzato e ulteriormente nobilitato.
È importante però che i cittadini conoscano il passaggio decisivo che stiamo affrontando e il ruolo del Consiglio provinciale nel contesto autonomista.
Da qui l’importanza per il Consiglio di essere conosciuto e visitato. Un ringraziamento quindi va alle strutture consiliari e agli stessi colleghi consiglieri (ne vedo molti presenti in Sala e li saluto) per il tempo prezioso dedicato ai nostri ragazzi e alle scuole con cui lavoriamo intensamente attraverso il progetto Conosciamo Autonomia.
Aprire le porte quindi ma anche uscire sul territorio e avvicinarsi ai cittadini e alle realtà associative della nostra provincia.
Credo fortemente che il Consiglio debba essere conosciuto di più sul territorio, andando oltre il perimetro talvolta stretto di riferimento.
Concludo, citando nuovamente Alcide De Gasperi: “In democrazia non bisogna scoraggiarsi; lo scoraggiamento è il pericolo principale delle democrazie.” e ancora “Basta la coscienza profonda e la certezza di attuare il proprio proposito, La pazienza è la virtù dei riformatori: riformare vuol dire superare il passato e la pazienza è la virtù dei forti, virtù di chi ha fede, di chi ha la coscienza dei problemi e li segue con tutta l’attenzione”.
Buona giornata dell’autonomia a tutti, vi aspetto a Palazzo Trentini per la mostra “De Gasperi. Album di casa” inaugurata oggi e allestita fino al 4 ottobre!".