Breno - Giovedì 18 febbraio alle 20.30 il Teatro delle Ali di Breno ospiterà Lella Costa per un reading di parte dell'opera di Karen Blixen "Il pranzo di Babette", un'intensa riflessione sul senso e sull'importanza della condivisione.
LA PRESENTAZIONE DELL'EVENTO
Giovedì 18 febbraio al Teatro delle Ali torna la prosa della sezione In Tournée – che ha già visto avvicendarsi su questo palco Marco Paolini e la Compagnia Gank – con Lella Costa nel reading Il pranzo di Babette, dal romanzo di Karen Blixen con la traduzione di Paola Oglietti.
Il pranzo di Babette è una riflessione sulla necessità della condivisione. Una testimonianza del fatto che felicità e benessere non sono possibili se non sono collettivi.
Lella Costa, una delle artiste più colte e sensibili del teatro italiano, incontra uno dei racconti più emblematici della scrittrice danese Karen Blixen, divenuto famoso grazie al celebre film diretto da Gabriel Axel nel 1987. È la storia di un dono: Babette, cuoca francese riparatasi in un paesino della Danimarca per fuggire alla Comune di Parigi, decide di impiegare i diecimila franchi d'oro vinti alla lotteria in un pranzo succulento per soli dodici invitati. Un modo per offrire felicità autentica a persone che non se la possono permettere.
Spiega Lella Costa: “Babette è grata per essere stata accolta. Non vuole insegnare a vivere, vuole solo ringraziare. O meglio vuole essere al servizio degli altri come scelta consapevole”. In anni in cui il cibo è diventato un'ossessione, le parole preziose di Karen Blixen ci riportano, all'interno di una dimensione teatrale, a un'idea di ecologia dei beni comuni. Per dire che concetti come il tempo, la quotidianità e la festa sono da salvaguardare. E da riscoprire, lontano dal clamore.
EVENTO
LELLA COSTA
in Il pranzo di Babette
una produzione Sosia&Pistoia in collaborazione con Mismaonda
Giovedì 18 febbraio 2016 | ore 20.30
Platea: intero 20 € - ridotto 17 €
Galleria: intero 15 € - ridotto 13 €
Biografia (fonte: sosiaepistoia.it)
Lella Costa non ha bisogno di presentazioni: la sua brillante carriera sui palcoscenici italiani l’ha resa una vera e propria icona del teatro civile. Lella Costa non è figlia d’arte, anche se d’arte visse e vive; non ha un nome d’arte, ma solo un diminutivo, con cui è chiamata da sempre, visto che per l’anagrafe è Gabriella; e se di arte un pochino forse, ormai, ne ha, di parte continua a interpretarne ostinatamente una: se stessa.
Non è sempre stato così, ma quasi: subito dopo gli studi, vale a dire la facoltà di lettere e un diploma all’accademia dei Filodrammatici con tanto di Medaglia d’oro, inizia a lavorare con Massimo de Rossi, per approdare, nel 1980, al suo primo monologo, scritto da Stella Leonetti: “Repertorio, cioè l’orfana e il reggicalze”.
È l’inizio di un percorso che la porterà a frequentare esclusivamente autori contemporanei (ancora la Leonetti, Renzo Rosso, Mrozek), a farsi le ossa alla radio, ad avvicinarsi al cosiddetto teatro-cabaret con un altro monologo, scritto nell’85 da Patrizia Balzanelli, finché, nel marzo dell’87, debutta con il primo spettacolo di cui è anche autrice, “Adlib”, a cui l’anno dopo seguirà “Coincidenze”.
Il successo è inatteso quanto gradito, e porta con se anche un po’ di televisione (La TV delle ragazze, Fate il vostro gioco, Ottantanonpiùottanta, Il gioco dei nove e il Maurizio Costanzo Show), e perfino un po’ di cinema ( “Ladri di saponette” di Maurizio Nichetti, “Visioni private” di Francesco Calogero).
Nel febbraio del ‘90 è di nuovo in scena con il suo terzo monologo, “Malsottile”, una sorta di riflessione ironica e poetica su un tema che ama molto: la memoria.
Nel gennaio ’92 esce, edito da Feltrinelli, “La daga nel loden”, raccolta di testi degli spettacoli realizzati fino al ’91; contemporaneamente debutta con “Due”, prima e tutt’ora unica esperienza di autrice fuori dalla struttura del monologo. Da gennaio a giugno '92 conduce su Canale 5 la prima edizione di “Amici”, di cui è autrice e ideatrice Maria de Filippi. Nella primavera del ’94 conduce su Radiodue “Ho i miei buoni motivi”, alternandosi con Fabio Fazio e Maria Amelia Monti.
Sempre monologhi sono le successive produzioni teatrali: “Magoni”, gennaio ’94 – musiche originali di Ivano Fossati e una lunga tournée con tre musicisti al seguito.
Dal 27 ottobre al 5 novembre ’95 è in scena con lo spettacolo “La daga nel loden” al Teatro Studio di Milano. Nel gennaio ’96 debutta “Stanca di guerra”, testo scritto con la collaborazione, tra gli altri, di Alessandro Baricco e la regia di Gabriele Vacis, che verrà ripreso al Piccolo Teatro di Milano dal 9 gennaio al 2 Febbraio 1997. Dal 4 al 29 marzo ’98 è al Piccolo Teatro di Milano con il nuovo spettacolo “Un’altra storia”, regia di Gabriele Vacis.