Bergamo – A 80 anni dall’eccidio di Cornalba, istituzioni e cittadini hanno reso omaggio questa mattina a 15 partigiani della Brigata “24 Maggio” di Giustizia e Libertà uccisi nel corso dei rastrellamenti messi in atto dai fascisti della 612ª Compagnia Ordine Pubblico e dalla Guardia Forestale di San Pellegrino Terme il 25 novembre e il 1° dicembre 1944. Nel corso di quei tragici eventi, anche la popolazione subì violenze e un giovane morirà due anni dopo a causa delle torture subite.
La commemorazione, organizzata dall’ANPI provinciale Bergamo e ANPI Valle Brembana con il patrocinio dei Comuni di Cornalba e Serina, ha preso avvio alle lapidi dei caduti di Zogno, Endenna, Ambria, Algua e Rosolo. Il corteo si è poi spostato al cimitero di Serina e, infine, a quello di Cornalba.
Terminata la messa, celebrata da don Vittorio Rossi insieme a monsignor Goffredo Zanchi, i discorsi delle autorità.
“Oggi, quando spesso si cerca di cancellare la memoria in nome di una presunta pacificazione universale si rischia di azzerare il passato, dimenticando le ingiustizie e le atrocità del fascismo. Perché una comunità consapevole del proprio passato possa costruire il futuro, non può rimanere indifferente di fronte alle discriminazioni, alle violenze che persistono in forme diverse o di fronte agli orrori delle guerre. Dobbiamo ricordare che pace, libertà, democrazia, che spesso diamo per acquisiti, richiedono di essere tutelate e difese ogni giorno. Come ci ricorda il presidente Sergio Mattarella la nostra Costituzione è compiutamente fondata sui valori dell’antifascismo. Essere qui oggi, nel cuore delle montagne, in questi luoghi di sacrificio, non è un gesto simbolico, ma è un impegno: un impegno a costruire un futuro che renda onore a chi ha dato tutto per difenderlo e a trarre la forza non solo della memoria, ma anche nella determinazione di essere un Paese solidale, unito e coeso nella difesa dei principi di libertà, di giustizia e di democrazia”, afferma Elena Carnevali, sindaca di Bergamo, presente anche in ricordo di uno dei partigiani uccisi a Cornalba, originario proprio del capoluogo, sottolineando “l’inestimabile impegno di preside, docenti e studenti e studentesse nell’ambito del progetto Testimoni di Memoria”.
“Quella di Cornalba è la più antica e consolidata di tutte le manifestazioni partigiane della provincia di Bergamo, basti pensare che la prima commemorazione avvenne durante la guerra, il 1° aprile 1945. Tornare a Cornalba vuol dire ancora una volta provare ad affermare che la memoria è ciò che si costruisce nel contesto e nel tempo, noi oggi vogliamo provare a costruire una memoria nuova, rinnovata, con linguaggi diversi, che sappiano costruire legami con le nuove generazioni. Per riaffermare che la Resistenza, la Costituzione, l’antifascismo sono un tutt'uno e che l’antifascismo e la resistenza stanno alla base della Costituzione e del nostro vivere civile quotidiano. Lo dobbiamo ricordare tutti, dall’ultimo consigliere comunale, fino al presidente del consiglio: sarebbe importante che in questi 80esimi della Resistenza anche chi ci governa riuscisse ad affermare questa verità storica, cioè che la costituzione italiana è compiutamente una costituzione antifascita”, sottolinea Mauro Magistrati, presidente ANPI Bergamo.
“Oggi il nostro impegno, grazie anche al lavoro dei volontari del gruppo "Resistenti di Cornalba" e dell'Anpi Valle Brembana, è rivolto soprattutto verso le giovani generazioni e quei valori di libertà, giustizia e democrazia che sono alla base della nostra Costituzione. A ottant'anni di distanza, è importante trovarci qui non solo per commemorare il sacrificio dei caduti, ma anche per rinnovare il nostro impegno per pace, giustizia e memoria storica”, dichiara Luca Vistalli, sindaco di Cornalba.
“Un sentito ringraziamento al gruppo di volontari di Cornalba, che con dedizione custodiscono e tramandano la memoria, un impegno cruciale in un periodo in cui la democrazia è sotto pressione. È fondamentale mantenerla viva ogni giorno, non solo attraverso il ricordo ma anche con la conoscenza e la storia. Un plauso particolare a Bruno Bianchi e Nicoletta Tiraboschi per l’importante lavoro svolto con le scuole, un impegno che prosegue anche per l’anno scolastico 2024-2025 con il coinvolgimento della scuola e dell’amministrazione comunale”, ha dichiarato Maria Cristina Carrara, assessora ai Servizi Sociali di Serina.
La commemorazione di Cornalba si è tenuta alla presenza di Luca Vistalli, sindaco di Cornalba, Fabio Ferla, sindaco di Calvenzano, Sergio Parma, sindaco di Ranica e Paolo Patelli, presidente del Consiglio comunale di Romano di Lombardia (in rappresentanza del sindaco). La giornata è stata preceduta da altre due iniziative: a Treviglio, venerdì gli studenti dell’Isis Zenale e Butinone, nell’ambito del progetto “Testimoni di Resistenza”, hanno presentato il podcast “Vite sospese”, le cartoline commemorative con il volto dei partigiani e una video-testimonianza. Ieri a Serina è stato letto in anteprima il podcast “Alle pendici dell’Alben”. In memoria di Olga Mantovani realizzato da Flavia Zambelli: intreccia storie personali e vicende storiche del periodo della Seconda Guerra Mondiale, ambientate tra le Prealpi bergamasche. Olga, ostetrica giovane e coraggiosa, racconta la sua esperienza in Valle Serina, dove affronta sfide professionali e personali in un contesto di guerra. Parallelamente, la narrazione descrive episodi drammatici legati alla lotta partigiana. La serata è stata accompagnata dal gruppo musicale de Gli Zanni e ha visto le riflessioni di Cristina Carrara, assessora ai servizi sociali di Serina e di Luca Vistalli, sindaco di Cornalba, con Mauro Magistrati, presidente Anpi Provinciale, che ha introdotto la serata. È intervenuta anche Paola Pellegrini, dirigente scolastica dell’Istituto Zenale e Butinone di Treviglio e don Vittorio Rossi ha concluso la serata.