Chiari (Brescia) - Al via la rubrica per conosce le persone al di fuori del lavoro. Con “Dentro ASST Franciacorta: Volti e Cuori” si scopriranno le persone “fuori dalle mura” del luogo in cui svolgono la propria professione. Il primo protagonista è un medico dell’Oculistica di Chiari, ma anche un volto di “Don’t Forget the Lyrics!”: Francesco Blasetti.
Proprio nel mese di marzo spegne 10 candeline nella Struttura Complessa di Oculistica che nel tempo è diventato per lui “casa”, ma Francesco Blasetti non è più conosciuto “solo” all’interno del bacino di utenza di ASST ma da tutta Italia. E’ lui, infatti, il Super Campione del programma musicale di Canale 9 condotto da Gabriele Corsi. In “Don't Forget the Lyrics!” il medico specializzato ha dimostrato di essere sempre “sul pezzo” proprio come in reparto.
Nato nel 1981 a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara, il dottor Blasetti si è laureato in Medicina e Chirurgia a Chieti nel 2006. L’anno seguente si è iscritto all’Albo provinciale dei Medici di Pescara e nel 2011 ha conseguito la specializzazione in Oftalmologia all’Università di Sassari. Poi, la chiamata del destino e il trasferimento a Chiari per lavorare nel SC di Oculistica dell’ASST Franciacorta diretta dal dottor Franco Spedale (un’eccellenza che oggi conta un team composto da 6 medici, un caposala, tre infermieri, un'ausiliaria e quattro ortottiste) e dove, nel tempo, si è specializzato in particolare nella chirurgia della cataratta e della retina medica.
Grande professionista, dedito al lavoro che quotidianamente svolge con professione e impegno, Blasetti ha sempre avuto la passione per la musica in ogni sua forma tant’è che nel 2004 si è anche diplomato in pianoforte al Conservatorio.
Spinto da alcune amiche e colleghe ha dunque deciso di provarci e si è messo in gioco nel programma di Canale 9 dove tutti, a partire dal conduttore Corsi che a breve sarà protagonista anche nel prima Festival, lo hanno subito fatto sentire a suo agio e gli hanno mostrato quanto realmente “Don't Forget the Lyrics!” sia un programma di intrattenimento serale simpatico, pulito e per tutta la famiglia.
Blasetti ha preso parte a 13 puntate canoniche e, in qualità di campione, ha partecipato e vinto il “Torneo dei Campioni” del 2024, nonché la sfida finale contro il "Campione dei Campioni" aggiudicandosi anche il titolo di “Super Campione” di tutte e sei le edizioni del programma.
“E’ stata un’esperienza meravigliosa, molto diversa da quelle a cui sono abituato – ha raccontato il dottore - Sono una persona semplice, tranquilla e dedita al lavoro. Si è trattato della mia prima apparizione tv, non ero per nulla abituato alle telecamere ma mi hanno subito messo a mio agio. E’ stata una sfida, nata un po’ per gioco. Già in passato avrei voluto partecipare a Sarabanda e in quest’occasione mi sono detto, è il momento”.
L’impegno è stato alla base di tutto: non è mancato lo studio delle canzoni, testi alla mano, e certamente la partecipazione è stata impegnativa e ha comportato un attenzione rigorosa e costante.
“Non pensavo assolutamente di ottenere il risultato raggiunto – ha proseguito Blasetti - Nel mio percorso ci sono state canzoni del cuore, come per esempio “Tango” di Tananai che mi colpisce per le sue bellissime parole e per la sua storia, e “Maledetta Primavera” che mi ha ricordato l’infanzia e mio padre, che mi ha accompagnato in questa avventura, ma per quanto un po’ più complesso è stato bello mettersi in gioco anche con canzoni più lontane da me, tipo una di Elodie, ma è stato tutto davvero molto bello”.
Blasetti, da “Super Campione”, è tornato a casa con un bel gruzzoletto che, però, non ha voluto tenere per sé. Infatti, metà della vincita che sarà incassata in questi giorni, sarà devoluta alla Fondazione Veronesi per finanziare la ricerca nel campo dell'Oncoematologia Pediatrica.
“Ho pensato che sarebbe stato bello poter fare qualcosa anche per gli altri e così, della mia esperienza, ho voluto farne qualcosa di più – ha concluso l’oculista - Ci tengo a specificare che quest’avventura non ha avuto ripercussioni sulla mia vita professionale in quanto per me il lavoro è sempre stato al primo posto. Insieme al reparto abbiamo trovato il modo di far quadrare tutto e anticipare quanto programmato in base alle riprese che, comunque, si concentravano in un paio di giorni a Roma. Ho dovuto mantenere il riserbo sull’esito, ma mi sono stati tutti molto vicini e sono stati immensamente collaborativi. Per questo ringrazio il dottor Spedale, i miei colleghi e tutti coloro che hanno reso possibile la mia partecipazione al programma”.