Bolzano - I beni culturali sono testimonianza diretta della storia e delle tradizioni locali. Tra questi rientrano anche i beni architettonici e artistici, gli archivi e le collezioni, nonché i beni archeologici. Per poterli conservare e tutelare meglio in futuro, verranno riviste, a livello locale, le linee guida per il loro finanziamento. “Si tratta di un passaggio assai importante, perché se non proteggiamo i beni culturali andremmo verso una società senza cultura”, ha dichiarato l'assessore provinciale Philipp Achammer nel corso della presentazione delle linee guida il 19 dicembre. “È essenziale creare consapevolezza dei beni culturali, proteggerli, utilizzarli e riflettere ulteriormente su di essi: la tutela dei monumenti è un passaggio che mantiene equilibrio, poiché la proprietà privata, solitamente, soddisfa uno scopo pubblico. Per questo motivo vogliamo aumentare ulteriormente la consapevolezza di questo settore e rendere più comprensibile la conservazione dei monumenti storici”, ha dichiarato l'assessore Achammer.
Le nuove linee guida prevedono contributi più elevati per i monumenti architettonici e artistici tutelati, contributi per le opere d'arte non tutelate, per i piccoli monumenti (come cippi, edicole, croci sommitali o meteorologiche, forni, lapidi storiche) e per i tetti di paglia, nonché sostegni economici destinate alle indagini archeologiche preliminari e agli scavi. I finanziamenti sono stati estesi anche alla digitalizzazione di materiale scritto e pittorico, opere a stampa, grafica e manoscritti per archivi e collezioni.
“Dietro il titolo ufficiale assegnato a queste linee guida si nasconde un enorme valore aggiunto per la società ed il nostro futuro. Perché tutelare la cultura edilizia storica è molto più che preservare i muri”, ha sottolineato Florian Trojer, direttore dell'Heimatpflegeverband, l’associazione locale che fa parte della Consulta per i beni culturali ed è stata coinvolta nell’elaborazione delle nuove linee guida. Trojer ha sottolineato che la promozione dei piccoli monumenti è particolarmente lodevole, in quanto rappresenta “un grande vantaggio per il nostro paesaggio culturale”.
Contributi più alti e nuove scadenze
“Non tutti gli oggetti possono essere posti sotto tutela monumentale: per questo motivo viene svolta una specifica e motivata selezione. Tuttavia, molti oggetti non vantano speso le dovute credenziali per essere tutelate ma, nonostante ciò, meritano comunque di essere conservati. Il sostegno economico, in tal senso, può garantire a questi beni contribuire un intervento maggiormente efficace per la loro conservazione”, ha spiegato la soprintendente Karin Dalla Torre. Numerosi sono gli esempi, come i contributi concessi per la realizzazione su misura di finestre artigianali secondo modelli storici o i contributi garantiti per la realizzazione di tetti in rame e zinco, nonché gli interventi di copertura storiche in lamiera e pavimenti in materiali naturali. I contributi sono incrementati in diversi settori. In precedenza veniva finanziato il 40% dei costi riconosciuti nel settore dei beni architettonici e artistici. Ora questa percentuale è generalmente salita al 50% e può arrivare, in taluni e giustificati casi, fino all'80%.
Il lavoro di digitalizzazione viene coperto finanziariamente fino al 60% dei costi approvati. Anche i contributi per gli scavi archeologici vengono notevolmente aumentati. La Provincia, in questo caso, sovvenziona fino all'80% delle spese approvate. In ogni caso, il contributo non può superare l'importo massimo di 2,2 milioni di euro e non può essere inferiore a 300 euro.
Le nuove linee guida comporteranno anche delle nuove scadenze. Le domande per i contributi per le indagini archeologiche preliminari e gli scavi (in precedenza il termine era il 30 agosto) e per i contributi per i beni architettonici e artistici possono essere presentate entro il 30 settembre. Le domande di contributo per archivi e collezioni possono essere presentate fino al 31 marzo. In casi motivati, i finanziamenti possono anche venire integrati. Per le indagini archeologiche preliminari e gli scavi, le richieste di finanziamento possono essere presentate prima dell'inizio dei lavori e non solo dopo la loro esecuzione. Sono disponibili anche contributi per opere d'arte non tutelate come monumenti storici, piccoli monumenti e tetti di paglia, alcuni dei quali sono stati precedentemente finanziati dal programma di conservazione e tutela del paesaggio.