Como - Un evento che unisce arte, memoria e sperimentazione sonora chiude il sipario sulla 33ª edizione di Miniartextil.
Sabato 8 febbraio, penultimo giorno di mostra, in occasione del finissage di "L'arte come preghiera", si terranno due momenti di grande intensità culturale ed emotiva
ORE 17: PREMIO ARTE&ARTE “NAZZARENA BORTOLASO”
Il pomeriggio si aprirà con l'assegnazione del Premio Arte&Arte "Nazzarena Bortolaso", un riconoscimento che celebra la memoria di una figura straordinaria: imprenditrice, donna di cultura e co-fondatrice di Miniartextil insieme a Mimmo Totaro, Bortolaso ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'arte contemporanea. Scomparsa nel 2022, la sua visione e il suo spirito pionieristico continuano a ispirare artisti e creativi.
ORE 17.30: L’ORDINE DEL CAOS 2 – RISONANZE DELLO SPIRITO
A seguire, alle 17.30, il pubblico sarà coinvolto in un’esperienza sonora immersiva con “L’Ordine del Caos 2: Risonanze dello Spirito”, un’originale improvvisazione elettronica a cura del musicista e compositore Stefano Fumagalli.
Attraverso un raffinato gioco di live processing e improvvisazione, Fumagalli trasformerà l’ambiente in un paesaggio sonoro in continua metamorfosi, dove la dimensione sacra si libera da ogni dogma per diventare esperienza sensoriale pura. Un viaggio attraverso il suono e il silenzio, tra evocazione e meditazione, in cui la musica si fa preghiera e rito.
Il concerto intreccia sonorità sperimentali e tradizionali, con influenze che spaziano dalle opere di Stockhausen, Ligeti, Xenakis e Pauline Oliveros fino all’energia viscerale dei canti afroamericani e alle suggestioni del jazz spirituale di John Coltrane, Sun Ra e Wayne Shorter. Una fusione di linguaggi che genera un mosaico sonoro in cui il caos si ordina in armonia.
Un’esperienza immersiva da vivere, più che da ascoltare: suoni naturali ed elaborazioni elettroniche si fondono con la voce umana, il respiro e le vibrazioni dell’ambiente, creando un continuum sonoro che guida il pubblico in una dimensione di profonda introspezione.
IL FORMAT “L’ORDINE DEL CAOS”
L’evento rientra nel progetto “L’Ordine del Caos”, un format ideato da Sabina Concari e Stefano Fumagalli con il supporto dell’Associazione Carducci di Como. Il primo capitolo del progetto si è svolto nel dicembre 2024 presso la Sala dei Nobel del Museo delle Scienze Casartelli di Como, esplorando il rapporto tra suono e architettura con la partecipazione del critico d’arte Roberto Borghi.
STEFANO FUMAGALLI: TRA MUSICA, ARTE E TECNOLOGIA
Musicista, compositore e artista multimediale, Stefano Fumagalli unisce sperimentazione sonora e innovazione tecnologica. Con una formazione trasversale tra musica strumentale, elettronica e composizione contemporanea, sviluppa dal 2004 un percorso artistico che esplora i confini tra arte, scienza e società. Designer di sistemi multimediali interattivi, dal 2016 è attivo in progetti internazionali che coniugano arte e benessere sociale.
Dalla world music all’elettroacustica, dal cantautorato sociale alla performance transmediale, il suo approccio multidisciplinare trasforma il suono in un mezzo per investigare le relazioni umane e sociali, rendendo ogni esibizione un’esperienza unica e irripetibile.
UN EVENTO DA NON PERDERE
L’appuntamento di sabato 8 febbraio è un'occasione imperdibile per vivere il dialogo tra arte e suono, in un luogo carico di storia e spiritualità come l’ex Chiesa di San Pietro in Atrio e si potrà visitare o rivedere la mostra che chiuderà il 9 febbraio.
<Pregare è anche un'arte, un esercizio di bellezza, di canto, di liberazione interiore. È ascesi e ascesa, è impegno rigoroso, ma anche volo lieve e libero dell'anima verso Dio>
Mons. Gianfranco Ravasi (Esercizi spirituali in Vaticano, 17-23 febbraio 2013)
L'Associazione culturale ARTE&ARTE, con il patrocinio e sostegno del Comune di Como e di Regione Lombardia, ha organizzato la trentatreesima edizione di MINIARTEXTIL 33, prestigiosa mostra internazionale dedicata alla fiber art contemporanea, che è allestita nella Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, nello Spazio Natta e nella Basilica di San Fedele a Como fino al 9 febbraio, dal titolo “L’ARTE COME PREGHIERA”.
IL TEMA
In un’epoca dominata dalla tecnologia, dalla frenesia e dalla conseguente ansia da prestazione, emerge con crescente forza l'esigenza di ritrovare una connessione profonda con la propria spiritualità. Le risposte tecnologiche, per quanto efficaci e immediate, non possono colmare il vuoto esistenziale che molti sentono dentro di sé.
<La tecnologia apre nuove frontiere. Sta poi all’uomo, a noi, usarle con consapevolezza e con intelligenza’ afferma il presidente di Arte&Arte, Mimmo Totaro - In questo contesto, la richiesta di una spiritualità autentica diventa sempre più impellente, un richiamo a incontrare se stessi nella verità della propria esistenza. La spiritualità, vissuta nella sua forma più intima, si esprime spesso attraverso la preghiera. Tuttavia, questa esperienza è così personale che nessuna statistica può veramente catturarne l'essenza. È un momento di dialogo interiore che sfugge a ogni classificazione numerica.>
Da questa necessità nasce "L’arte come preghiera", che ha voluto offrire agli artisti l’opportunità di tradurre la propria preghiera interiore in arte, promuovendo un dialogo universale tra creatività e spiritualità. Gli artisti, con la loro sensibilità e capacità di sondare le profondità dell'animo umano, diventano custodi di segreti interiori, illuminando i percorsi della meditazione e della creazione. Nei momenti di riflessione e contemplazione, la bellezza dell'arte si trasforma in una fonte di ispirazione che eleva lo spirito e rinnova la speranza. Il processo creativo, simile a un rituale antico, richiama alla mente e al cuore una dimensione più alta, simile a una preghiera che apre le porte alla spiritualità. In questo spazio, ogni opera d'arte diventa una testimonianza del viaggio interiore dell'artista, un messaggio di speranza e di connessione spirituale che può risuonare nel cuore di chiunque lo contempli. Attraverso "L’arte come preghiera", si desidera non solo celebrare la creatività, ma anche offrire una via per ritrovare quella dimensione spirituale che è essenziale per il benessere e la realizzazione di ogni individuo.
GLI SPAZI E GLI ARTISTI
La mostra coinvolge tre sedi espositive con opere che spaziano dai minitessili alle grandi installazioni, alle fotografie, fino a progetti multimediali.
Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, via Odescalchi 3, Como
I Minitessili
L'ex Chiesa romanica di San Pietro in Atrio, - trasformata da Comune di Como in uno spazio espositivo che custodisce al suo interno un affascinante pavimento in piastrelle bianche e nere, tipico degli edifici di culto paleocristiani lombardi, - è il cuore storico della esposizione, dove sono esposti i minitessili, 54 opere di piccole dimensioni, accuratamente selezionate- su 130 ricevute - dalla giuria composta da Giulia Crivelli, Sergio Gaddi e Kimiyasu Kato.
L’invito a partecipare alla mostra con le piccole opere tessili ha suscitato, come sempre, un enorme interesse, attirando ben 130 artisti provenienti da 27 diverse nazioni, a testimonianza della sua rilevanza nel panorama artistico internazionale. L’ampia partecipazione di artisti stranieri sottolinea l’universalità e la trasversalità dell’arte, un linguaggio capace di superare ogni confine e conflitto. Tra i partecipanti spiccano nomi come Manya Timenyk dall’Ucraina, Lucia Bochow dalla Russia, Francisca Henneman dalla Germania, Assuncion Espada dalla Spagna e Joedy Martins dal Brasile, Estero Bornemisza dall’Ungheria, Chiaki Dosho, Hiromi Murotani, Kaoru Nakano, Mihoko Sumi dal Giappone, Siyao Liu dalla Cina, Päivi Fernström, Minnamarina Tammi dalla Finlandia, Zane Shumeiko dalla Estonia, Anna Kola, Joanna Rudzinska dalla Polonia.., ognuno con opere che incarnano prospettive uniche e profonde radici culturali.
I minitessili trovano posto al centro dello spazio espositivo, mentre la disposizione delle navate laterali e dell’abside accoglie nove installazioni di grandi dimensioni, che circonderanno le opere centrali, creando un dialogo armonioso tra le diverse scale e interpretazioni artistiche.
Gli artisti delle grandi opere
Valeria Scuteri, (Stignano, Reggio Calabria 1953), vive a Moncalieri vicino a Torino. E’ presente con 3 opere in ‘Trittico dedicato alla Vergine Maria 2019-2021’: “Annunciazione “e 'L’Angelo parti’ da lei' (2020-2021); ‘Pietà Deposizione’ (2019); ‘Assunzione ritorno al Padre’ (2019-20).
Valerio Gaeti (Guidizzolo, Mantova, 1951) vive a Cantù in provincia di Como. L’opera in esposizione è "Corale". Nel lavoro di Gaeti quindici pannelli lignei vengono accostati a formare un grande cerchio metallico di 2 metri di diametro. Quasi fosse un rosone scolpito sulla facciata di una pieve, lascia un vuoto al centro, spazio laminare di apertura sull'altrove, in attesa di accogliere il transitare della luce.
Elena Borghi (Como) presenta "Respirare il silenzio"(2024), (misure h.400x100 cm.) “Una meditazione per arrivare alla fine e decidere di annullare quasi tutto il colore delle stoffe e nasconderle con il bianco, respirando la figura della donna", afferma l’artista.
Elizabeth Aro, nata in Argentina, ha vissuto in Spagna per 15 anni, ora vive e lavora in Italia e espone ‘Santa Sangre’ (2015) opera di grande impatto visivo formata da 16 parti lunghe 9 metri che si sviluppano come lingue di fuoco. La struttura avvolge lo spazio e catalizza lo sguardo del visitatore.
Antonio Bernardo, comasco e vincitore del premio Arte&Arte Miniartextil 2023 (con “La sirena veste”) presenta ‘Un personale luogo di connessione’: Dimora o spazio personale dove un pensiero può diventare meditazione. In questo singolare luogo, le nostre riflessioni si elevano verso l’alto con l’aiuto di sottili e leggere ramificazioni, immaginando una celestiale connessione con l’aldilà, la più cara e sacra per noi. Tecnica mista e materiale usato: rami di tiglio, listelli di legno, garza, semi di miglio. Altezza dell’opera, 4.50 m.
Patrizia Guerresi Maimouna (Pove del Grappa, 1951) è un'artista multimediale italo-senegalese, che lavora con fotografia, scultura, video e installazioni. L’opera che esposta è ‘Unknown Map- Senegal’ una serie di manufatti creati per celebrare e riportare alla luce poetesse mistiche sufi, esplorate attraverso fonti letterarie.
Vivide Mantero, (Milano 1962), fotografa, nel 1999 si trasferisce a Zanzibar, Tanzania dove è rimasta per quasi 20 anni, ora vive in Portogallo, a Cascais. L’opera che presenta è ‘Vento’ nata dalla fortuna di vivere in un posto dove ogni elemento diventa fonte di ispirazione.
Dario Picariello (Avellino 1991), vive e lavora a Milano. Espone due opere: ‘Ninnanananinnanonna’ (2021) e Ephraim (2021). Le sue opere si basano sulla immagine fotografica come supporto ai contenuti, il ricamo, le incisioni e il testo e restituiscono una narrazione in bilico tra passato e presente.
Gin Angri, (Como, 1949) fotografo dal 1979, che ha trascorso un decennio in Mozambico, negli anni Novanta ha realizzato vari reportage dalla ex Jugoslavia, dalla Somalia e ancora in Mozambico. Dal 2010 fotografa il disagio psichico e sociale. L’opera in mostra è il ritratto di Mario Marangio, il "Ligabue" di Como, che porta sottobraccio il suo lavoro "Il Cristo del Mario".
Jaime Poblete Aravena è nato a Santiago del Cile nel 1981. Vive e lavora vicino a Como. L’opera che espone, "Untitled, 2024" (270 x 80 x 27 cm), combina diversi materiali e tecniche. La scelta di tessuti misti lino-cotone come base, arricchiti da tinture per tessuti e pigmenti, suggerisce un'attenzione particolare alla texture e ai colori. La resina acrilica aggiunge un elemento di lucentezza, mentre il filo di cotone e i tubi di alluminio introducono elementi strutturali.
Infine, Miniartextil ospita un’opera realizzata da “I Fiori di Oltre il Giardino” associazione che opera da più di 10 anni nel Dipartimento salute mentale di Como (Presidente Lucia Battaglia) attraverso la promozione della loro rivista ed attività varie.
Spazio Natta, via Natta 18, Como
Nello Spazio Natta trova la sua sede naturale la Mostra/Installazione di due giovani artisti residenti in Svizzera e negli Stati Uniti:
DuoX Valeria Melodia Boisco (Ch) e Tyrone Brown-Osborne (Usa)
‘Something about Mothers and Daughters. Qualcosa su Madri e Figlie’
La mostra si articola nelle due sale espositive dello Spazio Natta. Nella prima sala, l'attenzione si concentra sul tema madri e figlie, sviluppato attraverso un’opera in tre atti: Battesimo, Dialogo e Connessione, realizzata in Italia, Svizzera e Stati Uniti. Nella seconda sala, viene presentata la quarta serie, intitolata Spedizione, realizzata in Africa. Queste quattro serie di opere, esposte in successione, raccontano in momenti distinti il concetto centrale della mostra, esplorando il legame attraverso un dialogo che interroga l’identità e la connessione fra le diverse sfaccettature che la compongono. Il duo di artisti DuoX espone una parte inedita del progetto Connessioni, presentato a Zurigo, Svizzera, recentemente. La selezione delle opere esposte si ispira all'elemento tessile, con un particolare focus sul tessuto wax, che crea un legame tra le serie fotografiche e gli arazzi presentati.
All’esterno dello spazio Natta è esposta l’opera di Kimiyasu Kato, architetto giapponese che da tempo vive e lavora in Italia, “Preghiera sospesa” e questo è il suo commento <Chi devo pregare? I leader dei Paesi che conducono la guerra, le vittime della guerra, oppure Dio? La mi preghiera è sospesa nel vuoto, forse per sempre...>
Basilica di San Fedele, Piazza San Fedele, Como
Infine nella Basilica di San Fedele sono esposte 8 fotografie della Chiesa del fotografo comasco Carlo Pozzoni. La serie di fotografie esposte rappresenta la continuazione del percorso artistico iniziato con il volume Cattedrale di luce, dedicato al Duomo di Como. Stavolta, le immagini sono scattate nella Basilica di S. Fedele, con l'approccio da fotoreporter che contraddistingue l’autore, Carlo Pozzoni. Il suo lavoro si concentra sull’osservazione, cercando di cogliere istanti significativi e la dimensione spirituale del luogo. Attraverso giochi di luce e scorci architettonici particolari, Pozzoni trasforma il reportage in fotografia d’arte, immortalando dettagli spesso sfuggenti agli occhi dei visitatori abituali e valorizzando gli elementi decorativi e la bellezza effimera delle variazioni luminose.
Iniziative collaterali
Martedì 14 gennaio alle 18 ‘Minartextil e Tavolo Interfedi di Como insieme per la pace’. Un momento di preghiera nell’ex Chiesa di San Pietro in Atrio
Ogni tradizione esprime la preghiera nei modi e nelle forme che gli sono propri. La pratica della preghiera, così come quella del silenzio, si ritrova in tutte le tradizioni di fede e ne esprime l’anelito spirituale. In sintonia con il tema della mostra di coniugare l’arte con la preghiera, il Tavolo Interfedi di Como, che promuove il dialogo tra le diverse fedi delle comunità presenti sul territorio, dedicherà nel mese della pace, un momento di suggestivo raccoglimento in cui rappresentanti delle principali comunità di fede della nostra città pregheranno gli uni accanto agli altri, insieme a tutti coloro che vorranno unirsi.
Nel corso della mostra si terranno laboratori per bambini, incontri culturali e, al Cinema Astra, proiezioni cinematografiche a cura da Francesca Gamba. I dettagli sui programmi saranno presto disponibili sul sito ufficiale e sui canali social.