Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

L'Agenda delle Valli

Cooperazione in montagna: il caso Val di Scalve

21/11/2024 15:00 - 21/11/2024 17:30
Bergamo – Si terrà giovedì 21 novembre, dalle 15 alle 17, nella Sala Consiliare del Palazzo Pretorio della Comunità Montana di Scalve, il Living Lab “Le cooperative di montagna per rigenerare territorio e paesaggio. Il caso Valle di Scalve”, organizzato dall’Imago Mundi Lab dell’Università degli studi di Bergamo in collaborazione con Confcooperative Bergamo nell’ambito del progetto “Verso una rigenerazione territoriale e reticolare della Valle di Scalve. Un nuovo turismo per un nuovo abitare”, promosso dall’associazione Scalve Mountain e con il coordinamento scientifico dell’Università degli studi di Bergamo.

La Valle di Scalve, per le sue caratteristiche fisiche, storiche, ambientali, produttive e culturali è diventata per l’Università un laboratorio per leggere i fenomeni globali anche alla piccola scala di valle e per trovarvi alcune risposte in controtendenza con fenomeni di consumo territoriale e di trasformazione dei paesaggi, che la comunità sapientemente ha saputo conservare sino ai giorni nostri. Tra i caratteri emersi nel corso delle attività di ricerca è emerso, in particolare, il ruolo di presidio che viene assicurato dalle Cooperative di consumo, agricole, sociali e manifatturiere nel garantire servizi e produzioni che consentono agli abitanti di rimanere legati al territorio. Per questo motivo Università e Confcooperative Bergamo hanno pensato di organizzare un incontro per mettere in luce il ruolo delle cooperative di montagna nel rigenerare il territorio e il paesaggio, con uno sguardo alle esperienze consolidate e a spazi per soggetti relativamente nuovi quali le cooperative di comunità.

Il programma dell’incontro prevede, dopo i saluti istituzionali del presidente della Comunità Montana, Marco Pizio, e del presidente di Scalve Mountain, Ernesto Duci, un’introduzione alla tematica da parte di Federica Burini, geografa e coordinatrice scientifica del progetto. Interverranno poi sul tema “La cooperazione territoriale per generare bene comune” Lucio Moioli, Presidente di Confcooperative Bergamo ed Elisabetta Bani, professore di diritto dell’economia e Prorettrice con Delega alla terza missione e ai rapporti con il territorio dell’Università.

Seguirà il momento centrale dell’incontro in cui saranno protagoniste le stesse Cooperative del territorio, per raccontare “La cooperazione in Valle di Scalve: esperienze e prospettive”. Interverranno: Alberto Duci, Cooperativa di consumo Nona; Bruno Piantoni, Cooperativa di consumo di Colere; Alberico Albrici, Cooperativa sociale onlus L’Aquilone, Vilminore di Scalve; Lorenzo Bruschi, Società cooperativa agricola Latteria sociale montana di Scalve; Angela Piantoni, El.Va.S. Società cooperativa di Colere; Colomba Piantoni, CISMI Società cooperativa di Colere. L’intervento si concluderà con un dibattito e le conclusioni a cura di Cinzia Baronchelli, Consigliera delegata alle aree interne di Confcooperative Bergamo.

“Le realtà della cooperazione in montagna – conclude Lucio Moioli, Presidente di Confcooperative Bergamo – rappresentano un esempio della capacità e delle potenzialità del saper fare e promuovere rete di questa particolare forma imprenditoriale Un saper fare che va sempre più valorizzato in tutti i territori montani della nostra provincia”.

“Riflettere sulla cooperazione territoriale – sottolinea la professoressa Elisabetta Bani, Prorettrice con Delega alla terza missione e ai rapporti con il territorio dell’Università degli studi di Bergamo – significa interrogarsi su quale ruolo rivestano queste forme di cooperazione e quali potenzialità possano esprimere all’interno dei processi di sviluppo locale e per le proprie comunità di riferimento”.

“Nel corso della ricerca che stiamo conducendo in Valle di Scalve – sottolinea la professoressa Federica Burini – tra le tante realtà che abbiamo conosciuto, ci siamo resi conto del prezioso lavoro di presidio che viene assicurato dalle Cooperative nel garantire servizi e produzioni che consentono agli abitanti di rimanere legati al territorio”.
Ultimo aggiornamento: 19/11/2024 17:17:57