San Michele all'Adige (Trento) - Grande l'adesione da parte del mondo vitivinicolo italiano anche per la quarta edizione della rassegna nazionale dei vini ottenuti da varietà resistenti alle malattie fungine, organizzata dalla Fondazione Edmund Mach.
La manifestazione, che ha visto gareggiare 148 vini, valutati da una commissione composta da trenta esperti, si concluderà giovedì 5 dicembre, a partire dalle ore 9, presso l'aula magna della Fondazione Edmund Mach, con un seminario scientifico e la cerimonia di premiazione.
All’evento, che si terrà in presenza e in diretta streaming sul canale youtube FEM, con il videomessaggio di saluto assessore della PAT all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali Giulia Zanotelli, interverranno il presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, il vice presidente di CIVIT, Maurizio Bottura, il rappresentante di PIWI International, Riccardo Velasco.
Moderato da Marco Stefanini, responsabile dell’Unità genetica e miglioramento genetico della vite del Centro Ricerca e Innovazione nonché Presidente di PIWI Italia, il seminario prevede gli interventi di tre illustri esperti: la professoressa Elena Baraldi Università di Bologna sulla relazione tra ospite e patogeno nelle varietà resistenti, il professore Heidinger Ramon Dipartimento di Enologia di Friburgo sulle tipologie di produzione di vino da varietà PIWI in Germania e il professore Eugenio Pomarici dell’Università di Padova sul marketing e il posizionamento dei vini PIWI nel mercato Italiano.
In conclusione, saranno presentati dal professor Andrea Panichi docente di enologia del Centro Istruzione e Formazione FEM, alcuni dati emersi dal concorso e si terrà la premiazione delle cantine vincitrici a cui seguirà un tavolo di assaggi dei vini partecipanti.
L'evento, supportato dal Consorzio Innovazione Vite e dall'associazione Piwi international /Italia, ha lo scopo di promuovere la conoscenza di queste nuove varietà attraverso un confronto tra vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà Piwi (PilzWiderstandsfähig).
I 148 vini in gara sono stati attentamente valutati il 13 e 14 novembre da una commissione composta da qualificati esperti provenienti da tutta Italia, professionisti del settore eno-gastronomico.
I vini hanno concorso nelle seguenti categorie: vini bianchi, vini da uve bianche sottoposte a macerazione (Orange), frizzanti, Metodo Charmat, Metodo Classico, vini rossi, passiti.
I commissari saranno coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
Le viti di varietà PIWI sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza naturali alle principali malattie fungine, richiedendo perciò un numero ridotto di interventi fitosanitari. Anche se a livello europeo queste varietà sono ammesse nelle diverse dop, in diverse regioni italiane la loro coltivazione non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino IGT o generico.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova la superficie più ampia, poi in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia e Marche, Piemonte, Lazio e Campania.
Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l’attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale quattro nuove selezioni, grazie alla preziosa collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. La storia del miglioramento genetico in FEM ha una lunga data, circa un secolo dai tempi di Rebo Rigotti. FEM ha intrapreso un’intensa attività di selezione genetica finalizzata alla resistenza, realizzando un piano di incrocio sin dal 1987. Oggi si producono circa 35-40 mila semi l’anno suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio. Questa attività di incrocio permette di selezionare genotipi con diversi caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero ecc…). Per rendere più efficiente la fase di selezione si utilizzano le tecniche con marcatori dei caratteri di resistenza alle malattie fungine. Oltre a questo obiettivo, FEM vanta un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera più coltivate in diverse aree nazionali, tra le quali Chardonnay, Sangiovese, Montepulciano, Verdicchio e Schiava.