Coredo (Trento) - Tanti turisti ma anche numerosi residenti hanno visitato la mostra "Guido Moncher al circuito internazionale di Brescia" promossa a Coredo nel comune di Predaia durante le festività dall'Associazione Guido Moncher Pioniere.
L'esposizione raccontava la storia del pioniere del volo coredano con materiale inedito ed esclusivo messo per la prima volta in mostra. Esposti anche articoli di giornale e interviste inedite in cui Moncher, presente al Circuito di Brescia nel 1909 insieme a illustri piloti dell'epoca.
"Siamo davvero felici -afferma la presidente dell'Associazione Guido Moncher Pioniere, Barbara Widmann- del successo riscontrato da questa prima esposizione su Guido Moncher. Visto il periodo caratterizzato dalla presenza di molti turisti era prevedibile una buona affluenza, ma a renderci ancora più orgogliosi è stato l'interesse dimostrato da tantissimi paesani e residenti in Val di Non.
Questo ci stimola a portare avanti il nostro operato con ancora maggiore entusiasmo".
L’associazione Guido Moncher Pioniere è nata lo scorso anno per valorizzare la figura di Guido Moncher, nato a Coredo e famoso per il pionierismo nel campo del volo, ma attivo anche nel sociale, nella cultura, nell’innovazione del commercio in un’epoca di grandi cambiamenti. Le iniziative promosse dall'associazione si pongono l'obiettivo di raccontare la vita e le opere di Moncher. Uno dei progetti più ambiziosi è quello di realizzare un Museo presso il Parco “Alla Torre” di Coredo, luogo simbolico poiché proprio lì Guido Moncher costruì una torre e sviluppò i suoi progetti nel campo dell’aviazione.
Guido Moncher di Coredo iniziò nel 1909 una proficua collaborazione con Gianni Caproni, all'epoca ancora un giovane e sconosciuto ingegnere, e fu proprio grazie alle modifiche che gli suggerì quest’ultimo se, il 10 gennaio 1910, l'apparecchio "Elodie" di Moncher riuscì a compiere finalmente il suo primo volo. Oggi rimane traccia del sodalizio tra i due trentini pionieri dell'aviazione presso il Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni, dove è possibile riconoscere nel motore Rebus installato sul Caproni Ca.6 (il più antico aeroplano tra quelli esposti) il motore originariamente montato sull'Elodie di Moncher.
“La mostra ora ha chiuso i battenti -conclude Widmann- ma rimarrà visitabile per le scolaresche in questo periodo. Abbiamo inoltre già dei contatti per allestirla in altri comuni, a conferma dell'interesse che ha riscosso questo progetto. A marzo poi ci sarà l'assemblea generale dei soci e verranno pianificate nuove iniziative".