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L'Agenda delle Valli

Lavori Consiglio Provinciale Alto Adige

10/04/2025 12:00 - 10/04/2025 13:00

Con la mozione n. 242/25: Annullamento e rimborso o quantomeno sospensione dell'incasso delle sanzioni pecuniarie inflitte dalla Provincia Autonoma di Bolzano per mancato uso delle mascherine all'aperto, presentata questo pomeriggio in Consiglio provinciale, VITA chiedeva di obbligare la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano 1. a voler annullare le sanzioni inflitte ai cittadini sudtirolesi per il mancato rispetto dell’imposizione dell’uso della mascherina all’aperto e di voler rimborsare ai cittadini sudtirolesi che hanno già pagato la sanzione il rispettivo importo, 2. a voler quantomeno sospendere l’incasso delle sanzioni inflitte per il mancato uso delle mascherine all’aperto in vista della decisione della Corte Costituzionale nel procedimento che pende a causa di Ordinanza di rimessione n. 236/2024 del Tribunale di Bolzano e che va in udienza il prossimo 10 giugno 2025. La proponente ha ricordato che la Provincia, sulla base della l.p. 4/2020 e dell’ordinanza contingibile e urgente del Presidente n. 20/2021, aveva applicato ai cittadini sudtirolesi sanzioni pecuniarie per non aver rispettato quanto imposto con normativa provinciale in materia delle cosiddette misure Covid; tuttavia, con diverse sentenze la Corte Costituzionale aveva ripetutamente confermato il principio che gli enti territoriali autonomi (Regioni e Province Autonome) non hanno alcuna competenza legislative in materia di profilassi internazionale. Per questo motivo il Tribunale di Bolzano aveva sollevato questione di costituzionalità, e attualmente pende uno specifico procedimento in Corte Costituzionale proprio per quanto riguarda la sanzione pecuniaria comminata dalla Provincia Autonoma di Bolzano per il mancato uso delle mascherine all’aperto: l’udienza di discussione in Corte Costituzionale è fissata per il prossimo 10 giugno 2025. Nonostante questa pendenza, la Provincia Autonoma di Bolzano ha insistito espressamente affinché l’Alto Adige Riscossioni S.p.A. continuasse ad intimare ai cittadini sudtirolesi il pagamento. Ha aggiunto che diversi esperti di rilievo e studi hanno rilevato che non esistono rilevanze scientifiche della protezione maggiore offerta dalla mascherina.
La proposta è stata sostenuta da JWA, che ha fatto riferimento alla posizione  dell’RKI, il cui protocollo non prevedeva l’uso delle mascherine al di fuori del luogo di lavoro, e ricordato casi in cui gli stessi esponenti della Giunta non avevano portato la mascherina senza essere sanzionati, mentre i bambini dovevano portare le mascherine a scuola.
La Freie Fraktion ha ricordato le regole vigenti durante la pandemia, poi rivelatesi senza senso, tra cui la necessità di mangiare da soli sulle panchine, nei parchi. Dopo, era stato riconosciuto che si era esagerato; la mozione si rifà proprio a queste esagerazioni, ed è un modo per scusarsi con la popolazione, a fronte delle conoscenze attuali. D’altra parte, ci sono anche coloro che hanno pagato le multe, e non si vuole mettere gli uni contro gli altri.
Secondo la Süd-Tiroler Freiheit, non si tratta di scusarsi, ma di fare autocritica: la Giunta aveva adottato misure senza senso e senza metterle in discussione, tra cui indossare la mascherina durante una passeggiata nel bosco da soli. Un pensionato era stato messo a terra in via Grappoli perché era senza mascherina, e nello stesso tempo a pranzo si poteva sedere senza mascherina vicino a sconosciuti. Ritirare le sanzioni è una questione di giustizia.
Wir Bürger - Noi cittadini ha ricordato che molti governi avevano adottato misure non sensate per combattere il Covid; i verbali dell’RKI mostrano che non c’è alcuna rilevanza scientifica relativa all’uso delle mascherine al di fuori del luogo di lavoro, e nel luglio 2024 Anthony Fauci ha dichiarato che l'obbligo di mascherina e la distanza di sicurezza erano una sua invenzione. La Giunta dovrebbe cogliere l'opportunità di riparare questa ingiustizia.
Il Team K ha fatto riferimento all’udienza prevista davanti alla Corte costituzionale, cui hanno portato le sentenze del Tribunale di Bolzano: da questa si otterranno altre risposte. L’istituto Cochrane riteneva utile indossare al lavoro le mascherine, senza però distinguere tra FFp2 e FFp3, ed è vero che le evidenze scientifiche sul fatto di indossare le mascherine sono molto poche; nessuna indicazione medica esorta all’uso delle stesse all’aperto. Ha chiesto quindi di votare separatamente premesse e dispositivo, invitando però ad aspettare la sentenza della Consulta.
I regolamenti sulle mascherine sono stati criticati come illogici, ma è logico che la mascherina dovesse essere tolta se si beveva, ha osservato il Gruppo verde. Come il Team K, anch’esso ha chiesto una votazione separata dei diversi punti.
Fratelli d'Italia ha criticato il fatto che in Alto Adige ci siano state più incongruenze che in altre Regioni e Paesi, durante la pandemia. Ha ricordato che nel programma di coalizione era stato promesso di fare i conti con la situazione per superare la divisione tra la popolazione: la documentazione corposa e le competenze dalla proponente dovevano essere tradotte a quella sorta di “commissione delle buone intenzioni”.
Il Partito Democratico ha evidenziato che la posizione appena espressa da Fratelli d’Italia di fatto sollevava un caso politico; tuttavia, andava  va detto che c’era chi aveva seguito le norme, che non andava penalizzato: per questo la mozione sarebbe stata da bocciare.
Il presidente della Provincia ha detto che le sanzioni comminate erano le stesse previste a livello statale; la questione sottoposta alla Corte Costituzionale è se la Provincia stessa potesse imporre sanzioni in questa materia; manca ancora una giurisprudenza sull’obbligo della mascherina, ma anche se ci fosse una sentenza, la Corte dei Conti non permetterebbe di rimborsare le sanzioni, quindi va considerata anche la posizione di chi ha pagato. L’accusa di essere stati più restrittivi del resto d’Italia è infondata, le aperture sono state antecedenti alle altre regioni, e contestate sia da una parte che dall’altra. I protocolli RKI dimostrano soprattutto una cosa, ovvero che le opinioni erano diverse. In quanto alla mozione, non viene accolta: anche con l’annullamento della legge provinciale non sarebbero annullate le sanzioni, perché erano previste anche a livello statale. Le misure introdotte con le ordinanze avevano sempre lo scopo di tutelare la salute sulla base delle conoscenze dell’epoca, giusto però è verificare ex post cosa andava fatto e cosa no, per affrontare eventuali situazioni future. VITA ha chiarito che giuridicamente la sanzione è nulla anche se si faceva riferimento al DPCM, anche perché i soldi li ha incassati la Provincia, non lo Stato. Fare riferimento a chi ha pagato la sanzione non regge, perché si tratta di chi ha subito un autoritarismo. Attendere la sentenza della Consulta sarebbe quanto meno ragionevole., non certo ricorrere ad Alto Adige Riscossioni SpA. La consigliera ha chiesto votazione separata e nominale. L’assessore di Fratelli d’italia, che era stato chiamato in causa da VITA, ha chiarito che il proprio partito aveva voluto e attuato la commissione d’inchiesta in Parlamento, e chiesto di ritirare la mozione e attendere la sentenza della Consulta; il presidente della Provincia ha chiarito che le norme statali permettevano ai presidenti di Regioni e Province autonome di disporre misure più rigide di quelle statali. La mozione è stata respinta: le premesse con 21 no, 6 astensioni e 6 sì, la parte 1. deliberante con 25 no, 7 sì, la parte 2. con 18 no, 10 sì e 5 astensioni. 
All’ordine del giorno era poi la mozione n. 246/25: Incentivare il ciclo dei fertilizzanti in provincia di Bolzano - Rafforzare l'economia proteggendo anche l'ambiente: il trattamento dei liquami zootecnici in eccedenza e problematici a vantaggio della frutticoltura altoatesina, EMENDATA, depositata dalla Freie Fraktion affinché il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano si dichiarasse a favorevole 1. alla trasformazione delle preziose sostanze nutritive contenute nei liquami prodotti dall'allevamento nella nostra provincia, al fine di destinarle alla frutticoltura, incrementando così il ciclo locale delle sostanze nutritive e dei fertilizzanti e riducendo quindi l'importazione di fertilizzanti chimici artificiali, e incaricasse pertanto la II commissione legislativa 2. di commissionare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto per la trasformazione sostenibile di liquami in eccesso in fertilizzanti solidi da utilizzare in modo pratico ed economico nella frutticoltura e orticoltura altoatesina; 3. di valutare quali impianti di biogas e di depurazione esistenti presentino i prerequisiti tecnici e siano interessati a un ampliamento e all'installazione di impianti per il recupero dell'azoto e del fosforo o per lo strippaggio dell'ammoniaca. Il proponente non ha letto la proposta, in polemica con la rumorosità dell’aula.
Il presidente del Consiglio provinciale ha chiarito che formalmente era possibile un incarico a una commissione legislativa, la Freie Fraktion ha sostenuto che un ex consigliere del Gruppo verde lo aveva contattato per dire che il tema era importante anche per lui. La mozione è stata respinta con 17 no e 15 sì.
È ripresa quindi la trattazione della mozione n. 116/24: Senza stress fino alla fine Promozione della macellazione nei pressi del maso in Alto Adige , la cui discussione era stata avviata il 13.03.2025, con la quale si chiedeva di impegnare la Giunta di impegnare la Giunta provinciale (1) a promuovere in Alto Adige la macellazione senza stress nei pressi dei masi, sul piano ideale, materiale e finanziario; (2) a facilitare ai vari livelli amministrativi l’attivazione di macelli mobili ovvero veicoli da macello; (3) a sostenere finanziariamente l’acquisto di macelli mobili ovvero veicoli da macello e i necessari adeguamenti edili dei mattatoi e dei masi; (4) a pubblicizzare e commercializzare in modo mirato le carni prodotte in questo modo; (5) a coinvolgere le associazioni e le organizzazioni di categoria interessate nell’elaborazione delle misure di promozione e sostegno.
La Giunta ha chiarito che la concessione dei contributi per investimenti aziendali avviene sulla base di bandi annuali, e il finanziamento dei mezzi è possibile solo a determinate condizioni. Anche i finanziamenti dei prodotti alimentari sono già previsti, ma in presenza di un marchio di qualità: altrimenti ognuno farebbe il proprio prodotto. In quanto ai macelli mobili, in Alto Adige ce ne sono 5, e devono essere collegati a un macello riconosciuto. La Freie Fraktion ha parlato di occasione persa, in quanto un’agricoltura fatta da aziende di piccole dimensioni dovrebbe poter lavorare vicino alla natura; ha ribadito i vantaggi della macellazione presso i masi. La mozione è stata quindi respinta con votazione separata dei singoli punti, ciascuno respinto con 18 no. 
Ultimo aggiornamento: 09/04/2025 21:46:12