Pasqua, omelia Vescovo Cantoni
20/04/2025 21:00
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È la madre di tutte le Veglie. Essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione. Nella notte i cristiani celebrano la vera Pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Luce (con l’accensione del fuoco, la benedizione del Cero pasquale e il canto del Preconio), Parola, Acqua battesimale ed Eucaristia sono le parti che scandiscono la Veglia Pasquale.
Durante la Veglia, il Vescovo Cantoni celebrerà i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana per 10 eletti ai Sacramenti pasquali: il Battesimo, la Confermazione e l’Eucarestia. In realtà gli eletti che hanno seguito il percorso di formazione quest’anno sono 11. Una di loro, Suela, di origine albanese, per motivi “geografici”, essendo della parrocchia di Livigno (So), riceverà i sacramenti nella sua comunità di residenza. Conosciamo nomi e provenienze degli altri eletti ai Sacramenti pasquali: due coppie di sposi della Costa d’Avorio (Jean e Debora, Erico ed Elodie) da Lomazzo; nelle Valli varesine (Cassano Valcuvia) abita Samuel, camerunese, mentre dalle sponde del lago arrivano Dula e Rasika, sposi cingalesi (Tremezzo) e Zeno, albanese (Mezzegra); in Como, infine, risiedono Ibrahim, tunisino, e Melanie, svizzera. Domani, domenica di Risurrezione, alle 10.00, il solenne Pontificale di Pasqua in Cattedrale, con benedizione papale. Qui di seguito il testo dell’omelia del cardinale Cantoni nella Veglia di questa sera, Sabato Santo.
Siamo nel cuore di questa notte santa, durante la quale celebriamo la madre di tutte le sante veglie. Siamo in tanti, questa sera, compresi amici ospiti, anche di altre Nazioni, a godere l'emozione dell'annuncio gioioso della risurrezione di Gesù dai morti.
"Egli ha fatto sua la nostra morte, come sottolinea s. Agostino, e nostra la sua vita”.
Vorrei che la profonda gioia che noi tutti sperimentiamo, partecipando da vari anni a questa celebrazione, fosse condivisa pienamente anche da questi nostri fratelli e sorelle, presenti qui per la prima volta, in attesa di ricevere i sacramenti della iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Eucaristia). Essi seguono ammirati e stupiti il susseguirsi di tanti segni, che auspico diventino sempre più familiari anche per ciascuno di loro.
Con la maggiore semplicità possibile, vorrei quindi spiegare ad essi, in modo particolare, il significato dei segni che celebriamo.
La Veglia di questa sera è incominciata al buio. La notte è segno delle tenebre che avvolgono il mondo. Il buio è il luogo del male, del peccato, della morte. L'uomo è invischiato dal male e non sa come liberarsi, come uscirne. Invoca un Salvatore potente che lo liberi.
Ed ecco la luminosità del Cero pasquale, segno liturgico del Signore risorto. È la luce nuova che irrompe e squarcia le tenebre della notte. Solo Cristo può liberarci dal male, solo Cristo ci salva dal peccato e dalla morte. Egli l'ha vinta con la potenza della sua risurrezione.
Il Cero è poi avanzato lungo la navata della cattedrale completamente buia e ha rischiarato a poco a poco tutti i presenti. È il segno che spiega che Cristo illumina coloro che giacciono nelle tenebre e nell'ombra di morte. Cristo è la vera luce che rischiara, perché è la via, la verità e la vita. E tutti noi siamo stati rivestiti della luce soave di Cristo, che ha illuminato l'assemblea qui riunita.
Poi è risuonata la Parola di Dio con diversi passaggi, così da esprimere il grande disegno del Padre comune, che lungo il tempo vuole fare di Cristo il cuore del mondo.
È stata ricordata la premura di Dio che attraverso i profeti ha guidato Israele, suo popolo, a divenire luce delle nazioni.
E quando, per la sua disobbedienza, il popolo ha rinunciato alla amicizia con Dio, Egli non lo ha abbandonato, ma è intervenuto di nuovo, offrendo suo Figlio, fatto uomo per noi, umiliato fino alla morte in croce. Ci ha donato lo Spirito santo perché potessimo sentirci padroni delle nostre scelte libere e perché ricevendo in dono l’acqua battesimale, che rende figli di Dio e fratelli tra noi, potessimo rispondere al suo amore.
Il vangelo secondo Luca ci ha presentato le mirrofore, ossia le donne, umili e servizievoli, che si sono recate al sepolcro con olii profumati per onorare il corpo di Gesù. Sono preoccupate al vedere la tomba vuota, ma ancora di più stupefatte alla notizia che i due uomini in abito folgorante hanno rivolto loro. "perché cercate tra i morti Colui che vivo? Non è qui: è risorto."
Siamo al cuore del cristianesimo; esso consiste proprio in questo: la risurrezione di Gesù.
Le donne, sconvolte e meravigliate insieme, vanno subito ad annunciare ai discepoli di Gesù la grande notizia, ma il loro cuore è lento a credere a tale meraviglioso evento. Non ricordavano come Gesù li avesse preparati a questo gioioso avvenimento, avevano rinunciato a fare memoria della croce.
L'attenzione si sposta poi in seguito sul fonte per la liturgia battesimale. I nostri dieci catecumeni, accompagnati da coloro che li hanno seguiti durante il lungo e laborioso cammino di preparazione, vengono condotti al fonte battesimale e noi idealmente con loro. Siamo un popolo che cammina, sostenuti e illuminati dalla grazia del Signore, accompagnati dai Santi, nostri amici, modelli di vita ed intercessori.
Tutta l’assemblea, insieme ai battezzandi, poi, rinnoverà le promesse battesimali e quindi i nostri dieci catecumeni riceveranno in dono il Battesimo, diventando così partecipi della vita filiale e fraterna, membri del suo corpo che è la Chiesa.
La veste bianca, di cui sarete rivestiti, vuol significare la trasformazione operata dallo Spirito santo che li rende conformi al Cristo signore e al suo modo di pensare e di agire. Resi partecipi della morte e della risurrezione di Cristo, lo testimonierete attraverso una vita nuova, secondo il pensiero di Cristo.
Voi battezzandi diventate così nostri fratelli e sorelle in Cristo. Svilupperete un rapporto cordiale tra noi, imparando a prendervi cura gli uni degli altri. Così sperimenterete la presenza dello Spirito Santo che vi renderà capaci, con la Cresima, di annunciare a vostra volta Gesù e testimoniarlo con la vostra vita.
Infine, riceverete l’Eucaristia, il corpo e il sangue del Signore risorto. L’Eucaristia, segno dell’amore offerto e donato, diviene nutrimento di vita, fermento di grazia per la vita di ciascuno e per la vita della Chiesa intera.
I cuori di tutti noi, che questa sera componiamo questa Assemblea, ardano di bruciante carità e accolgano la consolazione del Risorto come l’accolsero i discepoli di Emmaus!
Oscar card. CANTONI
Ultimo aggiornamento:
19/04/2025 22:49:04