Rovereto, per la Giornata della memoria
16/01/2025 12:00
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Rovereto (Trento) - “Sopravvivere all’inganno di Terezìn: arte, identità, resistenza” è l’incontro che si terrà mercoledì 15 gennaio alle ore 17 nella sala multimediale della biblioteca civica Tartarotti in corso Bettini, a cura del Laboratorio di storia e in collaborazione con il Comune di Rovereto. L’appuntamento, che apre il programma delle celebrazioni per la Giornata della memoria del 27 gennaio, si presenta come un momento di formazione e approfondimento sul campo di concentramento nazista di Terezín e sull'ideologia dello sterminio che ha portato alla Shoah. Gianfranco Betta, presidente del Laboratorio, e le tre ricercatrici Rosaria Zanvettor, Carla Delaiti ed Elina Massimo si soffermeranno sul duplice paradossale aspetto di Terezìn, visto come luogo di transito verso i campi di sterminio, soprattutto Auschwitz e Treblinka, e come luogo di intensa produzione artistica e musicale, dovuta alla presenza di importanti compositori. In particolare si parlerà di Brundibár, l’opera composta nel 1943 da Hans Krása. Se ne illustreranno le caratteristiche e le particolarità, anche in vista dello spettacolo diretto da Michele Comite e dedicato a Brundibár “Essere bambini a Terezìn”, in programma, sempre a cura del Laboratorio di storia, lunedì 27 gennaio alle ore 20 e 30 al Teatro Zandonai, e in mattinata per i soli alunni delle scuole.
Nell’incontro di mercoledì si traccerà anche la storia di Terezìn: da fortezza militare edificata alla fine del XVIII secolo poco distante da Praga a campo di concentramento al principio della seconda guerra mondiale, progettato dai nazisti allo scopo di rinchiudervi ebrei e altri oppositori al regime. Si parlerà inoltre di come i tedeschi ne fecero uno strumento della propaganda, presentandolo come campo di concentramento modello dove i prigionieri, trattati umanamente, potevano dedicarsi a varie attività culturali. E ciò al solo fine di ingannare le organizzazioni internazionali riguardo ai celati progetti di sterminio.
Oltre alla figura di Hans Krása, morto anch’esso a Auschwitz nel 1944, saranno ricordati numerosi altri artisti che a Terezìn furono deportati e che, per sopravvivere, continuarono a produrre le loro opere molte delle quali sono andate perdute: come Karel Švenk, regista teatrale e musicista; Gideon Klein, pianista e compositore; Karel Berman, direttore di coro. E numerosi altri. Compreso Rafael Schächter, autore della "Marcia di Terezìn" che divenne l'inno del campo.
Ultimo aggiornamento:
15/01/2025 19:11:36