Rovereto (Trento) - Torna ai primi di febbraio “Scenario trentino”, la rassegna di arte drammatica giunta alla quarta edizione che dà voce a compagnie, attori, registi e drammaturghi del Trentino. Promossa dal Comune di Rovereto in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino, come da tradizione la rassegna sarà ospitata nei suggestivi spazi del Teatro alla Cartiera, una sede che, grazie alle dimensioni raccolte e le ridotte distanze tra pubblico e palcoscenico, permette un coinvolgimento diretto dello spettatore nell’esperienza teatrale come raramente accade.
Quattro gli spettacoli in cartellone, tutti con inizio alle 20 e 30. Si inizia giovedì 6 febbraio con “Tutto su di lui”, spettacolo di e con Carolina De La Calle Casanova e Manuela Fischietti, allestito dalla compagnia Elementare Teatro e Rifiuti Speciali in collaborazione con i Servizi culturali Santa Chiara, musica di Marcello Gori, il contributo di Alberto Astorri e Maria Giulia Scarcella, consulenza tecnica Francesca De Pretis, educatrice sessuale, e Associazione Zona Franca. Attraverso due voci di donne, il linguaggio proprio del cabaret, l’improvvisazione e la satira politica, il pubblico sarà coinvolto in una incalzante riflessione che parte dai significati simbolici, verbali, sociali, politici e dalle metafore che da sempre circondano il membro maschile, emblema di una società patriarcale, per ritornare al suo semplice significato di parte anatomica, al pari di qualsiasi altro organo umano.
Il secondo appuntamento è per giovedì 20 febbraio con “La storia è adesso per piano spinato”, una drammaturgia di Francesco Frongia, con il musicista Cesare Malfatti (già membro degli Afterhours e tra i fondatori del gruppo rock La Crus), voce, chitarra e intonarumori campionati, Chiara Castello, voce loopstation e synth, e Thomas Umbaca, pianoforte preparato con filo spinato. Lo spettacolo, che ruota attorno alla figura di Valeriano Malfatti, podestà di Rovereto negli anni della Grande guerra, irredentista e internato a Katzenau, fonde sperimentazione artistica con i temi del confine, della guerra, della pace e della prigionia, dove alla musica è riservato un ruolo drammaturgico fondamentale. Per i propri arrangiamenti Malfatti ha utilizzato le macchine intonarumori ideate dal futurista Russolo ed esposte al Mart di Rovereto e le sonorità del pianoforte preparato con frammenti di filo spinato al suo interno.
Il terzo incontro, mercoledì 5 Marzo, “La leggenda del santo bevitore”, è un adattamento teatrale del celebre racconto dello scrittore austriaco Joseph Roth per la regia di Giuseppe Damato e drammaturgia di Chiara Benedetti. Nella narrazione delle vicende del protagonista, l’alcolizzato Andreas Kartak, Roth rivolge una critica radicale ai valori della società borghese, la cui morale fondata sull’ipocrisia è pronta ad emarginare gli individui irregolari giudicati solo in base alle apparenze.
Ultimo appuntamento mercoledì 26 marzo con “The last city”, un’opera della compagnia Gruppo Disarmato di Belfurt, di e con Francesca Boldrin, Chiara Pellegrin e Clara Setti, regia di Sara Rosa Lusilla, drammaturgia di Laura Tedesco. Lo spettatore attraverso un’efficace e straniante ambientazione distopica, viene messo di fronte alle contraddizioni della attuale società consumistica, la cui sopravvivenza è minacciata non tanto da armi sempre più potenti e distruttive, ma dai propri scarti, da oggetti innocui di uso ordinario e quotidiano che rischiano di sommergerla, come vestiti e tessuti.