Salvaguardia del patrimonio ittico del Lago di Garda
27/11/2024 16:45
-
27/11/2024 18:45
Si è tenuta oggi l’audizione congiunta con la V Commissione “Territorio, infrastrutture e mobilità” in merito al PDL n. 63 “Modifiche alla legge regionale 14 luglio 2009, n. 11 – ‘Testo unico delle leggi regionali in materia di trasporti’, e alla legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 – ‘Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale’” con il Consigliere regionale e presentatore del progetto di legge in Veneto; il Presidente della Commissione Politiche del territorio, infrastrutture, trasporti e lavori pubblici, politiche dell'ambiente, difesa del suolo, cave, torbiere e miniere del Consiglio regionale del Veneto; il Presidente della Comunità del Garda; il Presidente di Federalberghi Garda; il Comandante Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera Lago di Garda e ARPA Lombardia.
“Nel merito la finalità primaria della legge è quella della salvaguardia e della tutela della pesca e del patrimonio ittico del Lago di Garda, la cui popolazione risulta a rischio di estinzione a causa
dell’immissione di organismi alieni di provenienza extralacuale (44 specie ad oggi), che possono essere importati attraverso le carene delle imbarcazioni a motore - ha così commentato il presidente della IV Commissione Attività produttive, consigliere regionale (FDI) Marcello Ventura – Di fatto, dagli studi più recenti è emersa la presenza di quarantatré specie aliene tra pesci, bivalvi, alghe e macrofite provenienti da altri bacini nazionali ed internazionali, alcune delle quali caratterizzate da elevata invasività. A tal fine sia prevista anche la vernice antivegetativa, per una corretta manutenzione anche dei carrelli (tale proposta peraltro condivisa in sede di audizione e che verrà inserita nel progetto di legge).
Di fatto, la legge risponde all'esigenza improrogabile di preservare le specie autoctone e la biodiversità lacustre dall'ingresso di ulteriori organismi attraverso la sanificazione delle carene e dei motori delle imbarcazioni, con metodi la cui efficacia è garantita da ampia letteratura scientifica, totalmente ecologici, senza l'utilizzo di solventi e senza danneggiamento delle superfici.
Ha concluso Ventura: “Ora bisogna capire costi e benefici nonché l’iter più idoneo per arrivare a definire un quadro dettagliato e con condizioni di applicabilità sulla scorta dell’esperienza veneta. La sanificazione delle carene costituisce quindi una soluzione pratica, satisfattiva della prescrizione di cui al comma 5 dell’art. 138 della l.r. 31/2008, con cui si dispone il compimento di tutte le azioni finalizzate a prevenire l’introduzione ed a limitare la diffusione delle specie alloctone invasive”.
Ultimo aggiornamento:
27/11/2024 16:49:27