Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

L'Agenda delle Valli

Sestriere Film Festival 2024

05/08/2024 20:00 - 05/08/2024 21:00
Proseguono le serate del Sestriere Film Festival

 

Tanti gli appuntamenti e i film in proiezione

Programma di 5, 6 e 7 agosto


PROGRAMMA
Dopo il successo delle prime due serate, prosegue il Sestriere Film Festival organizzato dall’Associazione Montagna Italia, con il Presidente del Festival Roberto Gualdi, in collaborazione con il Comune di Sestriere, con il contributo di Regione Piemonte e Camera di Commercio di Torino.

 

 

Lunedì 5 agosto si svolgerà la seconda camminata di Cammina con il Festival, alla presenza di guide alpine, con ritrovo alle ore 9,30 presso l'ufficio turistico di Sestriere.

ANELLO GROS BIAL - CHALMETTES - MONTEROTTA

 

Presso il Cinema Fraiteve alle ore 21.00, nell’ambito dei 70 anni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, verrà dedicato un momento al Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, per meglio illustrare al pubblico l’importante attività che svolge.

Saranno presenti: Luca Giaj Arcota, Presidente SASP con i delegati Enrico Messina per la Delegazione Valli Pinerolesi e Cristina Alpe per la Delegazione Valsusa e Valsangone.

 

Sarà presente anche il CAI Piemonte nella persona di Ornella Giordana, Referente per la Montagnaterapia a livello nazionale in Commissione Centrale Escursionismo e del Gruppo La Montagna che Aiuta CAI Torino.

Verrà presentato e proiettato il film in concorso "Cambiamenti in quota" di Alessandro Beltrame (22’, 2024, Italia)
Sono ormai numerosi i gruppi in cui si integrano operatori socio-sanitari ed esperti della montagna del Club Alpino Italiano per proporre come 
strumento di salute la montagnaterapia, un’esperienza che permette di vivere momenti forti e costruttivi in gruppo, in un ambiente naturale che suscita sensazioni forti. Il paesaggio alpino diventa allora un laboratorio a cielo aperto di emozioni e di comunicazione. Questo modello di frequentazione della montagna utilizza un approccio bio-psico-sociale, impiegando risorse individuali, sociali e ambientali, spostando l’attenzione dalla malattia alla promozione della salute, e contrastando autoisolamento, ritiro e disinvestimento emotivo. Per arrivare a tagliare un traguardo si incontrano ostacoli, disavventure, paure, ansie, preparazioni fi siche precarie; ogni patologia, poi, porta problematiche tanto importanti quanto dissimili. L’ambiente montano dimostra un elevato potenziale trasformativo di cui l’accompagnatore esperto si fa mediatore. 
Associazioni come il CAI favoriscono la comunicazione e lo scambio, per molti aspetti senza eguali, mentre la montagna annulla le differenze dando luogo a un tipo di solidarietà unica e irripetibile. Attraverso le testimonianze video delle persone accompagnate emergono i cambiamenti emotivo relazionali e fisici indotti dalla frequentazione dell’ambiente montano e favoriti dall’interazione con i volontari del CAI.

 

A seguire, verrà proiettato il film in concorso "The great white whale" di Michael Dillon (104', 2023, Australia)
Nel profondo del selvaggio Oceano Australe, a metà strada tra l'Australia e il Sud Africa, un vulcano innevato, alto quasi tremila metri, si erge dal mare come una maestosa balena bianca. Cinque volte ha tentato di uccidere la prima squadra che ha cercato di raggiungere la vetta. Sono ritornati navigando attraverso i mari peggiori del mondo, questa volta con il leggendario esploratore Bill Tilman, come loro skipper. Questo è il racconto straordinario di quei primi tentativi di scalata del Big Ben, il fumoso vulcano circondato da ghiaccio sull'isola di Heard, l'avamposto più solitario e remoto dell'Australia. Il filmato originale della spedizione, splendidamente girato, la brillante colonna sonora, l'umorismo degli spedizionieri e l'assoluta audacia della ricerca aggiungono pepe a uno dei racconti d'avventura meno conosciuti ma più audaci del XX secolo.

 

 

Martedì 6 agosto

Terza camminata prevista: SALITA IN TELECABINA AL MONTE FRAITEVE - DISCESA LUNGO IL BORDIN "OCCIDENTALE" - MONTEROTTA  

con tappa speciale per la performance "La voce degli alberi" con Silvia Lorenzi.

 

Al Cinema Fraiteve alla ore 21.00 sarà una serata dedicata interamente all’ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, alla presenza di esponenti dell’ente e verrà proiettato il film documentario sulla vicenda delle miniere del Beth, a 120 anni dalla tragedia, dal titolo “Le miniere del Beth, sulle orme di Pietro Giani” di Fabio Solimini Giani.

Nel Parco Naturale della Val Troncea gestito dall’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, sono presenti le Miniere del Beth, sito di estrazione la cui realizzazione risale alla seconda metà del 1800 a seguito della concessione acquisita da Pietro Giani, noto imprenditore torinese che contribuì alla realizzazione di  diverse importanti opere pubbliche di Torino (Ponte Mosca, La Gran Madre, la Consolata, fra le altre). Le Miniere, poste a circa 2.800 m slm, hanno avuto una travagliata storia industriale che si intreccia con i progressi tecnologici, con l’ambiente e con la società dell’epoca. Il 19 aprile 1904, dopo le abbondanti nevicate di quei giorni, alcune squadre di minatori tentarono di scendere ma “Un colpo di tuono, fortissimo, si fece udire e prima ancora che gli operai si fossero riavuti e pensato alla difesa, essi vennero come fuscellini trasportati nel vallone da una massa enorme di neve, che nel loro linguaggio espressivo gli scampati dicevano parere una montagna. Ad una ad una le squadre furono travolte nell'abisso" (La Lanterna Pinerolese, 23/4/1904).

Saranno presenti Alberto Valfrè, Presidente dell'ente con il Guardiaparco Domenico Rosselli ed il regista del film Fabio Solimini Giani.

 

 

Mercoledì 7 agosto la camminata prevede l'intera giornata, a differenza delle altre il cui ritorno è previsto per l'ora di pranzo.
ANELLO LAGO DIGA CHISONETTO - PIANI DELLA MOTTA

 

Alle 17,00 il Soprano Silvia Lorenzi eseguirà la performance "La voce degli alberi" presso la Chiesetta Regina Pacis.

 

Alle ore 21,00 al Cinema Fraiveve il fotografo Alberto Casse aprirà la serata con la proiezione di alcuni suoi scatti.

 

A seguire, grazie alla collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, di cui sarà presente il responsabile di produzione Emanuele Baldino, verrà proiettato il film fuori concorso Rispet di Cecilia Bozza Wolf.

Corvaz è un trentenne semplice ed istintivo che lavora sodo nella vigna del padre e adora andare in giro con il suo cane Toni. La vita del villaggio di montagna è tutta incentrata sul bar, di proprietà del ricco viticoltore/proprietario terriero e gestito dalla fidanzata del figlio. Gli uomini passano il loro tempo bevendo, tra rancori e false amicizie, quando una notte, le statue di legno che decorano la piazza, sono vandalizzate. La colpa è subito data a Corvaz. Anche Mara, l'energica barista, crede che sia stato lui. Cercando però di superare l'ostilità collettiva, lo incontra e tra loro nasce un’amicizia mentre il desiderio di vendetta della comunità diventa sempre più forte. Il codice del Rispet che li ha tenuti tutti insieme, ora è infranto. Con una spedizione punitiva gli abitanti costringeranno Corvaz a reagire ed eventualmente andarsene, ma per gli altri potrebbe non esserci alternativa.

 

A seguire, due film in concorso:

La voce dei ghiacciai di Giacomo Andalò (21’, 2023, Italia)

Un viaggio nel cuore delle imponenti distese di ghiaccio italiane e oltre, dando voce a coloro che quotidianamente studiano il ruolo vitale dei ghiacciai come sentinelle della crisi climatica in atto.
The icing of the cake di Alberto Collantes (20’, 2024, Spagna)

Nel giugno 2023, Eric de Cima e Marta Jiménez hanno completato il primo BASE jump della storia dal Torreón de Galayos nella Sierra de Gredos. Questi due parapendisti sono saliti fino al punto di uscita per saltare lungo il leggendario percorso di Teógenes. Questa è stata la stessa via utilizzata dagli alpinisti Teógenes Díaz e Ricardo Rubio per la prima salita del Torreón de Galayos nel 1933.

 
Ultimo aggiornamento: 04/08/2024 11:26:16