Opposta ancora una volta ad una compagine molto più esperta e strutturata in tutti i ruoli, la Trentino Energie ha conosciuto sabato la terza sconfitta consecutiva. Nessun dramma, visto che a passare per 0-3 (20-25, 17-25, 23-25) alla palestra di Cognola è stato uno dei tre team che puntano ai playoff e che si sono già staccati con decisione dagli inseguitori, purché queste esperienze lascino insegnamenti importanti alla squadra in vista di impegni più abbordabili come quelli che caratterizzeranno la parte finale del girone di andata. Il Capo d’Orso Palau, finora sconfitto solo da Villa Cortese, ha giocato una partita fatta di grande precisione in ogni fondamentali senza pagare in alcun modo, alla prova dei fatti, il lungo viaggio che ha dovuto sostenere per raggiungere Trento.
L’ottima regia di Allasia, l’affidabilità in attacco del quartetto composto dalle due centrali e dai martelli Mezzi e Fiore, serviti con equilibrio quasi matematico, e l’incisività del servizio sardo, che ha colpito con precisione i punti più deboli della ricezione di casa, hanno messo sotto la squadra di Martinez, capace di giocarsi alla pari solo l’ultimo set. In alcuni momenti un ruolo importante l’ha giocato anche un po’ di rassegnazione delle argentelle, che dovrà essere rimpiazzata con la rabbia agonistica che questo torneo richiede.
La cronaca
I due allenatori confermano i settetti base. Mario Martinez manda in campo la regista Matilde Zara, l’opposta Caterina Alessi, le schiacciatrici Monika Costalunga e Chiara Groff, le centrali Serena Sfreddo e Amelie Pixner, il libero Sofia Battistoni. Antonio Guidarini la palleggiatrice Alisa Allasia, l’opposta Emanuela Fiore, le schiacciatrici Anna Mezzi e Chiara Martinato, le centrali Anna Aliberti e Giada Amatori, il libero Giulia Leone.
Fin dai primi scambi si nota l’organizzazione di gioco della squadra sarda, soprattutto nella fase di cambio palla, che non concede nulla all’Argentario, nemmeno quando forza il servizio, appoggiandosi moltissimo alle fast di Aliberti, smarcata sempre contro il muro a uno. A intervalli regolari arrivano anche i break point, purtroppo spesso frutto di errori trentini (Groff per il 4-7 e Alessi per il 5-9). L’unico modo per uscire dall’angolo è quello di forzare il servizio e la prima a riuscirci è Caterina Alessi, che estrae dal cilindro quattro rasoiate a filo rete che mettono in grossa difficoltà Capo d’Orso: un tocco di Zara, due ace consecutivi su Martinato e Leone e un assist errato di Allasia per Mezzi lanciano la Trentino Energie in corsia di sorpasso (13-11) e costringono Guidarini a fermare il gioco. Neanche il tempo di tornare in campo che Palau piazza due ace su Groff e Battistoni per mano di Allasia e poco dopo a mettere in croce la seconda linea di casa ci pensa Anna Mezzi, altro ace, seguito da due comodi contrattacchi che valgono il 14-18. Le argentelle subiscono questo break, anche psicologicamente e incassano ancora nel finale (ace di Fiore su Groff), andando al cambio di campo sul 20-25 con un muro di Amatori su Pixner. Più degli ace, alla fine (2-4 per Palau), pesa tuttavia la differenza di rendimento fra i due attacchi (8-15).
Nel secondo set le sarde costruiscono un primo allungo con attacco e un ace di Mezzi, subito protagonista (3-6), ma l’Argentario recupera rapidamente il terreno perduto, grazie a tre errori quasi consecutivi delle ospiti e poi prova a prendere in mano la frazione con i servizi di Chiara Groff, sui quali Capo d’Orso fa fatica a prendere le misure: un attacco di Costalunga, una fast fuori misura di Aliberti e un ace su Mezzi riproducono il blitz del primo set (10-9), ma anche stavolta il vantaggio trentino dura pochi minuti, dato che tre punti consecutivi dell’immarcabile Aliberti portano il tabellone sull’11-11, poi è l’altra centrale, Amatori a realizzare uno smash e un punto in primo tempo (12-14). A questo punto Palau ha di nuovo la strada spianata, perché la Trentino Energie comincia a commettere una serie di errori in attacco, che permettono alle ospiti di andare a chiudere sul 17-25, con un attacco di Mezzi, senza faticare granché. Nel computo finale pesano i 10 errori trentini contro 5 sardi.
Il terzo parziale è l’unico che vede l’Argentario partire avanti e rimanerci fino al 6-5. Il merito è soprattutto delle centrali, che firmano tre punti in attacco. Poi però Capo d’Orso accelera con le battute di Fiore e va a segno con un muro di Aliberti, un errore di Alessi e un attacco di Francesca Bosso, schierata in banda al posto di Martinato. Un ace di Sfreddo pareggia i conti (10-10), uno di Mezzi riporta avanti le ospiti, poi annullato da uno di Pixner sulla stessa schiacciatrice giudicariese (15-15). È la frazione più equilibrata, quella che avrebbero voluto giocare Zara e compagne fin dall’inizio. È ancora una volta con un primo tempo, stavolta di Amatori, che le sarde guadagnano un prezioso, ma tutt’altro che definitivo +2, poi neutralizzato dalla combinazione fra i servizi di Del Dot, entrata per l’occasione, un attacco e un muro di Groff. Sul 23-22 alla Trentino Energie viene meno in cinismo necessario per riaprire il match: Del Dot sbaglia la terza battuta della serie, Fiore trasforma un’opportunità break e sul 23-24 Groff adagia un pallonetto in rete, chiudendo la contesa. Numeri del set alla mano, i due errori in più trentini (7-5) pesano come macigni sugli equilibri finali.