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L'Agenda delle Valli

Trentino: voto su Tutela in Costituzione dei diritti delle persone con disabilità

16/01/2025 23:00 - 16/01/2025 23:30
La mattinata in Consiglio ha visto l’approvazione, con 21 voti favorevoli e 10 astensioni, della proposta di voto numero 3, firmata trasversalmente da esponenti di maggioranza e minoranza, a prima firma di Claudio Cia (Misto), volta all’introduzione della tutela dei diritti delle persone con disabilità nella Costituzione. Si è poi passati alla trattazione delle proposte di mozione, iniziando da quella di Walter Kaswalder (Patt), mirata all’istituzione di una commissione che approfondisca i meccanismi che hanno portato all’istituzione della società che gestisce le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico e ai mutamenti di compagine azionaria che l’hanno caratterizzata nel tempo. Vista la presentazione di una proposta emendativa da parte del capogruppo del Pd Alessio Manica, i lavori d’Aula sono stati sospesi al termine della mattinata su richiesta dello stesso Kaswalder per consentire un confronto per trovare una formulazione condivisa del dispositivo. Di questo ultimo punto si darà conto nella successiva nota, relativa ai lavori del pomeriggio, ora in corso.

Sì alla proposta di voto 3

Proposta di voto. Cia (Misto), Angeli (Lista Fugatti), Masè (La Civica), Guglielmi (Fassa), Demagri (Casa Autonomia), Degasperi (Onda), Bosin (Patt), Coppola (AVS), Bisesti, Segnana (Lega): introdurre in Costituzione la tutela dei diritti delle persone con disabilità
I lavori della mattinata si sono aperti con la proposta di voto, firmata trasversalmente da esponenti di maggioranza e minoranze consiliari, che prevede che il Consiglio provinciale chieda al Parlamento di riconoscere espressamente la tutela dei diritti delle persone con disabilità all’interno della Carta costituzionale repubblicana, rimuovendo gli ostacoli che limitano di fatto la loro partecipazione all’organizzazione del Paese. Il riferimento proposto è agli articoli 32, 2, 3 e 4 della Costituzione; non esiste ad oggi una norma costituzionale che disciplini in maniera esplicita la tutela dei diritti delle persone con disabilità, spiegano i firmatari.
A presentare l’atto è stato il primo firmatario Claudio Cia (Misto) che ha ricordato come non esista attualmente una norma costituzionale disciplini in maniera esplicita la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Ciò non impedisce comunque allo Stato di intraprendere iniziative legislative a favore dei disabili, ha precisato. Il consigliere ha riconosciuto il merito alla Lega di aver istituito, nel 2018, il Ministero per la Disabilità. Sicuramente un bel segnale, ha dichiarato, ma che ad oggi risulta senza portafoglio. I governi successivi non hanno poi più istituito la figura, fino al ritorno al governo e al reinserimento, ha aggiunto. Un ministro senza portafoglio, ha detto ancora Cia, rischia di apparire più un coordinatore di eventi che promuovono l’attenzione sul mondo della disabilità. Un portafoglio, si è detto convinto il consigliere, potrebbe portare per il Ministero la possibilità di fare politiche più incisive. Quindi le cifre: in Italia i disabili sono 7 milioni e 658 mila, dei quali 455 mila sono minori, 2 milioni e 958 mila sono soggetti tra i 18 e i 64 anni, 4 milioni  e 245 mila gli over 65 anni. Una fattispecie, quest’ultima, ha affermato, destinata ad aumentare. Cia ha quindi ricordato che 2 milioni e 921 mila sono le persone che hanno limitazioni nelle attività abitualmente svolte dal resto della popolazione e quindi hanno bisogno di accesso a presidi e ausili, assegni di accompagnamento. Un milione e 750 mila sono donne, ha continuato il consigliere ricordando che sempre più famiglie sono monorappresentate: ci saranno sempre più persone con disabilità che vivono la solitudine, una situazione che non aiuta certamente a recuperare o a stabilizzare una patologia, ma che tende piuttosto ad aggravarla. Poi: un milione e 326 mila sono gli ultrasettantacinquenni, tra i 65 e i 74 anni si ha il 22,2% di persone con disabilità, il 48,9% dai 75 anni e oltre. Cia ha ricordato quindi come seguiti in strutture siano 3.200 minori e 51.000 adulti, 215.000 anziani non autosufficienti. Un quadro, ha detto il consigliere, che aiuta a comprendere la disabilità in Italia e che interessa anche il Trentino. Di qui la richiesta di porre un’attenzione particolare in Costituzione a queste persone, ha dichiarato Cia. Ha detto di confidare che su questi temi ci sia la convergenza della maggioranza: non spetta a noi modificare la Costituzione, ma visto che si parla di riforma costituzionale, di premierato il Parlamento potrebbe prendere l’occasione per intervenire in questo senso. Ha confidato in una trasversalità di voto e citato le firme dei consiglieri Angeli, Masè, Guglielmi, Demagri, Degasperi, Bosin, Coppola, Bisesti, Segnana.

L’assessore Mario Tonina ha ringraziato Cia per aver portato all’attenzione dell’Aula il tema. Si è detto fermamente convinto che gli interventi pubblici a favore delle persone con disabilità devono essere parte di politiche pubbliche generali, coordinate in modo sinergico nella loro reciproca interrelazione, non solo sotto il profilo sanitario, che tengano conto dell’unitarietà dei bisogni della persona disabile nell’arco della sua vita e siano volte ad assicurare a ciascun individuo, al di là delle sue condizioni fisiche o di altra natura, il pieno sviluppo della propria personalità e la valorizzazione della propria dignità sociale. L’importanza di una programmazione socio-sanitaria volta all’effettiva affermazione dei diritti delle persone disabili non può prescindere dal fatto che sotto l’etichetta della “disabilità” si nasconde un fenomeno eterogeneo e complesso, ha detto ancora Tonina, che richiede risposte differenziate, selettive e mirate, in relazione allo specifico stato di disabilità. Deve essere obiettivo di ognuno di noi, ha affermato l’assessore, costruire una società che non lasci indietro nessuno e rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona disabile per garantire pari dignità sociale. Ha detto di ritenere che con questo atto politico si porta la giusta attenzione al tema e di condividere per questo motivo i contenuti della proposta di voto finalizzata a riconoscere espressamente nella Costituzione, in termini di organicità e completezza e non di certo di frammentarietà, la tutela delle persone con disabilità, cercando di rimuovere degli ostacoli che a volte limitano la loro partecipazione attiva in ogni ambito della vita sociale. Quindi il parere favorevole.

Andrea de Bertolini (Pd) ha parlato di un tema che ha un coefficiente giuridico che non può essere ignorato, che si concentra sul piano dei diritti della persona. Si sa, ha affermato il consigliere, che nella coscienza sociale non si è ancora radicata la consapevolezza che i problemi e le criticità delle persone con disabilità sono parte integrante delle comunità della società civile e si sa quanto si faccia fatica a riconoscere che le persone con disabilità sono non solo parte della società, ma che sono anche uguali nella loro diversità a ciascuno di noi. Non c’è però dubbio, ha precisato, che dal punto di vista giuridico, in quanto persone, hanno gli stessi diritti riconosciuti per tutti nella Carta Costituzionale; si tratta di comprendere attraverso quale via e percorsi questi diritti di queste persone devono essere tradotti in specifiche dimensioni giuridiche, che significa concreti interventi normativi, cogenti. La Costituzione italiana ha ricordato de Bertolini non porta il termine che qualifica e riconosce la parte della collettività, però è un fatto giuridico che nel programma di giustizia sociale che la Costituzione delinea e declina e negli interventi della Corte costituzionale, si rinvengono tutti gli strumenti costituzionali per ritenere questa parte di società non solo riconosciuta, ma anche tutelata. Il consigliere ha quindi citato gli articoli 2 e 3 della Costituzione relativi ai diritti e alle libertà fondamentali della persona. Due norme, ha affermato, che trascendono dal piano giuridico, sostanziando una dimensione valoriale di una potenza prospettica superiore, che danno piena contezza del riconoscimento dello sviluppo della persona nei suoi diritti inviolabili. Ancora: alla costituzione si è affiancato il percorso interpretativo della Corte costituzionale, un percorso dal nitore micidiale che dagli anni Ottanta riconosce come le persone con disabilità siano espressione alla pari di ciascuno di noi degli stessi diritti fondamentali e delle stesse libertà fondamentali. Un dato, per de Bertolini, che ha anticipato astensione, che protegge dalla preoccupazione che nella Costituzione non ci sia un contenuto pregnante e cogente idoneo in questo senso. L’astensione non si poggerà non nel condividere i contenuti, ha concluso, ma nella non necessità di chiedere un intervento additivo alla Costituzione, in quanto vi è ad oggi una copertura idonea.

Paola Demagri (Casa Autonomia) ha ricordato di non aver avuto dubbi nel sottoscrivere il documento e ha riportato le proprie riflessioni in merito. Ha ricordato di essersi chiesta se nel ventunesimo secolo si deve essere ulteriormente promotori di interventi tali perché le persone con disabilità abbiano l’opportunità di avere un pari trattamento rispetto a qualsiasi altro individuo. Ha ricordato di aver riflettuto sui concetti di maggiore inclusione, di pari opportunità, di cittadinanza: si dovrebbe veramente volgere lo sguardo verso un’inclusione più ampia, a pari opportunità che coinvolgano tutti i cittadini. Demagri ha ricordato di aver considerato che la proposta di voto possa divenire un ausilio affinché ci sia un riconoscimento esplicito dei diritti dei disabili. Si è poi interrogata su quanto a livello locale si sia già in grado di proporre alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Oltre a normare, ha detto, si dovrebbero valorizzare ulteriormente i percorsi di inclusione e certificazione che talvolta i disabili che sono sul nostro territorio sentono essere carenti. Il riferimento è stato ad esempio ai ragazzi con Dsa che faticano a ricevere una certificazione per avere un supporto nel loro percorso scolastico. Molte carenze ci sono ancora, ha detto Demagri, l’impegno deve esserci di tutti in primis delle istituzioni per far sì che il Trentino in qualsiasi luogo pubblico e privato possa offrire alla persona con disabilità la possibilità di vivere qualsiasi tipo di esperienza nel miglior modo possibile. Sottoscrivere il documento, ha ricordato infine, è stato motivo di confermare una sensibilità rispetto all’argomento, sollecitare la Provincia affinché sul territorio si possano avviare percorsi. Ha ricordato il processo volto, nella scorsa legislatura, a modificare i termini utilizzati a livello normativo per indicare le disabilità e affermato che la parola disabilità rappresenta anche le piccole invalidità che una persona può avere. Una proposta di voto per sollecitare percorsi, azioni, interventi a favore di persone con qualsiasi tipo di disabilità che incidano davvero nei luoghi comuni, la scuola, i luoghi di lavoro, i luoghi sociali, dove ognuno possa transitare con la stessa possibilità.

Chiara Maule (Campobase) ha accostato al termine disabilità quello di inclusione, ricordato che quest’ultima è diversa dall’integrazione e che le persone con disabilità devono sentirsi incluse in una società non costruita attorno a loro. Maule ha ricordato di essere tra quelle persone che hanno accolto l’istituzione del Ministero per la Disabilità come un passo indietro e comunque non come un passo avanti: se si immagina parlare di persone con disabilità significa automaticamente mettere in campo il tema dell’inclusione, non si può pensare che ci sia un Ministero che si occupa solo della disabilità. Sul tema disabilità si deve lavorare in maniera trasversale, ha detto, senza voler negare nulla di quello che è stato fatto con il Ministero a livello statale non è la soluzione. Il pensiero politico e le risorse che si mettono in campo devono essere ragionati in termini trasversali, ha detto Maule. Bisognerebbe per la consigliera fare un passo avanti e immaginare che l’inclusione vada di pari passo con tutte le politiche per la disabilità. Riferendosi a quanto detto da Cia, ha ricordato che l’invecchiamento della popolazione incide sui numeri delle disabilità e ha citato anche il tema della solitudine che si riscontra non solo tra le persone con disabilità che rimangono sole, ma anche nella rete familiare che si assottiglia sempre di più negli anni. Un tema, quello della solitudine, su cui si erano portate in aula sollecitazioni che Maule si è augurata verranno recepite dall’assessorato di Tonina: il tema è quello di costruire percorsi abitativi che permettano a queste persone di vivere assieme e condividere luoghi che permettano loro di divenire autonomi, avendo qualcuno con cui camminare nel futuro. Ha quindi concluso anticipando l’astensione del gruppo: ha rimandato per l’aspetto giuridico alle parole di de Bertolini e affermato che si immagina che difficilmente con una proposta di voto sia possibile modificare la Costituzione. Più corretto e auspicabile, ha dichiarato, è che questi confronti di oggi possano essere tradotti dal Consiglio in scelte davvero incisive che possano raggiungere le persone con disabilità e incontrare le loro richieste.

Stefania Segnana (Lega) ha ricordato a livello nazionale l’impegno della Lega con l’istituzione del Ministero dedicato al tema, una scelta davvero apprezzata. Ha ricordato gli incontri nazionali del Dipartimento disabilità: si vede quanto in altre regioni sia difficile affrontare il problema e mettere in campo azioni per migliorare la vita e la quotidianità delle persone con disabilità. Segnana ha sottolineato l’apprezzamento ricevuto da Locatelli da parte di associazioni e famiglie e il fatto che sia riuscita a organizzare il 14 ottobre il G7 sulla disabilità e inclusione, anch’esso particolarmente apprezzato. La consigliera ha parlato poi della volontà avuta dal presidente Fugatti, nella scorsa legislatura, di istituire l’Umse di Disabilità ed integrazione socio-sanitaria con il dirigente Pallanch, una persona attenta. La Umse ha fatto da collante per Servizi già presenti che vedevano magari difficoltà di comunicazione tra loro. L’idea e la volontà di Fugatti è stata utile e importante, ha affermato, e lo si vede in tutti gli incontri. Segnana ha ricordato inoltre lo studio della scorsa legislatura sull’affidamento e finanziamento dei servizi socio-assistenziali, una mappatura dei servizi e dei costi, che è durata più di un anno coinvolgendo diversi attori. Vi ha attribuito il merito di aver posto una particolare e importante attenzione sul tema. Segnana ha citato quindi la legge di bilancio nazionale in cui sono inseriti, pur essendo il Ministro senza portafoglio, più di 360 milioni di euro per l’inclusione delle persone con disabilità e per sostenere anche le famiglie. Sono state trovate le risorse per organizzare eventi, fare sensibilizzazione con uno spot e organizzare gli Special olympic games di marzo, ha concluso dicendo che l’attenzione è molto forte sul tema. Molto importante porre l’attenzione alla tutela delle persone con disabilità e la proposta di voto è stato un’opportunità di farlo, ha aggiunto.

Lucia Coppola (AVS) ha ricordato di aver sottoscritto la mozione e ha anticipato il suo voto favorevole. Riconoscere espressamente i diritti delle persone con disabilità in Costituzione non è in rotta di collisione con tutte le azioni che si possono fare a livello locale e nazionale, ha affermato. Coppola ha parlato del ruolo delle famiglie di persone con disabilità, le difficoltà che sostengono. Su questi temi non si può pensare di lavorare a compartimenti stagni, ha aggiunto, e in particolare la politica deve interessarsi di queste problematiche, posto che disabili in un momento della vita si può diventare tutti. Ha parlato dell’attenzione specialissima che si deve avere per tutte le persone portatrici di disabilità, ricordando la propria esperienza di insegnante nei confronti di quelli che ha definito “bambini speciali” che portavano un valore aggiunto nelle loro classi che si riverberava sugli altri bimbi e bimbe e sulle loro famiglie, una ricchezza che poi contaminava la società civile, la comunità, la scuola. La ricchezza che la presenza di persone con disabilità può portare è immensa, ha aggiunto la consigliera citando il lavoro dei volontari de La Rete e la consapevolezza che ognuno ha bisogno degli altri. Coppola ha detto di sentirsi di perorare i diritti delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi con disabilità: si sa che sono il 69% in Italia coloro che hanno disabilità complesse che richiedono attenzioni molto alte. Abituare la società civile ad occuparsi sempre più della restituzione enorme che si può avere guardando alla personalità delle persone disabili più che alla loro problematica: un salto di qualità che porta a un lavoro serio di inclusione e a una ricchezza. Quando nelle classi ci sono alunni con disabilità si creano momenti importanti di interazione di una crescita collettiva, ha proseguito. Le persone normodotate che da giovani hanno partecipato a questi momenti non praticheranno bullismo, impareranno l’empatia, la compassione intesa come “patire con”, impareranno a lavorare assieme. Coppola ha parlato della necessità di percorsi didattici di continuità, di un occhio di riguardo a livello di organizzazione scolastica, di supporti alle lezioni che mettendo tutti in un clima di serenità mettano tutti nelle condizioni di vivere questi momenti importanti di confronto. Molto importanti le risorse anche legate al trasporto, perché spesso si nota che migliorano le leggi ma peggiorano i diritti, ha concluso, parlando del proprio come di un appello fatto per le bambine e i bambini e per le ragazze e i ragazzi.

Claudio Cia ha ringraziato i colleghi intervenuti e ha detto di comprendere le osservazioni con cui si giustifica il voto di astensione, che non è comunque contrario. Ha ripreso le parole di Segnana: ha detto che è ovvio che non si sa, una volta votata la proposta di voto, che iter avrà nei palazzi romani. Al di là di come andrà la proposta, ha proseguito il consigliere, è servita a sensibilizzare su un tema di cui, per quanto si parli, non si parla mai abbastanza. Ha ricordato le condizioni e le segnalazioni di disagio fisico e psichico e le conseguenze di ciò sulle famiglie: la proposta di voto ha lo scopo di mantenere alta l’attenzione su un tema importante. Ha quindi ricordato come nel 2035 gli over 75 saranno il 22,4% della popolazione trentina. Il 34,7% è rappresentato da famiglie mono rappresentate. La disabilità accompagnata dalla solitudine è un dramma che poi ricade sul pubblico. Il tema è veramente importante, ha detto e sottolineato come non tutti possono diventare dottori, scienziati, presidenti, contadini o casalinghe, ma tutti, se avremo una vita lunga, vivremo l’esperienza della disabilità. Per ciò ha parlato di una necessaria un’attenzione sul tema.

Nelle dichiarazioni di voto Francesca Parolari (Pd) ha ribadito il voto di astensione del Pd sulla mozione. Ha sottolineato le motivazioni: la proposta di mozione ha un obiettivo assolutamente condivisibile, però più si va a precisare ciò di cui queste persone hanno bisogno più se ne sancisce la diversità da ciò che è normale. Queste persone hanno bisogni particolari come tutti li abbiamo, ai quali la società deve rispondere con politiche e servizi. La disabilità è un termine ampio che raggruppa diversi tipi di bisogni, fisici, mentali, intellettivi, sensoriali, condizioni di svantaggio socio-culturali; la società deve riconoscere le risposte ai bisogni delle persone. Specificare che alle persone con disabilità va riconosciuto un bisogno significa a tornare a una condizione che sancisce le differenze che la Costituzione ritiene invece non ci siano perché a tutti vanno garantiti pari diritti. Introdurre le precisazioni rischia di avere un effetto contrario, ha proseguito Parolari, anche i termini di “inclusione” e “integrazione” rimandano alla necessità di includere qualcuno, invece ci si deve concentrare sull’uguaglianza delle persone.

La votazione: la proposta di voto è stata approvata con 10 astenuti e 21 voti favorevoli.
Ultimo aggiornamento: 15/01/2025 18:21:41
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